martedì 30 agosto 2011

I nuovi (o vecchi?!) investimenti dei tempi di crisi: la fattoria

Chi dice che bisogna tornare alla vecchia e cara terra da coltivare nel prossimo futuro?
Beh, chi lo dice ha ragione.

Anche Perry Vieth, fondatore con altri soci niente poco di meno che di un fondo di investimenti basato su 61 fattorie. Un idea che genera valore, che rappresenta un vero e proprio investimento redditizio.
Non più quindi azioni, obbligazioni, fondi assicurativi, e neppure il caro vecchio immobile. Adesso investire nelle fattorie ed in tutto quello che questa produce, generi alimentari in primis, potrebbe generare ottimi guadagni.
Ed infatti, potrebbe essere intuitivo pensare che la domanda di generi alimentari è e sarà sciuramente più stabile di altri beni. Dopotutto si dovrà sempre mangiare.
E poi, cosa ne pensate dello sviluppo del settore (e del modello) agrituristico che le fattorie possono generare? Di organizzare partecipazioni alla vendemmia con kit vini in regalo? Di prevedere la possibilità di portare con se l'animale domestico? Di partecipare alla produzione dei salumi e formaggi? Le idee ci sono, semplici ma da mettere in pratica. E l'Italia è il posto giusto.

lunedì 29 agosto 2011

Gioite tutti... sulla terra c'è musica!

(...)

Non solo impresa cresce ...

... e si arricchisce.
Lo dice il nome stesso che ho dato al blog: non solo impresa. Un blog che ha parlato sempre più dei miei tanti interessi e che parlerà delle mie innumerevoli passioni. Sempre più. Quindi oltre alle imprese, alla tecnologia, ai metodi ed al mondo aziendale, ecco spaziare dalle frasi celebri al marketing, dalle idee di business al mondo dell'aereonautica, fino ad arrivare ad un piccolo tag che vorrei aggiungere di tanto in tanto, espressione della creatività che tanto mi affascina, la cucina.
Quindi nuovi tag, per un blog sempre più grande, più amichevole, più vario...

sabato 27 agosto 2011

Il ricordo delle feste Tupperware: una formula vincente che ha fatto storia

Chi non ricorda le feste Tupperware? Tante tante signore, giovani e meno giovani, con o senza bambini, tutte riunite a casa dell’amica di turno dalla “dimostratrice”, sorridente, di solito simpatica, con mille contenitori ermetici colorati.

Eppure non bisognerebbe parlare di ricordo perché dopo 60 anni le feste tupperware, una delle iconeanche del boom 60-70-80 dell’occidente, esistono ancora, in occidente ma oggi ancor di più nell’oriente e nei paesi in via di sviluppo.
Forse non sapevate che il famoso contenitore innovativo, rivoluzionario, fu lanciato nel 1946 negli Stati Uniti e fu messo in vendita nella maggior parte dei supermarket. Un flop gigantesco!!! Un flop dovuto principalmente al fatto che la gente non capiva e non conosceva le caratteristiche del prodotto, scegliendo principalmente sulla base del prezzo più conveniente. E fu così che negli anni ’50 venne lanciata la formula vincente della dimostratrice a domicilio, una figura di solito femminile che ha rappresentato anche una rivoluzione culturale al “rosa”. Nel post guerra infatti non è più soltanto l’uomo che lavora e sbarca il lunario ma pian piano anche la donna si ritaglia spazi sempre più consistenti di autonomia, dimostrando le proprie abilità talvolta superiori in diversi campi.
E le dimostratrici dovevano e devono essere delle brave commerciali, in grado di creare familiarità, di far gioire un gruppo di amiche e di dare molto molto colore anche alla vita domestica. Un colore, una familiarità, l’immagine di una casa come posto accogliente, funzionale e sicuro, dove le amiche scambiano opinioni e consigli. Un colore che dipingesse il quadro a tinte fosche che era stato dipinto dalla grande guerra in occidente …
Una strategia di marketing molto efficace.

giovedì 25 agosto 2011

La ricetta del limoncello ...

... promessa con il post del 28 luglio u.s.

Ingredienti:
- 10 limoni (di Sorrento!!!!!!!!)
- 700 grammi di zucchero
- 1,5 litri di acqua
- 1 litro di alcool

Sbucciare i limoni e mettere le bucce nell'alcool in una pentola grande, chiudendola con il coperchio. Lasciare riposare per 7/8 giorni.
Passato questo periodo, aggiungere l'acqua mescolando e portando ad ebollizione. Al momento dell'ebolizione aggiungere lo zucchero, continuando a mescolare il tutto per qualche minuto.
Raffreddare il tutto, imbottigliare e mettere in freezer.

Gustare con molto, molta calma ...
Di sicuro ci saranno tante altre ricette. Cosa aspettate?

mercoledì 24 agosto 2011

Scooter-car del futuro: ci pensa Renault con Twizy

Al salone di Parigi 2010 in versione quasi definitiva ed a quello di Ginevra e Barcellona poi,  Renault ha presentato "Twizy" l'auto-scooter elettrica capace di fare 100 Km con una carica!
Motore a 10 cavalli e 45 Km/h per la versione più economica, mentre una versione per i più esigenti prevederà un motore a 20 Km/h che farà raggiungere la velocità a 80 Km/h.
Un ultracompatta, agile come uno scooter ma con le caratteristiche di un auto, Twizy promette di essere l'auto adatta per i piccoli spostamenti in città, con un peso di appena 450 Kg ed appena 2,32 metri di lunghezza. Ecologica e con un design piacevole ed accattivante questa piccola auto rappresenta un pò l'idea futuristica di praticità ed economicità, avvantaggiati entrambi da una sempre maggiore attenzione all'energia pulita.

Twizy dovrebbe essere in commercio tra la fine di quest'anno e l'inizio del 2012. Staremo a vedere.

martedì 23 agosto 2011

La forza dei distretti: l'esempio del distretto chimico-farmaceutico del Lazio meridionale

Anche nel centro sud esistono distretti produttivi e centri d'eccellenza in settori anche piuttosto specialistici. E' il caso del distretto chimico farmaceutico a sud di Roma tra le provincie di Frosinone, Latina e Roma.
Viaggiando da Napoli a Roma, sia in auto che in treno si passa in un territorio praticamente disseminato di stabilimenti, spesso di grandi dimensioni specializzati non solo nella produzione di farmaci ma anche in settori dalla ricerca spinta, biotech, nanotech, bioscienze ed ancora biotecnologie alimentari, prodotti chimici per l'industria e dispositivi medici, confinando con il settore elettronico. Per poter essere presente in un settore di questo tipo è quindi necessaria la presenza di ricerca scientifica altamente specializzata che si avvale di professionisti molto spesso di difficile reperibilità.
Il settore è estremamente vivace con circa 15.000 addetti, molti occupati in note multinazionali (soprattutto nella produzione farmaceutica) che alimentano un fitto indotto anche con l'utilizzo dello strumento delle reti d'impresa.
Nella zona è sviluppato anche un vivace settore aerespaziale di rilevanza internazionale oltre ad essere presenti importanti realtà automotive.
Lo sviluppo economico in una zona geograficamente appartenente al centrosud è lampante, soprattutto se confrontata con il vicinissimo territorio campano. Un ulteriore allargamento futuro del distretto darebbe senz'altro benefici  in termini di sviluppo d'impresa anche alla vicina regione.

lunedì 22 agosto 2011

La preoccupazione del Quirinale: "presente angoscioso" futuro con "sfide ardue, profonde e dall'esito incerto"

"Presente angoscioso" è la frase che subito mi ha colpito leggendo dell'intevento del Presidente della Repubblica a Rimini. Ed il futuro si presenta con sfide ardue, incerte e dall'esito incerto.
Quanto detto dal Presidente della Repubblica non ha certo l'obiettivo di "angosciarci" o di spaventarci più di quello che già siamo adesso, ma ha l'obiettivo di provocare, di spronare la "cura" ai tempi italiani moderni. Di provocare la cura da parte della politica, delle istituzioni ma anche del popolo tutto.
- «Non si dà fiducia e non si suscitano le reazioni necessarie minimizzando o sdrammatizzando i nodi critici della realtà, ma guardandovi in faccia con intelligenza e con coraggio» -. Il tempo per guardare con obiettività, con decisione, con forza, con LUNGIMIRANZA, è arrivato.
Ed ancora: - «lasciare quell'abnorme fardello sulle spalle delle generazioni più giovani e di quelle future significherebbe macchiarci di una vera e propria colpa storica e morale - Il fardello in questione e quello del debito pubblico e di tutto quanto ad esso legato in termini di crescita economica. E' l'ultima chiamata alle riforme forti, decise e radicali, che guardino alle prossime decine di anni.
E conseguenza di ciò potrà essere l'avere più voce e peso in Europa.
E da parte nostra che dire? Che fare?
Le idee, la passione, il lavoro ed una sana imitazione di quanto fatto da nostri nonni dopo la grande guerra, questa è la risposta di tutti. 
Dopotutto sono, siamo stanchi di questo "presente angoscioso" che ci accompagna da dieci anni..

Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate.

venerdì 19 agosto 2011

Crisi finanziarie ed economiche: come investire e proteggere i risparmi?

I mercati in mezzo a quotidiane tempeste. Quotidiane e fastidiose voci di nuove e sempre più imprevedibili recessioni mondiali. Il "colore rosso" che domina tutti i quotidiani economici e tutte le testate giornalistiche.
Ciò che più ci spaventa, ovviamente, oltre al pensiero di una ritrovata sfiducia della società che si potrà ripercuotere sulla condizione e sul mercato del lavoro (speriamo in un qualche intervento che non la permetterà) è se sarà ancora possibile trovare investimenti sicuri o comunque proteggere al meglio i nostri risparmi, magari frutto di un duro e tenace lavoro durato anni, anni ed anni.
Probabilemente leggendo opinioni e consigli fra i più svariati non troverete una risposta univoca alla vostra domanda. Nè tantomeno esiste una teoria "matematica" su questo aspetto, una stategia certa e scientificamente provata. Non c'è nessuna risposta sicura, soprattutto in questo momento. Ma ...
Esiste un consiglio che probabilemnte avrete già trovato e che sento di darvi anche io. La migliore strategia nella finanza, come nell'economia ed anche nella vita è diversificare.
Diversificare il proprio portafoglio, che sia in azioni di investimento piuttosto che di protezione del risparmio. Magari trovare il giusto mix delle due cose. Trovare quindi un bilanciamento tra investimenti più rischiosi (azioni su imprese o banche, titoli esteri, valute più fluttuanti, etc.) ed investimenti meno rischiosi ( titoli di stato, metalli preziosi, valute meno fluttuanti) fino ad arrivari agli strumenti di protezione del risparmio come conti correnti, conti deposito e le assicurazioni.
Poichè come ci insegnano le recenti crisi dei mercati finanziari, anche la definizione stessa di investimento sicuro ed investimento meno sicuro potrebbe non avere più lo stesso fondamento di una volta, a maggior ragione la diversificazione trova ancora più ragione nel ridurre sensibilmente i rischi e, con il passare del tempo, anche a contribuire ad un sensibile miglioramente dei profitti. Esempio. Il portafoglio di un soggetto poco "propenso" alla sopportazione di un rischio notevole potrebbe essere:
- 5% capitale in azione rischiosa A (esempio titolo bancario)
- 3% capitale in azione rischiosa B (esempio titolo di impresa 1)
- 2% capitale in azione rischiosa C (esempio titolo di impresa 2)
- 2% investito in metallo prezioso
- 3% in investimento valutario
- 5% in fondo assicurativo
- 10% titolo di stato
- 35% conto deposito
- 35% conto corrente
Seppure ci dovessero essere perdite su alcuni investimenti rischiosi, questi incideranno poco sul vostro portafoglio, così come ci potrebbero essere perdite su alcuni titoli ma anche cospicui guadagni su altri.
Altresì il portafoglio potrebbe essere composto soltanto da investimenti sicuri o protezione del risparmio da tutti quesi soggetti che magari, vista anche l'esiguità dei propri risparmi, non possono sopportare rischi. Una protezione sicura associata ad un piccolo investimento al momento può essere sicuramente fornita dai conti deposito.
In generale anche avere più di un conto corrente costituisce, in piccolo, una forma di diversificazione.

Se proprio poi siete sicuri dei vostri progetti e delle vostre idee, non c'è migliore investimento che una start-up!

Siete daccordo?

giovedì 18 agosto 2011

SIMEI: Salone Internazionale Macchine per Enologia ed Imbottigliamento

Si svolgerà presso la Fiera Milano - Rho, dal 22 al 26 Novembre 2011 il 24° salone espositivo della macchine per enologia ed imbottigliamento. Qualcosa di particolare ma molto interessante soprattutto per il nostro paese, grande esportatore di macchinari per l'industria alimentare.
Accanto a SIMEI, stessa sede e date, ci sarà anche Enovitis, esposizione per le Tecniche di Viticoltura ed Ovicoltura, altro punto di grande forza italiano.
Non a caso è stata scelta l'Italia per questo tipo di esposizioni, punto di riferimento da sempre nel settore.

Gli espositori saranno aziende produttrici di macchine ed accessori per l'imbottigliamento, il confezionamento, la produzione di bevande, non soltanto vino ma anche acqua, succhi, bevande gassate, birra.

Ed è proprio l'Istat a confermare a Marzo un aumento di quasi il 30 % delle esportazioni italiane del settore, con evidente incremento del fatturato e degli utili.

E soltanto la produzione di vino In Italia nel 2010 è stata di  46, 7 mln di ettolitri, +3% sul 2009 (Fonte: Istat), mentre quella delle acque minerali (intorno ai 12 Mld di litri) parla di cifre esorbitanti. A conferma delle grandi potenzialità del settore già per il mercato interno.

mercoledì 17 agosto 2011

Energia con gli acquiloni: il nuovo eolico

Conoscevate Kitenergy, questo nuovo modo "italiano" di produrre energia dal vento?
Invece delle ingombranti ed antiestetiche (e spesso anche poco efficienti) pale eoliche, questo sistema promette di produrre energia mediante l'uso di semplici aquiloni.
Questa sorta di acquiloni sono collegati a dei lunghi cavi. In una prima fase fanno girare dei motori svolgendo questi lunghi cavi e genarndo energia. In un secondo momento il cavo viene riavvolto utilizzando soltanto il 10% dell'energia prodotta precedentemente.
Grandi potenze, dichiara l'eqipe del politecnico di Torino impeganata nel progetto, con cavi leggeri che sviluppano il doppio dell'energia delle pale eoliche, con dei semplicissimi acquiloni.
Qualcosa che non avremmo immaginato.
Per saperne di più vguardate un pò questo video ...

martedì 16 agosto 2011

Crisi finanziarie passate e presenti: a V, U o W?

Purtroppo, ahimè, negli ultimi tempi sentiamo ancora parlare con molto insistenza di crisi. Crisi che cominciano con la borsa e che, in un modo o nell'altro, bisognerebbe cercare di non far "arrivare" all'economia reale.
Nel 2008 si è assistiti alla più grande crisi, prima finanziaria e subito dopo economica, dal secondo dopoguerra, paragonabile per fortuna sonolo nelle fasi inziali alla grande depressione del '29.
Una crisi partita dai mutui cosidetti "subprime", a cui sono seguiti grandi fallimenti bancari, e tutto il resto è storia conosciuta.
Stavolta, nel caldissimo pre-ferragosto, i debiti sovrani di alcuni paesi, tra cui purtroppo l'Italia, hanno fatto ritremare le borse nel timore di una insolvibilità di taluni paesi. Lo spread tra BtP e Bund tedeschi è finito oltre i 400 punti e gli speculatori hanno trovato terreno fertile, per fortuna bloccati dall'intervento della Bce nell'acquisto dei titoli di Stato italiani e dallo stop temporaneo delle vendite allo "scoperto", capisaldo di alcuni speculatori.
Ma quante volte avrete sentito parlare di crisi a forma di "V" piuttosto che di "U" o di "W"? Si potrebbe parlare addirittura di una "W" che può raggruppare la crisi del 2008 e questa?
Nella crisi del 2008/2009 c'è stata una grande discussione tra gli economisti che prevedevano una crisi a V, cioè una profonda caduta seguita da un'altrettanto rapida risalita e quanti invece hanno immaginato una U, cioè con una ripresa debole e che sintetizza una certa difficoltà a rientrare in spirali di crescita veloce e robusta come nei decenni passati.
La ripresa ad "U" è quella che poi ha trovato maggior consenso tra i vari economisti per diversi motivi:
1) Una ridotta capacità delle banche di erogare prestiti con conseguente debolezza nelle disponibilità finanziarie di famiglie ed imprese
2) Un'occupazione fortemente danneggiata, che stenta anche in conseguenza di quanto sopra esposto a tornare ai livelli precrisi
3) Una bassa redditività delle imprese dovuta al rischio di solvibilità dei "debiti" che ci si è accolati per far fronte alla crisi a cui ne consegue una profonda incertezza nell'assumere personale e nel fare investimenti
4) Una incertezza nei consumi privati ed un'aumento talvolta della propensione al risparmio proprio per far fronte a periodi in cui per esempio si potrebbe rimanere "senza lavoro"
5) Rischi connessi alle strategie di uscita, le cossidette "exit strategy" dalle accomodanti politiche monetarie e fiscali che i governi hanno dovuti applicare per rilanciare l'economia

E proprio quest'ultimo punto potrebbe paventare la temuta crisi a "W", quella che abbiamo temuto (e che forse non è ancora scongiurata) negli ultimi giorni. La solvibilità dei paesi che hanno aumentato a dismisura il loro debito pubblico hanno fatto temere ad un default dei bilanci di questi paesi, con conseguenze ovviamente assai problematiche per il mondo intero. Una debole ripresa succeduta da una nuova profonda e pesante ricaduta, a forma di W, a cui purtroppo non si potrebbe far fronte con gli stessi strumenti del 2008/2009.
Seppure l'abbiamo scampata per il rotto della cuffia diventa quanto mai importante attuare tutte quelle politiche di rientro dal debito pubblico, per ridare fiducia agli investitori, alle imprese, ai consumi privati, alla finanza. Riforme strutturali basate si su una riduzione della spesa pubblica ma che assolutamente non devono dimenticare l'attenzione alla promozione di impresa, alla creazione di "valore" reale e tangibile, non di aria fritta ..

Qualcosa che sappia indirizzare le risorse verso quello che dovrà essere il motore della ripresa. Direi, i giovani?.

lunedì 15 agosto 2011

L'enorme business dei Musei

Ferragosto, tempo anche di musei.
Visitando il Nord Europa, ma non soltanto quello, mi sono reso conto di quanto siano curati, promossi, strategici e "sfruttati" i musei. Dalle collezioni d'arte, pittori e scultori noti e meno noti (purtroppo con opere di italiani che non sono quindi più in Italia), alle mostre fotografiche, dalla tecnologia e la scienza, alla cultura di un popolo, dalla mineralogia alla medicina. Musei, sembrerebbe, quasi per ogni cosa. Attenti e scrupolosi, molto spesso i nostri amici dell'estero sono riusciti a creare delle grandi occasioni di business, valorizzando ovviamente quelle che sono opere od oggetti di indubbia valenza.
Eppure in Italia abbiamo un patrimonio di musei e di monumenti, esistenti e potenzialmente tali, da far rabbrividire sicuramente tutto il mondo.
(Roma: Musei Vaticani)

Abbiamo musei di grandi dimensioni e musei molto piccoli. Ma soprattutto abbiamo tante, tantissime occasioni di crearne talvolta di nuovi. Le nostre città d'arte offrono mille occasioni e il museo può essere, oltre che l'occasione di valorizzare immensi patrimoni e di promuovere massicciamente lo sviluppo culturale (e direi di conseguenza anche sociale), un ottima occasione di business da un lato per i privati investitori, dall'altro anche per le pubbliche amministrazioni sempre più povere di fondi.

(Milano: pinacoteca di Brera)

Oltre al prezzo del biglietto, del ticket di ingresso (che all'estero, state certi, sanno farselo pagare), ci sono altre occasioni di guadagno legate ad esempio alle audioguide, alle guide fisiche, alla separazione tra esposizioni fisse ed esposizioni temporanee.Ci sono poi le librerie e le boutique di gadgets associate, ed ancora ovviamente introiti legati alla ristorazione interna ed esterna al museo, con un conseguente piccolo indotto che si viene a creare.
(Napoli: museo di Capodimonte)

E non soltanto opere d'arte ma anche musei legati a culture ed a popolazioni piuttosto che musei legati a particolari "prodotti" della nostra tradizione tecnologica (si pensi agli esistenti musei della Ducati e della Ferrari). Ad ogni modo lo sviluppo dei musei in Italia ha, a mio avviso, un potenziale da primato mondiale ed il turismo deve assolutamente essere sviluppato e promosso in tutte le modalità possibili, visto il patrimonio artistico, storico, architettonico e culturale del nostro paese.
Constatando quanto sono valorizzati i musei all'estero, per patrimoni quantomeno di "dimensioni" più ridotte delle nostre, direi in Italia non si fa ancora abbastanza per un settore che potrebbe creare molte migliaia di posti di lavoro.
(Torino: città ricca di importanti musei)

E poi c'è il valore indubbiamente più "nobile" che i musei possono dare: un grande contributo allo sviluppo culturale e sociale dei nostri giovani e meno giovani, una costante promozione di nuove idee, l'insegnamento di alcuni valori di convivenza civile basati sul rispetto e la cooperazione, un grande aiuto per la scuola e l'università, per la ricerca.
(Recanati: casa Leopardi)

Di musei possiamo crearne davvero mille altri e valorizzare molti di più tutti quelli che già abbiamo. E ciò potrà far venire molti più turisti, creare ricchezza e creare lavoro.

domenica 14 agosto 2011

Ed ancora incubatori d'impresa: CSI - Incubatore Napoli Est

Se andiamo a cercare, in maniera sempre più dettagliata, più approfondita, ci rendiamo conto di poter trovare talvolta tutto quanto ci serve.
Questa volta, scendendo molto più a Sud, ed in territorio purtroppo socialmente più disagiati, troviamo altri incubatori d'impresa. A Napoli c'è il CSI - Centro servizi incubatore Napoli Est, che offre sia spazi dedicati e comuni per l'insediamento di impresa sia consulenza specialistica, formazione accompagnamento verso brevetti e certificazione qualità.
Per informazioni più approfondite cliccate su: http://www.incubatorenapoliest.it/

Non dimentichiamo che proprio a Napoli esiste un polo tecnologico d'eccellenza per il settore aereospaziale, un vero e proprio distretto che si è riuscito a sviluppare nel tempo.
Ma c'è davvero un lungo e difficile cammino da fare per bloccare tutti quei meccanismi "improduttivi" e socialmente dannosi che tuttora rendono Napoli ed il suo hinterland un territorio assai problematico.
E lo sviluppo massiccio, numericamente consistente, duraturo di imprese basate sulla produttività è al 100 % una fra le ricette (assieme ovviamente anche ad altri tipi di interventi) per sdradicare gli annosi problemi sociali ed economici da una città che purtroppo ha troppi potenziali "repressi".

Sempre per fare impresa: l'incubatore del polo Magona

Come segnalatomi nel post precedente da Lorenzo, vi segnalo anche io questa opportunità molto interessante che potrete approfondire sul link : www.incubatoremagona.it
Nel polo tecnologico Magona, sempre in Toscana, spazi e servizi saranno dedicati ai più volenterosi.
Ad una domanda di ammissione seguita da un business plan della nuova idea, in seguito ad una valutazione del business plan stesso, il polo potrà sottoscrivere un contratto di Service che servirà alla completa assistenza ed all'utilizzo di tutti i servizi messi a disposizione per potersi affermare sul mercato.

Vi invito a vistare il sito. Mai com in questo periodo c'è bisogno, secondo me, soprattutto di questo ...

giovedì 11 agosto 2011

Start-up e spin-off: a Navacchio (Pisa) nasce l'incubatore per imprese hi-tech

Un incubatore di imprese hi-tech, per portare avanti ed agevolare le migliori idee imprenditoriali: presso il Polo tecnologico di Navacchio verranno messi a disposizione nuovi spazi, supporto logistico e supporto allo sviluppo del business.

Si avrà la possibilità inoltre di abbattere i costi nella fase di start up grazie alla realizzazione di economie di scala.
Requisito indispensabile : avere un idea di business hi-tech.
Mica male come "idea" ?

lunedì 8 agosto 2011

Kingdom tower: un grattacielo da 1 km!

Anche l'edilizia e le opere civili andranno sempre più nel futuro. E di conseguenza con loro tutto ciò che ne deriva: dai materiali, alle soluzioni per il risparmio energetico, dalle attrezzature necessarie per la costruzione di questi capolavori, a tutto ciò che vi sarà contenuto dentro. Anche il mondo degli "ascensori" per esempio dovrà evolversi al passo....

Questa torre, progettata dallo studio Adrian Smith di Chicago, sarà alta 1 km e verrà realizzata a Jeddha, in Arabia Saudita ...

157 piani, ascensori in grado di salire in cima in meno di 2 minuti, un hotel, uffici, appartamenti di lusso ed ancora chissà quanto altro... il tutto progettato all'insegna del risparmio energetico.

Non vi gira un pò la testa?

sabato 6 agosto 2011

Oltre 100 post!!!

Grazie a chi mi ha seguito ed a chi mi seguirà!
Mentre leggerete questo post sarò in viaggio per Berlino.
La strada da fare è ancora tanta, c'è tanto da crescere ma spero di potervi dare un blog interessante per tantissimo tempo.

Sarà sicuramente un autunno pieno di novità! Seguitemi numerosi, ogni giorno di più ...

giovedì 4 agosto 2011

Sulsa: in volo l'aereo fatto con una stampante 3D

Arriva "Sulsa", acronimo di Southampton University Laser Sintered Aircraft, un velivolo realizzato da polimeri plastici e direttamente "estratto" da un progetto CAD. In pratica un raggio laser provvede a scolpire esattamente tutte le parti in plastica e metallo necessarie alla fabbricazione del velivolo, che poi viene assemblato come con in mattoncini lego. E quando vogliamo modificare un progetto di questo tipo basterà usare mouse e tastiera, e modificare il laser della nostra "stampante" 3D.


Completamente elettrico con un apertura alare di circa 2 netri ed una velocità intorno ai 150 Km/h. Sulsa è un piccolo gioiello della tecnologia, in plastica e fatto completamente con pezzi ad incastro, un sistema di propulsione posto in coda con un motore ad elica respingente.
Sembra davvero un modellino che ci viene voglia di costruire con passione a casa nostra. Ma è l'ennesima dimostrazione del grande sviluppo delle tecnologie di "volo" a tutto vantaggio degli appassionati, che possono continuare a pensare, ideare, sognare ...

Idee per nuove aziende del futuro?

mercoledì 3 agosto 2011

Spread Btp-Bund, Piazza Affari in caduta libera. Italia sotto attacco?

L'avrete sentito davvero decine di volte in questi ultimi giorni. L'Italia sembra essere stata presa di mira dagli speculatori e più in generale l'Europa è sotto una pericolosa spirale ribassista.
Ma cosa sta ad indicare lo spread (il "differenziale") tra i Btp, i Buoni del Tesoro italiani ed i Bund tedeschi? E perchè è negativo che tale differenziale cresca?

Tale differenziale, lo spread appunto, segnala la differenza di rendimento tra i titoli italiani e quelli tedeschi. Se tale differenziale cresce vuol dire che i titoli italiani offrono un interesse sostanzialmente maggiore rispetto al tasso offerto dai titoli tedeschi. E tale differenza è dovuta al maggior rischio dei titoli italiani. In parole povere ad un tasso più alto corrisponde ovviamente un rischio più alto, un rischio di insolvibilità, di default.
E gli speculatori giocano su questo rischio, facendo leva sulle probletiche strutturali che caratterizzano il nostro paese. Quali sarebbero queste problematiche da cui tutto sembra scaturire?
- Un maxidebito pubblico, su cui pagare ovviamente anche gli interessi (sostanzialmente causata da una politica di spesa pubblica poco oculata e spesso incontrollata degli ultimi 40 anni, oltrettutto lontana dalla politica di welfare orientato allo sviluppo nordeuropea)
- Una crescita debole da troppo tempo;
- Una situazione politica incerta ed oscillante;
- Riforme stutturali da troppo tempo in stand by;
- Scarsi investimenti in ricerca, cultura e sviluppo;
- Una produzione industriale abbastanza ferma;
- Una disoccupazione (soprattutto giovanile), seppur contenuta rispetto ad altri paesi, in crescita da molto tempo.

Ma come ridare speranza al paese ed all'economia? Naturalmente la risposta non è univoca. Non esiste una ricetta precisa ed il risultato che ne verrà fuori sarà sempre frutto del mix tra politica e riforme del nostro paese e situazione poltica ed economica internazionale. Ma di sicuro il nostro paese DEVE imparare anche questa volta, e forse più delle altre volte (visto quanto ci tocca da vicino) che non c'è più tempo da aspettare per:
- Fare le riforme necessarie al rilancio economico sociale;
- Riformare in maniera decisa il sistema "fastidiosamente" obsoleto di welfare;
- Investire in maniera "pesante" in ricerca, nella scuola, nell'università, nella cultura
- Investire nei giovani (non depredarli)
- Promuovere in tutti le modalità e con tutti gli strumenti possibili lo sviluppo d'impresa e la cultura del "fare impresa"

Darsi degli obiettivi di crescita precisi e molto ambiziosi, con un appuntamento non troppo distante nel tempo.
Altrimenti ancora una volta, ed ormai per troppo tempo, ci troveremo a pagare interessi altissimi sui nostri titoli di stato, che cercano di raccogliere liquidità per far fronte agli impegni sul debito. Interessi troppo alti rispetto a quelli pagati dalla stabile e solida Germania. E questo, quando potrà venir meno anche la solidità del nostro risparmio privato e il grande ombrellone offerto ai giovani dalle famiglie, non ce lo potremo più permettere ...

martedì 2 agosto 2011

Robot : l' industria fiorente delle nuove frontiere tecnologiche

Macchine utensili, robot ed automazione. Un settore industriale dove la ripresa è già partita nel 2010 ed è destinata a consolidarsi con forza nel 2011.
Cina e Germania assorbono da sole circa il 15 % del made in Italy del settore, ma una domanda molto forte si consolida anche in Paesi come Russia, Turchia, Polonia, India e Brasile, paesi dove la forte crescita si tramuta in crescita dell'industria. E di cosa hanno bisogno le industrie per crescere e svilupparsi? Molto spesso di automazione e di macchine utensili, macchine in grado si volgere tutte le lavorazioni meccaniche e di trasformazione prodotto.

Ma i robot non sono soltanto per uso industriale. Ecco qualcosa che può contribuire a rivoluzionare anche la medicina e la nostra qualità della vita: si chiama Active, il robot neurochirurgo. Un assistente in grado di adattarsi ai movimenti del paziente sveglio. Durante alcune delicate operazioni è richiesto infatti che il paziente rimanga sveglio affinchè il chirurgo possa chiedere allo stesso alcuni movimenti e fare alcune domande per verficare se sta toccando particolari aree del cervello. Active è in grado di compensare i movimenti del paziente come se stesse fermo ed è in grado di bloccare il chirurgo in caso di movimenti scorretti e pericolosi che lo stesso può compiere durante l'operazione.

E il mondo dei robot è davvero vario.

Si va dai robot per le pulizie

ai tagliaerba ...

E chi ha dimenticato i "veri", i "celebri" e classici robot?


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