lunedì 7 novembre 2016

5 idee per inventarsi un lavoro a costo zero

A tutti noi è capitato di cercare nel web delle idee veramente valide per inventarsi un lavoro anche da zero oppure per crearsi delle alternative di guadagno al nostro lavoro principale.
Questo blog ha puntato molto con le due rubriche "Inventarsi un lavoro" e "Come si diventa" a dare delle idee per nuovi potenziali lavori alla portata di tutti ed anche per chiarire le idee su come proseguire i percorsi formativi per poi fare il lavoro desiderato.

Ma se volessimo 5 idee semplici e a zero spese anche solo per arrotondare?

1)  Lavorare come copywriter
 La vostra passione ed abilità più grande è la scrittura? Perchè allora non cimentarsi nella scrittura di articoli su richiesta per conto di terzi?
Esistono diversi portali che permettono l'incontro tra domanda ed offerta. Allo stesso tempo è sempre più facile incontrare direttamente tramite appositi siti e forum le richieste per la scrittura di articoli dagli argomenti più svariati. Basta quindi proporsi sulle giuste piattaforme o a persone che si conoscono e, dopo un'iniziale periodo di esperienza le richieste diventano sempre più numerose.

2) Aprire un blog e guadagnare
Anche se questo argomento ho ampiamente discusso nel breve articolo "Guadagnare con un blog"
I modi per guadagnare con un blog sono principalmente:
- Tramite affiliazioni. Attraverso i click su i nostri banner si rimanda ad un sito dove potrà essere concluso l'acquisto di un prodotto. Nel caso l'acquisto fosse concluso noi guadagneremo una percentuale. Con questo metodo si possono guadagnare cifre interessanti soltanto se avremo molte visite.
Si calcola infatti che soltanto il 2% dei visitatori sarà un visitatore "cliccante" e, a sua volta, soltando il 2% dei click si conclude con una vendita. Di conseguenza in questo caso le variabili saranno il numero di visite (e di conseguenza di click) ed il numero di vendite concluse.
- Tramite banner pubblicitari. Nell'articolo "Guadagnare con un blog" spiego in maniera approfondita quanto è possibile guadagnare. Si può facilmente intuire che anche in questo caso ci sarà una dipendenza lineare con il numero di visite.
- Tramite vendita diretta di e-book o di prodotti
- Tramite vendita di spazi pubblicitari (questo metodo può essere interessante poichè venduto ad un buon prezzo nel caso di blog molto visitati). Ne consiglio un approfondimento.

3) Affittare una camera o il proprio appartamento
Al giorno d'oggi siti come Airbnb permettono con estrema facilità di affittare una camera del proprio appartamento (magari grande) oppure del proprio monolocale o bilocale rimasto vuoto. I guadagni possono essere interessanti e sostituirsi all'affitto tradizionale cosiddetto fisso poichè i guadagni "frazionati" sono mediamente più alti.

4) Diventare dog sitter
Sapete quanto è alta la domanda di queste figure soprattutto nelle grandi città? Vi è mai capitato di sentire di persone che non possono andare in vacanza poichè non sanno a chi lasciare il proprio cane? Avete mai pensato di proporvi in questi casi e liberare la voglia di vacanze o di una serata diversa per i possessori di animali da compagnia?

5) Lavorare come freelance
I freelance sembrano trovare sempre più una propria dimensione. Esattamente come i copywriter esistono delle piattaforme apposite per l'incontro tra domanda ed offerta per tutte le nuove professioni del digitale.
Sei un interprete, un traduttore, un esperto di web marketing o un designer della comunicazione? Cosa aspetti a proporti sull'immenso mercato di internet per offrire le tue competenze magari lavorando in logica "Smartworking"?

Quanto è l'investimento e il costo per queste 5 idee date al volo? Zero...
Ovviamente le idee a costo zero non finiscono qui!  

lunedì 31 ottobre 2016

L'MRP: la pianificazione della produzione e degli acquisti per la tua impresa

Può l'MRP fare la differenza in una impresa anche di piccole dimensioni? Direi di si, soprattutto in un'ottica di crescita e di competitività su tutti i mercati.

Cos'è l'MRP? 
MRP è l'acronimo di Material Requirement Planning ed è lo strumento con cui i comuni software gestionali sulla base di alcuni elementari dati di input riescono a pianificare il fabbisogno dei materiali necessari ad una determinata produzione prefissata.

In parole più semplici l'MRP riesce a determinare sulla base di un'orizzonte temporale prefissato: 
  • Quanto e quando comprare (lato acquisti) 
  • Quanto e quando produrre (lato produzione)
Rispondere alle due semplici domande di cui sopra significa non sbagliare mai i programmi di produzione ma soprattutto essere in grado di acquistare tutto quello che serve, nelle quantità giuste e nei tempi giusti riuscendo a condurre ed a gestire politiche di ottimizzazione sugli acquisti anche spinte.
Cosa significa tutto ciò? Molto semplice: vuol dire risparmiare anche molto denaro sull'acquisto dei materiali, sulla gestione dei magazzini e sulla gestione di tutti i processi di Supply Chain e, allo stesso tempo, vuol dire orientare la produzione al rispetto dei tempi richiesti dal cliente, ottimizzando parallelamente la qualità del prodotto (se acquisto bene e nei tempi giusti, acquisto anche materie prime di qualità migliore).

L'MRP si "nutre" di dati di input standard che sono i programmi di produzione, la distinta base (bill of material) dei nostri prodotti e i livelli di scorta prestabiliti. L'algoritmo calcola molto velocemente tutte le richieste d'acquisto dei materiali con le date proposte e parimenti tutti gli ordini di produzione (al servizio dei reparti produttivi) con le date proposte.

Ottimizzare questi processi significa molto banalmente saper competere sul mercato. I costi, i tempi di produzione e la qualità attesa dai clienti sono le tre variabili da ottimizzare al massimo per riuscire ad ottenere quanti più clienti possibili (oggi più che mai anche sul mercato estero che si presenta sempre più affamato e sempre più attaccato dalla concorrenza) e l'MRP è uno degli strumenti necessari per governare queste dinamiche e riuscire ad emergere nel panorama immenso delle piccole e grandi imprese.

sabato 29 ottobre 2016

Trova il tuo lavoro

Ti dimeni nel dubbio di quale potrebbe essere il tuo potenziale lavoro? Hai bisogno di un'idea illuminante per trovare il lavoro della tua vita? Consulta la mia pagina "Come si diventa": potresti trovare l'idea lavoro che stavi cercando....

Buona fortuna!

 

martedì 18 ottobre 2016

I sistemi gestionali come scelta aziendale strategica

I sistemi gestionali (come il SAP) sono ormai noti alla maggior parte di coloro che lavoro in piccole o grandi aziende di produzione.

Ma quanto influisce la scelta e l'utilizzo più o meno corretto di un gestionale?
La risposta é: se si vuole rimanere sul mercato ahimè non poco.

Il sistema gestionale è infatti alla base di tutta la catena della supply chain ed interessa le politiche di approvvigionamento, la gestione delle scorte, il ciclo di vita del prodotto, la contabilità analitica, la fatturazione, i programmi di commessa o di produzione, gli ordini di lavoro per l'officina.
Ottimizzare la produzione di norma significa quindi (e non tutti lo scoprono facilmente) scegliere il gestionale più adatto alle proprie esigenze, personalizzarlo sulla base delle logiche aziendali ed avviare un processo di formazione capillare ed efficace sul corretto utilizzo del software da parte degli utenti.

Non c'è più spazio per una gestione "a vista".



mercoledì 5 ottobre 2016

L'idea geniale dei "cronuts"

Vi viene voglia di mangiarlo vero???

Si chiama cronut ed è stato inventato dallo Chef Dominique Ansel per la panetteria che porta lo stesso nome (Dominique Ansel) a New York.
A volte basta poco per avere un successo mondiale. Poco per modo di dire...
Questa volta è bastato inventare un soffice "donut" con l'impasto del croissant. Una via di mezzo fra i due dolci.
Ed ecco che i Cronuts sono pronti!
L'idea è sbarcata poi a Londra, precisamente ad Elizabeth Street, ed è stato molto più che un semplice successo: anche quattro ore di fila per aspettare l'apertura della pasticceria alle 9!! Tutto per gustare il mitico Cronut. Pensate quindi voi a quali possano essere gli incassi astronomici e quale potrà essere il futuro per questo dolce e per la pasticceria.

Tutto questo per dirvi che a volte basta anche una semplice idea: semplice sì ma creativa e geniale quanto basta. Ed è così che inconsapevolmente si creano dei miti piuttosto che le invenzioni del secolo.


giovedì 29 settembre 2016

Inventarsi un lavoro: street food

Un pò simile all'articolo sul "paninaro nelle zone industriali" questo post vuole essere un invito a tutti coloro che amano non solo "inventarsi un lavoro" fregando appieno la crisi, ma anche a coloro che amano i colori, la vivacità, la strada e la gente!

Lo street food è un'opportunità sempre più alla portata di tutti: pensiamo soltanto ai numerossisimi franchising che stanno nascendo negli ultimi anni.
Spesso il franchising per lo street food è un'ottima opportunità: un marchio che si fa conoscere pian piano e che rappresenta garanzia di un'idea gustosa...

E c'è allora chi si inventa il "baccalà da strada" fritto al momento e chi invece può pensare di offrire dei prodotti tipici di una regione magari a bordo di un'apecar e sempre freschissimi!
Oppure la classica friggitoria: alzi la mano chi al sud non ne ha mai vista una!

Ma le idee non finiscono qui: si può pensare alla pizza farcita sul momento, a panini a base di salumi DOP. 
E poi ancora riso o pasta condita a piacere, brace "d'asporto", piccoli finger food piuttosto che grande concorrenza alle note catene di fast food...

Sono sicuro che se aspetto ancora un pò mi vengono altre dieci idee.
E' il momento di fare scacco matto alla crisi e di mettersi al lavoro.

lunedì 26 settembre 2016

Aprire una palestra

Dopo la richiesta di uno studio di fattibilità per un potenziale imprenditore desideroso di avere finalmente la sua palestra, ripubblico l'articolo di qualche tempo fa pescato dalla sezione "inventiamoci un lavoro".

Per voi la forma fisica e lo sport sono tutto?
Pensate che lo sport sia quanto di più "sano" possa esserci per il corpo e per la mente? (non vi nascondo che anch'io la penso così...)

Se avete davvero tanta tanta passione per lo sport e la salute fisica allora potreste pensare di aprire una palestra.

Per aprire una palestra questo amore per lo sport è assolutamente necessario poichè il lavoro è piuttosto impegnativo e prende gran parte della giornata e dell'anno. Al giorno d'oggi in fatti non sono poche le palestre aperte 24 ore al giorno ed è davvero difficile (anzi impossibile) che una palestra sia chiusa la domenica o prima delle 23).
Quindi se questo amore c'è armatevi di pazienza e passione e cercate un locale adatto per la vostra attività.

Gli step principali sono:
- Individuazione del locale idoneo
- Certificazioni inerenti la sicurezza, le norme igieniche e la conformità dei locali scelti
- Autorizzazioni necessarie (idonietà ASL e autorizzazione SAB)  e  nel caso si somministrini cibi o bevande (ad esempio con un bar interno o con i distributori)
- Apertura partita IVA e denuncia di inizio attività (DIA)
- Nomina del responsabile di tutte le attività che deve essere in possesso di diploma ISEF o laurea in Scienze Motorie
- Attrezzaggio della palestra in conformità alle norme
- Pagamento dei diritti alla SIAE per la musica distribuita nella palestra (questo aspetto è poco noto)

Insomma gli step non sono pochi. A questo va aggiunto che il costo delle attrezzature così come della trasformazione dei locali individuati (costruzione degli spogliatoi ad esempio) non è di poco conto.

Cosa ne dite di fare due rapidissimi conti? Un'analisi di fattibilità al "volo" a cui ovviamente invito ad affidarsi con le "pinze". Mi piacerebbe fare con voi due conti proprio per cercare di accendere in voi questa "lampadina" nel caso ce l'aveste già da molto tempo.
Dunque parliamo dei costi. Ipotizziamo di prendere in affitto i locali e quindi di non acquistare l'immobile.

Costi
Ipotesi di un locale da 250 mq (palestra di medie dimensioni) preso in affitto in una città media.
Costi di investimento iniziali 
Costo per certificazioni varie (qui ammetto la mia ignoranza, potrebbero essere più alti) =1000 euro iniziali
Costo iniziale per l'acquisto delle attrezzature = 15.000 euro
Costo per la ristrutturazione e messa in sicurezza del locale, per la costruzione di spogliatoi e della altre opere murarie ed impiantistiche necessarie = 40.000 euro
Costi gestione corrente
Affitto = 2500 € mensili
Utenze, manutenzione e pulizie = 1200 € mensili
Tasse varie, diritti commerciali, marketing e spese commerciali(no IVA) = 400 euro mensili
Spese per personale (nell'ipotesi di part time di due/tre persone) = 2000 € mensili

Avremo quindi un investimento di 56.000 € iniziali e un costo di gestione corrente di 6.100 € mensili.
Ipotizziamo di voler recuperare l'investimento in 36 mesi. Avremo quindi la necessità di avere un introito mensile per il solo recupero dell'investimento di € 1550 circa (riassumo e banalizzo al massimo).
A questo è necessario aggiungere la copertura delle spese correnti.
Quindi dovremo avere un incasso per la sola copertura delle spese correnti e di recupero dell'investimento nell'ipotesi di volerlo recuperare in tre anni) di 7650 € mensili.

Ricavi ed iscritti necessari
Se il prezzo di una quota di iscrizione sarà di € 40 mensili (prezzo medio che deriva dall'osservazione generale) avremo la necessità di avere il seguente numero di iscritti per coprire le nostre spese:
7650 € / 40 € =  192 iscritti
Oltre questi iscritti avremo finalmente dei guadagni!!
Quindi l'investimento deve davvero essere valutato attentamente.
Prendete con le pinze la mia velocissima analisi. Spero però davvero di avervi fatto accendere una lampadina e fatto capire a fondo dove e come è possibile investire o tagliare e come mettere davvero in piedi una palestra che sia redditizia.

E voi? Siete pronti per il mondo del fitness e della salute fisica?


giovedì 22 settembre 2016

Angoscia

Un velo pietoso e cupo che si estende al mattino. 
E poi si dirada la sera.
Un peso insopportabile all'inizio di ogni cosa, che sempre si alleggerisce all'approssimarsi della fine.
Una sensazione negativa, poichè ci si dimena nel dubbio!
Una sensazione positiva, poichè ci si crogiola nel dubbio!


lunedì 22 agosto 2016

Career accelerator: il modello vincente per fare carriera

Fare carriera sul lavoro è un pò croce e delizia di tanti giovani ambiziosi.
Si tratta di un argomento delicato, basato principalmente sulle aspettative personali ma soprattutto su quelle che possono essere le proprie aspirazioni in merito alla propia realizzazione di vita: parliamo di realizzazione economica, di prestigio, di soddisfazioni e di crescita umana.

Oggi mi piacerebbe proporvi una guida che mi aiutato tanto in alcune mie scelte e che mi ha proposto un mio caro amico/collega che ha intrapreso un percorso davvero ambizioso ma che gli ha portato grandissime soddisfazioni: la guida è Career accelerator: il modello vincente per fare carriera

Si tratta di un videocorso in italiano in grado di riassumere le strategie, i trucchi e gli accorgimenti per rispondere in maniera efficace ad un mercato difficile ed in forte cambiamento.
Career accelerator è in grado di rispondere a moltissime domande che sappiamo porci in diverse fasi della nostra carriera ma a cui non riusciamo da soli a dare risposta: perchè in fondo a volte mancano davvero pochi suggerimenti per cambiare in maniera totale l'approccio verso una carriera che con pochissime strategie cambia in maniera radicale in breve tempo.
Provare per credere: io ho visto cambiamenti importanti nel mio lavoro solo ascoltando alcuni consigli.
Buona lettura e a presto!!


giovedì 4 agosto 2016

Inventarsi un lavoro: autista per discoteca o cene

Ecco non intendo proprio un'auto come quella della foto... ma giù di lì...naturalmente scherzo!

Se proprio tutte le idee ci mancano e non sappiamo più cosa inventarci avevate pensate alla possibilità di noleggiare un'auto con autista per le notti brave in discoteca dove, nel caso qualcuno dovesse alzare il gomito, non si ha alcun problema a tornare a casa sani e salvi?
Oppure, stesso principio, il servizio può comprendere noleggio auto con autista per cene dove non si sa "quanto" si possa bere e soprattutto si ha la necessità di un accompagnatore in modo da non aver alcun problema di parcheggi, orari e problematiche annesse.

Un servizio che esiste ma è davvero molto poco diffuso (direi purtroppo se pensiamo agli incidenti del sabato sera...)
Il costo del servizio potrebbe aggirarsi dai 20 ai 100/150 euro a seconda della località e del numero di persone e la spesa può essere divisa tra più persone che usufruiscono del servizio.
E se volessimo aggiungere qualcos'altro al servizio ad esempio minibar, noleggio abiti, ecc.?
Basta avere un auto, aver fantasia e saper guidare bene!!!

Dico che è proprio una bella idea!

lunedì 1 agosto 2016

Diventare mastro birraio

Passione e delizia di migliaia di persone la birra (bevuta con moderazione) è divenuta protagonista indiscussa delle nostre tavole e delle nostre serate tenendo dignitosamente testa al mediterraneo vino!

Vi piacerebbe diventare produttore di birra?
Chi ha detto che bisogna avere una grande fabbrica con grandi imbottigliatrici e "grandi" marchi?
E se si aprisse un laboratorio artigianale con annessa degustazione e si riuscisse addirittura a creare un piccolo circolo di appassionati, un ritrovo per gli amanti della bevanda dorata che sappiano apprezzarla fino in fondo?

Il mastro birraio è una professione senz'altro poco diffusa nel bel paese ma con grandi potenzialità nei prossimi anni, anche perchè i bevitori degustatori sono in crescita e la birra è diventato più un alimento di "elitè" e molto meno una semplice bevanda ricreativa e commerciale.
Il processo di fermentazione e la creazione a partire dalla materia prima potrebbe essere mostrato all'incredulo pubblico che può così apprezzare la genuinità del prodotto e capire che non si tratta della solita birra da supermercato ma di qualcosa per veri intenditori.

Io ho l'immagine di una piccola bottega in un piccolo paese turistico dell'appennino tosco-emiliano, oppure del Trentino o della Valle D'Aosta. Un luogo caldo ed accogliente, un pò di elitè, ma molto molto alla mano, dove il tempo sembra essersi fermato...

giovedì 28 luglio 2016

Come si diventa infermiere

Torniamo a parlare delle professioni sanitarie. Oggi parliamo di come diventare infermieri descrivendo in breve questa "delicata" figura professionale che deve senza ombra di dubbio essere mossa da una grande passione per un lavoro che mette a contatto ogni giorno con tantissime persone di età, sesso e condizione sociale e culturale diversa.

Innanzitutto come si diventa infermiere?
Il percorso odierno è pittosto lineare: a differenza del passato dove era necessario previo diploma seguire una serie di corsi abilitanti, oggi è presente il corso di laurea in Scienze Infermieristiche della durata triennale ( presso la facoltà di Medicina e Chirurgia) che permette dopo un tirocinio abilitante di svolgere la professione di infermiere sia presso strutture pubbliche (tramite concorso) che private.

L'infermiere di oggi è quindi un laureato abilitato e specializzato in discipline abbastanza vicine alle Scienze mediche. L'infermiere inoltre possiede molto spesso abilità pratiche che gli permettono di assistere i pazienti anche in situazione delicate e di coadiuvare i medici in manovre spesso difficili o in condizioni di urgenza.

L'infermiere oltre a competenze di base sempre più spinte deve possedere determinate abilità pratiche e coltivare di pari passo l'aspetto umano legato alla relazione con il paziente: è chiamato infatti assieme al resto del personale sanitario a mettere a proprio agio i malati, a confortarli in condizioni di difficoltà e ad aiutare a risolvere i problemi in modo sereno e collaborativo.
Insomma la figura è davvero polivalente sotto più punti di vista: un pò medico, un pò chirurgo ed un pò psicologo...

Il lavoro di sicuro non manca non soltanto in Italia ma anche all'estero dove la carenza di questa figura è praticamente diffuso un pò in tutta Europa e non solo. Moltissimi sono gli infermieri che hanno deciso di trasferirsi all'estero coltivando un percorso che ha portato guadagni davvero impressionanti se confrontati con i colleghi italiani che comunque non se la passano poi così male.

Insomma le professioni sanitarie rappresentano sempre più una garanzia di lavoro e, quando mosse da passione e determinazione, un sicuro successo di vita.

lunedì 25 luglio 2016

Nuova Tesla S: il futuro alle porte


Immaginavate mai che si sarebbe arrivati così tanto avanti nello sviluppo tecnologico delle auto elettriche?

Eppure sì: la nuova Tesla S è davvero il fiore all'occhiello delle auto elettriche. Un motore con un'autonomia impressionante (600 km) ed un comfort passeggeri oltre i livelli medi delle auto di lusso. Insomma uno spettacolo futuristico che dà il via alle nuove concezioni di automobili dei prossimi decenni.
Quali saranno i capisaldi delle auto del futuro? Semplice: elettrico, poco inquinamento e comfort alle stelle!

Vediamo nel dettaglio tutto quello che la nuova Tesla S offre all'intrepido passeggero:

- Autonomia di circa 600 km che scendono soltanto in caso di aria condizionata accesa e temperatura esterna alta. Più fa caldo e più l'autonomia si abbassa. Tuttavia si stima che non vada mai sotto i 350 km in condizioni di caldo estremo.
- Accelerazione da 0 a 100 in soli 3 secondi!!!
- Filtro aria HEPA in grado di purificare al massimo l'aria dell'abitacoli da tutti i tipi di polveri e pollini (aria salubre quasi al 100% per i passeggeri)
- Pilota automatico con cruise control e sterzo automatico (ad esempio cambio corsia con freccia azionata) in collaborazione a GPS e mappe satellitari per la gestione nel traffico in tempo reale
-  Touchscreen super futuristico inclinato lato guidatore in grado di interagire con tutte le funzioni del veicolo (internet, telecamere, temperatura, pilota automatico, navigatore)

Stiamo parlando di auto elettrica... chi aveva detto che i motori elettrici non sarebbero decollati? Forse con un pò di ritardo ma adesso...


giovedì 21 luglio 2016

Come risparmiare sulla spesa quotidiana

Guadagnare soldi non vuol dire solo lavorare dieci ore al giorno, aprire un'attività prima inesistente, inventarsi un lavoro o investire in attività finanziarie ed immobiliari.

Anche risparmiare su qualche piccola attività quotidiana può portare nelle nostre tasche qualche soldo in più che può farci comodo ad affrontare un imprevisto piuttosto che a rimpinguare il nostro portafoglio per quell'acquisto a cui non vogliamo rinunciare, per le nostre vacanze, per un investimento interessante o per la nostra nuova attività...

Ma quali sono gli aspetti fondamentali da ripercorrere per risparmiare sulla spesa quotidiana?
Dopo aver studiato a fondo i possibili metodi di risparmio consapevole sulla spesa di tutti i giorni mi piacerebbe darvi qualche consiglio. Alcuni vi sembreranno davvero banali, ad altri invece non avevate pensato.
Su internet trovate centinaia di articoli e di siti specializzati nel risparmio quotidiano. Molto spesso però sono informazioni superflue o anche consigli che ci potrebbero sì far risparmiare, ma in maniera forse eccessiva e rinunciando ad una buona fetta di comfort quotidiano a cui forse siamo ormai troppo legati.

Quali sono gli aspetti da tener ben presenti allora?
1) Guardate sempre tutte le offerte dei supermercati più vicini a voi. Guardare i volantini e le offerte non è infatti una perdita di tempo. Esistono anche numerose app che confrontano i supermercati più vicini a voi e vi aiutano a trovare l'offerta che stavate cercando: una di queste è Risparmio Super.
Internet in questo senso può darci una validissima mano. Oggigiorno possiamo visualizzare con un click tutti i volantini di tutti i supermercati più vicini a noi.

2) Differenziamo gli acquisti in più supermercati ed in più acquisti evitando super-spesoni una sola volta a settimana. In questo modo acquisteremo le cose che ci servono al miglior prezzo possibili evitando di acquistare tutto in una sola seduta e quindi rinunciando alla freschezza dei prodotti e rischiando concretamente che molti di questi possano scadere o deperire (latte, pane, frutta e verdura, formaggi e carni)

3) Facciamo la spesa dopo aver mangiato. Vi sembra una stupidaggine? Provate per credere. Essere sazi vi porterà ad acquistare lo stretto indispensabile evitando l'acquisto di costose "schifezze" prese d'impulso per la nostra fame!

4) Utilizziamo i buoni sconto ed i coupon. In America si fanno grandi affari. Ed in Italia? Spesso ho trovato buoni spesa davvero interessanti. Perchè non dedicare cinque minuti alla ricerca di quelli che possono servirci e risparmiare anche 20 euro su una spesa? Esistono anche da noi ma vanno cercati bene, conservati ed utilizzati al momento giusto

5) Optiamo per i prodotti di stagione. Frutta e verdura di stagione sono più genuini e costano meno. Più salute e più risparmio

6) Utilizziamo i rimedi della nonna. Sapevate che l'acqua di cottura della pasta è un ottimo sgrassante e che l'aceto lava meglio di qualunque detersivo? Provare per credere.

7) Produciamo alcuni alimenti in casa. Non è divertente produrre in casa pane, focacce e formaggi? Su internet trovate tutti i procedimenti per produrre in casa un sacco di alimenti utilizzando materie prime che costano pochissimo.
E fare l'orto? Pomodori, lattuga, ortaggi e spezie varie. Quanto possiamo divertirci, socializzare, fare attività fisica e quanto invece possiamo risparmiare?

Alcuni di questi consigli possono sembrare banali. Ma se si seguono si può risparmiare qualcosa senza rinunciare ad una vita confortevole e senza privarsi di nulla in particolare.
Risparmiare cifre anche ingenti per i nostri progetti e trovare un equilibrio ed un benessere che neanche pensavano potesse essere raggiunto con così poco...

lunedì 18 luglio 2016

Inventarsi un lavoro: aprire un negozio di modellismo


Oggi voglio parlare di un lavoro che ho a lungo osservato e che devo dire mi entusiasma particolarmente perchè a mio avviso trova un ampissimo mercato, ha poca concorrenza e prezzi piuttosto alti dei prodotti offerti: parliamo del modellismo e della possibilità di aprire un negozio di modellismo.

Avete mai osservato i prezzi di un piccolo carro armato in scala, di una scatola di soldatini, di un trenino, di un modellino auto d'epoca?
Avete mai guardato i prezzi dei colori, dell'attrezzatura per la costruzione dei plastici e di tutto l'occorrente per creare perfette ferrovie, navi con tutti i dettagli o scenari di guerra con camionette, carri armati o soldati in trincea?

Prezzi che variano da 10 euro fino ai 500!! Non scherzo assolutamente: avete mai fatto un giro in questi negozi e verificato personalmente l'afflusso di clienti?
Quanti negozi di questo tipo esistono nella vostra città e quanto sono forniti?

Appassionati di modellismo fatevi avanti: c'è ancora spazio per questo settore, la concorrenza è bassa e l'utenza molto folta (conosco almeno 5 persone appassionate di modellismo e molto brave nelle creazioni di questo tipo, disposte a dedicare anche un paio d'ore al giorno per questa passione)
Un business plan non costerebbe nulla e la burocrazia da affrontare sarà la stessa dell'apertura di una ferramenta.

Un buon business plan approntato con una dettagliata ricerca sul mercato di riferimento può aiutare i potenziali investitori o potenziali soci della nostra attività.
Un' idea che personalmente amo davvero molto.


lunedì 11 luglio 2016

Investire in un bilocale conviene ancora?

Affrontiamo ora un altro tema "caldo" degli investimenti immobiliare nell'epoca post-crisi: investire in un bilocale conviene ancora?

Il bilocale è un'unità immobiliare particolarmente appetibile sul mercato: ha un valore a metro quadro leggermente più alto di altre unità ed è maggiormente spendibile perchè copre numerose esigenze dell'epoca moderna: single, coppie senza figli, anziani soli, turisti, manager, lavoratori in trasferta. Sempre più persone ricorrono a questa soluzione abitativa che presenta flessibilità, facilità di uso e manutenzione senza rinunciare a tutti i comfort delle case moderne ed a tutte le pertinenze (terrazze, ampi bagni, box, domotica) che rendono la vita più confortevole.

Investire in un bilocale potrebbe quindi rappresentare un'ottima soluzione per la facilità con cui questo tipo di unità vengono affittate trovando inquilini fra le categorie prima menzionate.
Quando conviene investire in un bilocale? Stesso discorso affrontato in un box: sono più redditizi investimenti finanziari a basso o nullo rischio?
Confrontiamo l'investimento di 130.000 euro in un bilocale in una zona semicentrale ben servita (vicinanza centro, tangenziale, supermercati e negozi) di una piccola città (per la mia esperienza consideriamo una piccola città del Centro-Nord) ed un investimento della medesima cifra in un conto deposito con tasso di interesse fisso del 2% annuo.
Ovviamente nel primo caso avremo da ammortizzare la cifra investita in un certo numero di anni mentre nel secondo caso disporremo della liquidità in ogni momento.
Facciamo i nostri soliti "conti della serva"...

Volendo trascurare questo aspetto avremo:
Conto deposito) --> 130.000 x 2%annuo = 2600 euro

Per quanto riguarda l'investimento nel bilocale ipotizziamo (indagine alla mano condotta nella mia città dal sottoscritto) un affitto medio di circa 550 euro mensili spese condominiali incluse.
Alla cifra che quadagneremo sottrarremmo il 30% di costi legati al pagamento di spese condominiali, tasse e manutenzione (ipotesi piuttosto pessimistica)
Avremo quindi:
Bilocale)--> 550 euro x 12 mesi = 6600 euro - 30% (cioè circa 2000 euro) = 4600 euro

Investire in un bilocale conviene sensibilmente a patto di rendere trascurabile l'aspetto dell'ammortamento della cifra investita ed a patto di azzerare il rischio di non trovare per lunghi periodi degli inquilini del nostro appartamento.
Conviene quindi questo investimento? Certamente sì a patto che:
- i tassi di interesse bancari siano sempre piuttosto bassi poichè se questi ultimi dovessero salire allora sarà da riguardare in generale il nostro portafoglio investimenti
- il rischio di mancata locazione sia molto basso
- il mancato possesso della liquidità e l'immobilizzazione finanziaria derivante dall'acquisto non costituisca per noi un problema

Caro vecchio mattone....

lunedì 4 luglio 2016

Investire in un box auto conviene davvero?

Abbiamo spesso parlato in passato di investimenti nel mattone.
Oggi mi piacerebbe parlare di un investimento a lungo discusso nei piani finanziari di diverse famiglie e dagli agenti immobiliari e professionisti del settore più in voga: i box auto.
Conviene davvero investire la propria liquidità nell'acquisto di un box auto da sub-affittare?

Facciamo due conti e non facciamoci prendere dall'impulsività. Il concetto è piuttosto semplice: la convenienza c'è laddove la rendita che ne deriva dall'affitto è superiore a quella di un qualunque altro investimento finanziario con basso profilo di rischio.
Pensiamo ad esempio ai tassi di interesse di un conto deposito ed ipotizziamo che quest'ultimo vari dall'1 al 2% (parlo ovviamente di una media degli ultimi tempi).
Investendo quindi 20.000 euro in un conto deposito ed ipotizzando in maniera ottimistica un 2% di interessi si otterrebbe annualmente una rendita netta di 400 euro. Come detto siamo in condizione piuttosto ottimistica per il periodo preso a riferimento.

Ipotizziamo invece di acquistare un box auto in una città di medie dimensioni. A seconda della posizione i prezzi varieranno molto. Andiamo dai 15.000 euro per un box di piccole dimensioni in periferia ed arriviamo fino a 30.000 per un box di circa 16-18 mq in centro.
Incentriamo la nostra ipotesi su una spesa di 20.000 euro per l'acquisto di un box di piccole dimensioni in una zona non centrale ma ben servita e non periferica.
A quanto è possibile affittarlo? Ho fatto un pò di ricerche considerando una piccola città del Centro-Nord. Possiamo ipotizzare circa 100 euro al mese. Considerando però un certo fattore di rischio portiamo la nostra cifra a 90 euro mensili. Quindi avremo 90 euro x 12 mesi = 1080 euro.
Ma le tasse, le spese condominiali e la manutenzione? Ipotizziamo una detrazione pessimistica del 30%. Guadagno netto finale di 1080 - 30% =  756 euro.

Quindi sembra convenire.
Quello che sarà necessario considerare è il rischio di non riuscire ad affittare il box. E' inoltre necessario pensare all'ammortamento della cifra investita ed al recupero dell'investimento non disponendo più della liquidità investita.
Ragioniamoci su: l'investimento è a mio avviso molto interessante se ben studiato.

giovedì 30 giugno 2016

Come si diventa fisioterapista

Le professioni sanitarie costituiscono da sempre uno sbocco professionale di sicuro interesse se non altro per la buona offerta di lavoro in diversi campi.
Avete mai pensato di diventare fisioterapisti?

Il Decreto 14 settembre 1994 , n. 741 definisce il fisioterapista come "l'operatore sanitario,che svolge in via  autonoma,  o  in collaborazione con altre figure sanitarie, gli interventi di prevenzione, cura e riabilitazione nelle aree della motricità, delle funzioni corticali superiori, e di quelle viscerali conseguenti eventi patologici, a varia eziologia, congenita od acquisita". Definizione completa e precisa.

Ma come si diventa fisioterapista?
Il percorso è piuttosto lineare è prevede nello specifico un corso di Laurea in Fisioterapia di durata triennale (organizzato da molte Facoltà di Medicina e Chirurgia in tutta Italia) seguito da un apposito esame di Stato che abilità alla professione.

Il fisioterapista svolte la propria attività in una buona parte dei casi in maniera autonoma oltre che in studi associati oppure in appositi istituti specializzati nella riabilitazione a seguito di infortuni, malattie o interventi chirurgici.
I guadagni sono di tutto rispetto così come le altre professioni sanitarie e la passione l'ingrediente fondamentale!

lunedì 27 giugno 2016

Come si diventa enologo

Lavorare nel vino in Italia regala grande soddisfazione e prestigio. Il settore dà lavoro a circa un milione di persone (quindi parliamo di grandi numeri) tra viticoltura, produzioni varie, conservazione e distribuzione e la produzione di vino il Italia (in competizione con la Francia) la prima al mondo.

Ma chi è e come si diventa enologo?

L'enologo è un professionista che si occupa di produzione, conservazione e invecchiamento del vino.
L'enologo è quindi chiamato a seguire tutto il ciclo di produzione di una bottiglia: dalla vite fino alla cantina e all'imbottigliamento e conservazione.

Come diventare enologo? In passato bastavano semplici corsi di specializzazione professionale mentre adesso la professione è di tipo universitario.
Esiste quindi un apposito corso di laurea in Viticoltura ed Enologia (nella facoltà di agraria) ed un tirocinio professionalizzante obbligatorio.
E' inoltre possibile frequentare la facoltà di agraria e completare la laurea Magistrale con diversi corsi di laurea specialistiche oppure frequentare corsi post-laurea in diverse univeristà o istituti specializzati.
Esistono anche diversi istituti professionali agrari per una formazione pre-universitaria (soprattutto in Piemonte)

L'enologo dovrà avere competenze specifiche legate all'intero ciclo produttivo del vino ed essere capace di:
- gestire le varie fasi di coltivazione
- riconoscere le tecniche di viticoltura e sapere le fasi ottimali di maturazione e raccolta
- conoscere le fasi di conservazione ed invecchiamento e saper intervenire sui processi biochimici di base
- saper orientare le aziende nella scelta della materia prima e nella creazione del marchio

La complessa formazione è compensata da un'offerta lavorativa davvero di tutto rispetto per uno dei settori agroalimentari più prosperi del nostro paese.

giovedì 23 giugno 2016

Come si diventa sommelier

Parliamo di professioni affascinanti. Avete mai pensato di diventare Sommelier? Ditemi la verità... qualcuno sì, ne sono sicuro...
Ma come fa un sommelier e soprattutto come si diventa sommelier?

Il sommelier è un particolare professionista che attraverso le caratteristiche organolettiche (odore, sapore, colore e consistenza) del vino dà consigli ed informazioni sulle caratteristiche e qualità del vino oggetto della degustazione e suggerisce specifici abbinamenti ai cibi.

Diventare sommelier non è semplicissimo e non è previsto un percorso di studi specifico, ma è sicuramente necessario oltre ad un approfondita conoscenza del mondo della ristorazione e della viticoltura (meglio la provenienza dal settore alberghiero e/o da esperienze di agronomia) la frequentazione di appositi corsi che forniscono la preparazione di base su più livelli.

Sarà sicuramente necessario avere padronanza dei seguenti aspetti:
- Viticoltura ed enologia
- Tecniche di degustazione
- Produzione viticola nelle varie regioni Italiane e nel mondo
- Competenza spinta sugli abbinamenti cibo-vino

I corsi sono quasi sempre a numero chiuso e prevedono esami piuttosto severi soprattutto in virtù del prestigio che la figura dovrà ricoprire se assunta ed al servizio di marchi pregiati o di strutture alberghiere o ristoranti di alto livello.
Non è quindi semplice se si vuole ottenere apposite certificazioni e non essere troppo "autodidatti".

Ma quante soddisfazioni può dare coronare una grande passione per la bevanda più famosa del mondo?

lunedì 20 giugno 2016

Come si diventa criminologo

Cosa vuol dire scoprire i dettagli della scena di un crimine, capire la psicologia dei crimini e la scienza delle investigazioni? Ecco la figura del criminologo, una figura professionale ancora poco definita in Italia ma che sta prendendo sempre più piede soprattutto nell'offerta formativa.

Ma come si diventa criminologo?

Il criminologo è una figura trasversale per cui è necessario effettuare innazitutto una distinzione tra criminologia forense e criminologia clinica.
La prima si occuperà degli aspetti principalmente legislativi e di processo per cui il criminologo forense trova il suo principale percorso di studi nella Giurisprudenza e nelle Scienze Politiche magari affiancando appositi master disponibili in varie università. La seconda invece segue il naturale percorso di studi in Psicologia e Sociologia.

Un apposito corso di Laurea triennale in Scienze dell'Investigazione è invece presente all'Università dell'Acquila mentre per le lauree magistrali e specialistiche troviamo all'Università di Torino Psicologia criminale e all'Università di Bologna Criminologia applicata per l'investigazione e la sicurezza.

Insomma l'offerta formativa non manca neppure in Italia ma il percorso di studi, ad elevata specializzazione, è senz'altro tortuoso e prevede una peculiare e profonda preparazione di base atta ad affrontare concorsi pubblici appositi solitamente in campo forense (ma mi viene da pensare anche in diversi settori delle forze dell'ordine).

giovedì 16 giugno 2016

Come si diventa broker finanziario

Sogno di moltissimi giovani (forse anche grazie a numerosi film degli ultimi tempi) ecco che il broker cattura l'immaginario collettivo e ci scaraventa in una realtà fatta di prestigio, dollari, euro, grattacieli e super-attici di lusso!!
Ma è proprio così? E soprattutto come si diventa broker finanziario e cosa fa il broker?

Il broker si occupa di gestire ed investire capitali nel mercato di riferimento solitamente per conto di terzi.
La sua principale attività è quindi quella di generare un profitto tramite l'acquisto e la vendita di prodotti idonei alle esigenze del cliente. Il broker guadagna quindi delle commissioni alla conclusione dell'affare che il cliente gli avrà commissionato.

Il percorso per giungere ad un'attività di questo tipo (da svolgere in autonomia o per conto di apposite società) non è univoco ma presuppone ovviamente delle competenze spinte in campo finanziario acquisite sia attraverso specifici percorsi di studi in campo economico, sia tramite appositi Master ad esempio in Business Administration sia in ultima istanza tramite l'esperienza diretta sul campo acquisita con una "gavetta" che appare inevitabile per giungere a determinati livelli di fiducia sul mercato.

E' molto importante non confondere un tipo di figura di questo tipo con il tipico agente stile Wall Street.
Un bravo broker può infatti lavorare per conto di banche o assicurazioni e costituisce una delle figure di riferimento capace di generare anche ingenti profitti per queste società e guadagnando di conseguenza grosse provvigioni. 


lunedì 13 giugno 2016

L'auto autonoma elettrica LeSee

Ecco che la cinese LeEco impressiona allo show di presentazione organizzato per la nuovissima auto elettrica LeSee attraverso un parcheggio senza alcun conducente con una semplice chiamata dallo smartphone.
Ebbene sì... una guida con una semplice chiamata...
Un super-futuristico display touchscreen si interfaccia direttamente con il computer di bordo rendendo superflui tutti i comandi...
Un volante a scomparsa fuoriesce dalla plancia e permette la guida con pilota che può tranquillamente eclissarsi per permettere la guida automatica.
Specchietti retrovisori sostituiti da telecamere in perfetto stile "film d'azione".

La nuovissima auto presentata dal costruttore di Smartphone cinese promette una vera e propria rivoluzione che, allo stato delle cose e della tecnologia, riusciamo ancora ad immaginare con grande difficoltà.

Sarà la rivoluzione automobilistica dei prossimi decenni e che questo sia solo l'inizio?


giovedì 9 giugno 2016

Come aprire una lavanderia a gettoni

Idea dalla facile burocrazia e dalla facile (quantomeno presunta) gestione, la lavanderia self-service a gettoni rappresenta un business di sicuro interesse negli ultimi tempi.

Perchè un'attività di questo tipo potrebbe funzionare?

In una vita sempre più frenetica dove il tempo è "denaro" e dove quest'ultimo rappresenta una risorsa preziosa da non sprecare è davvero una grande comodità poter fare il bucato in quattro mosse ed evitare lunghe ore a casa in attesa della lavatrice e dell'asciugatura.
Pensiamo alla vita frenetica delle grandi città.

I punti strategici dell'idea sono quindi:
- qualità e velocità del servizio
- posizione del punto service (centro città e/o luogo di grande passaggio)
- scarsa presenza di famiglie ma maggiore presenza di single, coppie giovani o persone di passaggio (manager, gente di passaggio per lavoro, turisti)
- prezzo (competitivo e che può garantire un eventuale bilancio positivo anche qualora si facesse il bucato a casa)

L'idea quindi si basa principalmente sul luogo prescelto e sull'eventuale presenza di concorrenza.

I tempi di apertura di una lavanderia self-service sono relativamente limitati, la burocrazia è abbastanza semplice (SCIA, apertura partita IVA/costituzione eventuale società, idoneità igienica dei locali) ed oggi esistono delle apposite società in grado di seguire tutto l'avvio passo passo ed in grado di fornire tutta l'attrezzatura, le installazioni e la manutenzione necessaria.

E voi cosa ne pensate di questa idea ormai sempre più in voga?

lunedì 6 giugno 2016

Come si diventa assistente di volo

Il tuo sogno è quello di "vivere nei cieli"? Sei gioviale, hai sempre il sorriso sulle labbra e per te la maggior soddisfazione personale è quella del cliente? Conosci benissimo una o due lingue?
Allora se la risposta è si a tutte queste domande l'assistente di volo potrebbe essere il lavoro che fa per te.

E' necessario avere ben chiaro una cosa: l'assistente di volo rappresenta l'immagine dell'azienda. Di conseguenza il suo scopo principale è di rendere confortevole il viaggio del cliente dall'inizio alla fine, dall'accoglienza al servizio pasti, dalla vendita di prodotti alla spiegazione sulle norme di sicurezza dino alla rassicurazione dei passeggeri spaventati del volo.

Se avete sangue freddo ed un bell'aspetto ecco l'iter da seguire:
1) Diploma di scuola secondaria
2) Ottima conoscenza dell'inglese e di una seconda lingua
3) Ottime capacità natatorie
4) Requisiti fisici stringenti riguardanti l'altezza e le condizioni fisiche generali tra cui la vista

Se questi requisiti sono rispettati allora potrete candidarvi per le compagnie aree (magari prima le low cost per poi far carriera nelle compagnie di bandiera), frequentare i corsi di formazione e finalmente volare!!!
I guadagni sono interessanti e la vita dell'assistente di volo anche se molto stressante è molto interessante per coloro che amano viaggiare, che non amano la stabilità geografica e che preferiscono svegliarsi sempre in nuove città e conoscere tutti i giorni gente nuova.

giovedì 2 giugno 2016

Come si diventa insegnanti di sostegno

Eccoci di nuovo nel campo dell'insegnamento,
Se diventare insegnanti delle elementari è un impresa a dir poco titanica... diventare insegnante di sostegno non è per nulla da meno!!
Vediamo il percorso, del tutto simile a quello per insegnanti elementari se non con qualche implementazione:
1) Conseguire una laurea preferibilmente in scienza dell'educazione o in materie comunque attinenti. Nel caso di insegnamento per le scuole materne o elementari è necessario frequentare il corso di laurea in scienza della formazione
2) Per il solo insegnamento nelle scuole materne ed elementari sarà sufficiente seguire il corso di 400 ore necessario all'abilitazione. Per le medie e superiori sarà invece necessario frequentare il TFA - Tirocinio Formativo Attivo al quale seguirà il corso di 400 ore specifico per il sostegno.
3) L'iter successivo è lo stesso rispetto agli altri insegnanti. I corsi abilitanti permettono l'accesso diretto al concorso (quando indetto). La seconda possibilità è un eventuale assorbimento delle graduatorie degli abilitati e supplenti.

Insomma neanche per diventare insegnanti di sostegno (una volta escamotage di alcuni aspiranti insegnanti) il percorso è facile e prevede un'elevata specializzazione oltre che una lungimirante pazienza!

lunedì 30 maggio 2016

Come si diventa insegnante delle elementari

Ricordate quando per diventare maestri era necessario avere soltanto il diploma delle magistrali?
Beh..tempi lontani...lontanissimi direi...

Oggi, per fortuna o sfortuna (sinceramente non saprei giudicare più di tanto) non più così.

Qual'è il percorso formativo per diventare insegnanti elementari?
1) Conseguire una laurea magistrale in Scienza della Formazione
2) Fare il TFA, il Tirocinio Formativo Attivo (ovviamente a pagamento) che non dura poco purtroppo...
3) Aspettare, una volta conseguita l'abilitazione, il concorso pubblico per titoli ed esami. In alternativa si può entrare in graduatoria, fare tante supplenze e sperare, sperare che un giorno un certo numero di aventi diritto presenti in graduatoria vengano assunti a tempo indeterminato nella scuola pubblica... Ma questa è un'altra storia...

Ma perchè è così difficile diventare insegnanti, anche della scuola d'infanzia?
Il motivo della dificcoltà è principlamente legato alla scarsa disponibilità di posti rispetto all'offerta: un numero sempre più esiguo di bambini (dovuto ai mutamenti demografici) unito ad un'offerta di insegnanti decuplicata negli ultimi anni.
Il caro vecchio maestro di un tempo era molto raro ed oggi, ahimè, non è più così....

lunedì 23 maggio 2016

Come fare business con le Join Venture



Questa settimana ospitiamo un interessantissimo guest post di Alessio Giampieri che ci spiegherà come fare business con le Join Venture. Leggetelo con attenzione, io stesso ne ho tratto utilissimi spunti per coltivare business online in maniera efficace e redditizia.
 
Fare business è sinonimo di acquisizione clienti e uno dei metodi più rapidi per acquisire clienti è quello di affidarsi alle Joint Venture. In parole povere, nelle prossime righe ci concentreremo su come trovare nuovi clienti instaurando delle partnership con altri professionisti e aziende.

Ricorda che tutto inizia da una prima fase di analisi dove hai bisogno di individuare il tuo target. L'analisi non è l'argomento di questo articolo ma voglio comunque darti un consiglio importante, ricorda i principi del marketing di nicchia e non tradire la fiducia della tua community come ha fatto ad esempio Cheerios (se vuoi approfondire qui puoi trovare la storia dei loro errori).

Ad ogni modo, dopo questa prima fase di analisi devi trovare quelle persone o aziende che riescono già a raggiungere il tuo target. Possono essere blogger conosciuti, influencer presenti su Twitter o Youtube, o magari altre aziende che offrono prodotti e servizi complementari. Tutte queste persone per te possono essere una miniera d'oro e tu puoi esserlo per loro.
Per te è importante fare rete con loro e instaurare dei rapporti quanto più solidi possibili perché, hanno un elemento che può far crescere il tuo business in pochissimo tempo: contatti di potenziali clienti.
Ok, ma come posso fare rete con queste persone?

Offrigli quello che stanno cercando.
Se sono dei blogger o influencer stanno cercando informazioni e idee per creare sempre contenuti validi per il loro pubblico. Ecco allora che hai principalmente 2 possibilità:
1.      Creare contenuti a 4 mani
2.      Offrire una demo dei tuoi prodotti

Creare contenuti a 4 mani. Partiamo con il dire che dovresti già avere una strategia di content marketing (se non l'hai ancora elaborata mettiti al lavoro), quindi, cerca di incrociare questa strategia con quella di un blogger.
Per esempio potresti creare un ebook mixando le tue conoscenze con le sue, oppure potresti intervistare questa persona e inserire il video sul suo canale Youtube per poi condividerlo sui social network di entrambi.
In questo modo lui avrà creato, grazie al tuo aiuto, qualcosa di utile da condividere con il suo pubblico che, con il tempo, inizierà a conoscere anche te. In alternativa puoi anche scrivere un guest post per allargare il tuo bacino di utenti.

Qual è la differenza con la pubblicità? Quando guardi una pubblicità il messaggio è focalizzato sul prodotto e alle persone non interessa, almeno nella maggior parte dei casi.
Nel caso invece in cui crei dei contenuti in collaborazione, stai offrendo dei preziosi consigli gratuiti per le persone. Questo ti dà il "permesso" di parlare con loro. 

Offrire una demo del tuo prodotto. Sempre sfruttando il valore di blogger e influencer, puoi offrire loro una demo del tuo prodotto. Questa è una tecnica molto utilizzata dagli hotel e che può essere molto utile anche per i ristoranti, e tante altre attività.
Nel caso di un hotel spesso si ospitano blogger che hanno come pubblico il target a cui ti stai rivolgendo (Es. se hai un hotel a Firenze inviterai blogger che parlano di turismo a Firenze). Ovviamente l'albergatore adotta questa tecnica per dimostrare l'accoglienza e tutte le ottime qualità della struttura in cambio di una semplice recensione.
Attenzione: questa recensione non è necessariamente positiva ma spesso si limita a riportare le sensazioni vissute dal blogger.
Leggere una frase come "la struttura è fantastica" e sapere che è scritta dal proprietario, non ha nessun valore, ma se a scriverlo è una persona di cui ti fidi e che segui, ecco che la musica cambia completamente.

Come riconoscere un blogger influente? Il miglior modo per capire se quel blog ha numeri importanti, è quello di leggere i commenti.
I commenti sono lo specchio dell'attività di un blog. Se non ci sono commenti, molto probabilmente quel blog non ha abbastanza visite; se invece gli articoli vengono commentati, fai attenzione alla loro qualità.
·         Che tipo di persone segue quel blog?
·         I commenti che si limitano ad un "interessante"
·         I commenti aggiungono valore agli articoli?
·         Chi commenta avvia discussioni interessanti?
·         Sono commenti che aggiungono valore all'articolo e dimostrano che è stato letto fino alla fine?
Rispondi a queste domande e cerca di capire il grado di coinvolgimento del blog, più i lettori vengono coinvolti e interagiscono, più quel blog può essere utile per la tua strategia di marketing.
Ricorda, questa strategia è tanto potente quanto pericolosa, se il tuo prodotto ha delle lacune potrebbero dare modo ad un blogger di scrivere una recensione negativa. Se però sei pienamente sicuro di quello che stai promuovendo, allora avrai un'ottima pubblicità a basso costo.

Fare rete con altre start up. La tua non è l'unica start up che vuole crescere e, anche le aziende avviate hanno intenzione di acquisire clienti, quindi perché non farlo insieme?
Per esempio anche nello stesso settore del web marketing, chi si occupa di advertising online per aziende, può creare una joint venture con una start up che si occupa di social media marketing. Facendo rete hai modo di essere visibile ai clienti di altre start up e in più hai la possibilità di elaborare un'offerta più completa.
Prendiamo il caso di un'azienda che si occupa di internazionalizzazione per le PMI, potrebbe avere alcuni clienti che hanno bisogno di un sito web. Normalmente questa azienda sarebbe costretta a rifiutare una richiesta del genere, ma se ha in piedi una collaborazione con una web agency, ecco che può proporre una soluzione diversa.

Insomma le joint venture sono un rapporto win-win per tutti e tu hai già in mente alcune persone fra i tuoi contatti? Beh, allora non ti resta che contattarli.
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