lunedì 30 maggio 2016

Come si diventa insegnante delle elementari

Ricordate quando per diventare maestri era necessario avere soltanto il diploma delle magistrali?
Beh..tempi lontani...lontanissimi direi...

Oggi, per fortuna o sfortuna (sinceramente non saprei giudicare più di tanto) non più così.

Qual'è il percorso formativo per diventare insegnanti elementari?
1) Conseguire una laurea magistrale in Scienza della Formazione
2) Fare il TFA, il Tirocinio Formativo Attivo (ovviamente a pagamento) che non dura poco purtroppo...
3) Aspettare, una volta conseguita l'abilitazione, il concorso pubblico per titoli ed esami. In alternativa si può entrare in graduatoria, fare tante supplenze e sperare, sperare che un giorno un certo numero di aventi diritto presenti in graduatoria vengano assunti a tempo indeterminato nella scuola pubblica... Ma questa è un'altra storia...

Ma perchè è così difficile diventare insegnanti, anche della scuola d'infanzia?
Il motivo della dificcoltà è principlamente legato alla scarsa disponibilità di posti rispetto all'offerta: un numero sempre più esiguo di bambini (dovuto ai mutamenti demografici) unito ad un'offerta di insegnanti decuplicata negli ultimi anni.
Il caro vecchio maestro di un tempo era molto raro ed oggi, ahimè, non è più così....

lunedì 23 maggio 2016

Come fare business con le Join Venture



Questa settimana ospitiamo un interessantissimo guest post di Alessio Giampieri che ci spiegherà come fare business con le Join Venture. Leggetelo con attenzione, io stesso ne ho tratto utilissimi spunti per coltivare business online in maniera efficace e redditizia.
 
Fare business è sinonimo di acquisizione clienti e uno dei metodi più rapidi per acquisire clienti è quello di affidarsi alle Joint Venture. In parole povere, nelle prossime righe ci concentreremo su come trovare nuovi clienti instaurando delle partnership con altri professionisti e aziende.

Ricorda che tutto inizia da una prima fase di analisi dove hai bisogno di individuare il tuo target. L'analisi non è l'argomento di questo articolo ma voglio comunque darti un consiglio importante, ricorda i principi del marketing di nicchia e non tradire la fiducia della tua community come ha fatto ad esempio Cheerios (se vuoi approfondire qui puoi trovare la storia dei loro errori).

Ad ogni modo, dopo questa prima fase di analisi devi trovare quelle persone o aziende che riescono già a raggiungere il tuo target. Possono essere blogger conosciuti, influencer presenti su Twitter o Youtube, o magari altre aziende che offrono prodotti e servizi complementari. Tutte queste persone per te possono essere una miniera d'oro e tu puoi esserlo per loro.
Per te è importante fare rete con loro e instaurare dei rapporti quanto più solidi possibili perché, hanno un elemento che può far crescere il tuo business in pochissimo tempo: contatti di potenziali clienti.
Ok, ma come posso fare rete con queste persone?

Offrigli quello che stanno cercando.
Se sono dei blogger o influencer stanno cercando informazioni e idee per creare sempre contenuti validi per il loro pubblico. Ecco allora che hai principalmente 2 possibilità:
1.      Creare contenuti a 4 mani
2.      Offrire una demo dei tuoi prodotti

Creare contenuti a 4 mani. Partiamo con il dire che dovresti già avere una strategia di content marketing (se non l'hai ancora elaborata mettiti al lavoro), quindi, cerca di incrociare questa strategia con quella di un blogger.
Per esempio potresti creare un ebook mixando le tue conoscenze con le sue, oppure potresti intervistare questa persona e inserire il video sul suo canale Youtube per poi condividerlo sui social network di entrambi.
In questo modo lui avrà creato, grazie al tuo aiuto, qualcosa di utile da condividere con il suo pubblico che, con il tempo, inizierà a conoscere anche te. In alternativa puoi anche scrivere un guest post per allargare il tuo bacino di utenti.

Qual è la differenza con la pubblicità? Quando guardi una pubblicità il messaggio è focalizzato sul prodotto e alle persone non interessa, almeno nella maggior parte dei casi.
Nel caso invece in cui crei dei contenuti in collaborazione, stai offrendo dei preziosi consigli gratuiti per le persone. Questo ti dà il "permesso" di parlare con loro. 

Offrire una demo del tuo prodotto. Sempre sfruttando il valore di blogger e influencer, puoi offrire loro una demo del tuo prodotto. Questa è una tecnica molto utilizzata dagli hotel e che può essere molto utile anche per i ristoranti, e tante altre attività.
Nel caso di un hotel spesso si ospitano blogger che hanno come pubblico il target a cui ti stai rivolgendo (Es. se hai un hotel a Firenze inviterai blogger che parlano di turismo a Firenze). Ovviamente l'albergatore adotta questa tecnica per dimostrare l'accoglienza e tutte le ottime qualità della struttura in cambio di una semplice recensione.
Attenzione: questa recensione non è necessariamente positiva ma spesso si limita a riportare le sensazioni vissute dal blogger.
Leggere una frase come "la struttura è fantastica" e sapere che è scritta dal proprietario, non ha nessun valore, ma se a scriverlo è una persona di cui ti fidi e che segui, ecco che la musica cambia completamente.

Come riconoscere un blogger influente? Il miglior modo per capire se quel blog ha numeri importanti, è quello di leggere i commenti.
I commenti sono lo specchio dell'attività di un blog. Se non ci sono commenti, molto probabilmente quel blog non ha abbastanza visite; se invece gli articoli vengono commentati, fai attenzione alla loro qualità.
·         Che tipo di persone segue quel blog?
·         I commenti che si limitano ad un "interessante"
·         I commenti aggiungono valore agli articoli?
·         Chi commenta avvia discussioni interessanti?
·         Sono commenti che aggiungono valore all'articolo e dimostrano che è stato letto fino alla fine?
Rispondi a queste domande e cerca di capire il grado di coinvolgimento del blog, più i lettori vengono coinvolti e interagiscono, più quel blog può essere utile per la tua strategia di marketing.
Ricorda, questa strategia è tanto potente quanto pericolosa, se il tuo prodotto ha delle lacune potrebbero dare modo ad un blogger di scrivere una recensione negativa. Se però sei pienamente sicuro di quello che stai promuovendo, allora avrai un'ottima pubblicità a basso costo.

Fare rete con altre start up. La tua non è l'unica start up che vuole crescere e, anche le aziende avviate hanno intenzione di acquisire clienti, quindi perché non farlo insieme?
Per esempio anche nello stesso settore del web marketing, chi si occupa di advertising online per aziende, può creare una joint venture con una start up che si occupa di social media marketing. Facendo rete hai modo di essere visibile ai clienti di altre start up e in più hai la possibilità di elaborare un'offerta più completa.
Prendiamo il caso di un'azienda che si occupa di internazionalizzazione per le PMI, potrebbe avere alcuni clienti che hanno bisogno di un sito web. Normalmente questa azienda sarebbe costretta a rifiutare una richiesta del genere, ma se ha in piedi una collaborazione con una web agency, ecco che può proporre una soluzione diversa.

Insomma le joint venture sono un rapporto win-win per tutti e tu hai già in mente alcune persone fra i tuoi contatti? Beh, allora non ti resta che contattarli.

giovedì 19 maggio 2016

Come aprire e gestire un Bed and Breakfast

Avete una camera di troppo e state pensando di farla fruttare nel miglior modo possibile? Abitate in una grande città, vicino al mare, in luogo turistico, di fronte ad incantevoli montagne o a musei che pochi o molti conoscono??
Cosa aspettate ad addentrarvi nel mondo del Bed and Breakfast??
Conosco persone che sono davvero soddisfatte di questa attività soprattutto per il fatto che è davvero molto semplice da aprire e gestire.
Innanzitutto se si rimane nel limite di 6 posti letti e si vuole esercitare l'attività in soli tre mesi l'anno (ad esempio d'estate) non è necessaria l'apertura di P.IVA. Non lo sapevate vero??
Eppure è possibile usufruire di questa possibilità a patto che i locali rispettino determinate norme relativamente agli spazi (almeno 8 mq per persona ospitata, 20 mq per due persone), gli arredi ed il bagno che deve possedere tutti i comfort minimi (doccia, bidet, ecc.)

Per la colazione è necessario il permesso per la somministrazione degli alimenti ma nulla vieta di istituire una convenzione con il bar sotto casa e liberarsi di questa incombenza. Non immaginavate neppure questo vero??

E' chiaro che si l'attività va oltre il limite di tre mesi l'anno e/o il numero di posti letto ecco che allora l'apertura di una P.IVA si rende necessaria e la nostra attività potrebbe diventare il nostro lavoro primario ragion per cui dobbiamo utilizzare tutta una serie di accorgimenti per far si che il nostro cliente sia soddisfatto e torni nella nostra struttura anche la prossima volta:
- Facciamo estrema attenzione alla colazione!! Abbondanza, colore, dettagli e pulizia è quanto di più viene notato ed apprezzato dal cliente!
- L'ospitalità e la gentilizza la fanno da padrona. Accompagnamo il nostro cliente dal suo ingresso alla fine del suo soggiorno con un grande sorriso!
- Offriamo servizi aggiuntivi: car sharing, noleggio bici, guida turistica, servizio informazioni, noleggio e detenzione bagagli e tutto quanto possa far felice e far sentire a casa il nostro cliente
- Curiamo i canali di comunicazione ed i siti web per farci conoscere. Apriamo un blog dove è anche possibile lasciare un commento e dove si accettano consigli per migliorare la nostra immagine.

E voi cosa aspettate ad utilizzare quella vecchia cascina ereditata dalla nonna, quell'ala dell'appartamento in disuso, quel bilocale in centro che non riusciamo più ad affittare?

lunedì 16 maggio 2016

Inventarsi un lavoro: travel blogger

Poco tempo fa parlando con un mio collega rumeno ci era balzata in mente la possibilità di aprire un blog/sito dove pubblicizzare i viaggi in Romania.
Mi ha fatto vedere delle foto spettacolari e subito ho potuto constatare che i viaggi ed i tour in Romani sono conosciuto veramente ben poco!
Ecco una bella idea: aprire un travel blog dove pubblicizzare e magari offrire servizi su una specifica località dove magari si va poco o si parla poco ma dalle grandi potenzialità (la Romania è solo un esempio).

Un travel blogger per poter intraprendere un'attività seria non dovrebbe parlare dei propri viaggi o di quanto si è divertito (questo lo si può fare a titolo personale o come passatempo e divertimento) ma dovrebbe pensare a concentrarsi su di un luogo specifico offrendo tutti i dettagli possibili e tutti i servizi possibili per chi voglia intraprendere un viaggio in quel luogo.

Un travel blogger deve quindi essere specializzato e la specializzazione è, secondo la personale opionione, il segreto del successo per questo settore.

Quanti blog parlano dei viaggi in Russia, in Normandia, in Siberia, in Giappone, o in Nuova Zelanda?
Abbastanza pochi, ragion per cui il settore offre sicuramente molte potenzialità per chi volesse sviluppare la proprio attività nel settore viaggi "via web"... 

giovedì 12 maggio 2016

Inventarsi un lavoro: negozio di nicchia

Ormai sapete quanto mi sta a cuore l'argomento "nicchia di mercato" . Non posso che ripetere l'importanza di trovare la nicchia giusta per il proprio business.

E' impossibile pensare di vendere il proprio prodotto o servizio ad una platea indiscriminata di acquirenti. In questo modo, nell'immensa platea del web e della vita reale, di acquirente non ce ne sarà neppure uno (o giù di lì).
Ogni bravo imprenditore sa che il segreto del successo è trovare la nicchia giusta su cui investire e puntare e su cui colptivare la proprio fetta di mercato, selezionata ad hoc tra quella fetta di acquirente che percepiscono realmente il valore del vostro prodotto, che sanno apprezzarlo traendone la soddisfazione del proprio bisogno.

Allora perchè non creare un negozio "online" di nicchia??
Perchè non selezionare e vendere dei prodotti ad hoc per un selezionatissimo pubblico? Perchè non ritagliarsi quella piccola ma sicura fetta di mercato che ci permetterà di costruire un business duraturo e poco soggetto ad oscillazioni estemporanee del mercato?

Il negozio di nicchia ha il vantaggio di essere estremamente gestibile da un punto di vista finanziario ed offre il vantaggio di avere un ristretto numero di prodotti a catalogo, da cui l'ovvio risparmio in termini di costi di gestione.
Basterà selezionare accuratamente il prodotto/prodotti, fidelizzare il cliente e gestire il servizio in un ottica di mantenimento di una "piccola stabilità".
Se il prodotto è molto particolare i guadagni potranno essere anche ragguardevoli.

Voi cosa ne pensate?

Se un business di questo tipo stuzzica la vostra fantasia vi consiglio di leggere questo volume che può fare al caso vostro.
Alla prossima!

lunedì 9 maggio 2016

Inventarsi un lavoro: aprire una ditta di noleggio, vendita e manutenzione estintori

Il D. Lgs 81/2008 insieme con il DM 10/03/1998 prevede l'obbligo per il datore di lavoro di permettere l'estinzione di un incendio e l'obbligo della detenzione e corretta manutenzione di un adeguato numero di estintori quali dispositivo atto alla prevenzione degli incendi.

Chi fa questo lavoro per migliaia e migliaia di bar, ristoranti, negozi, esercizi commerciali, ditte grosse e piccoli, studi professionali e chi più ne ha più ne metta?
Quante sono le ditte che noleggiano, vendono, effettuano la periodica manutenzione ed il cambio della polvere nell'enorme galassia degli esercizi commerciali e delle aziende di produzione e servizi?

Molto spesso ci è capitato di vedere dei piccoli furgoncini di tecnici preposti che effettuano questo tipo di lavoro: vi posso dire che per esperienza diretta conosco molto bene il settore e sicuramente è destinato ad un ulteriore crescita anche in virtù delle sempre più stringenti leggi sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.

Avete mai pensato ad una ditta che possa offrire questo tipo di servizio? Secondo me ci hanno pensato ancora in pochissimi... ma ricordate che l'estintore è obbligatorio e di conseguenza il business, se nel posto giusto e laddove il mercato non è ancora saturo, è assicurato!

giovedì 5 maggio 2016

Inventarsi un lavoro: software per la gestione delle risorse umane

Torniamo a bomba su un argomento a me caro: il mercato dei software e lo sviluppo di questo prodotto e di un settore che a mio avviso ha ancora enormi potenzialità.

Entrando nello specifico, oltre a creare software per la gestione di un PMI della tipologia "gestionali" in logica MRP che permettano la gestione di tutta la catena della Supply Chain (acquisti, logistica, magazzino, produzione) e dei connessi moduli per la fatturazione, l'amministrazione e la contabilità, esistono software dedicati alla gestione delle risorse umane sotto tre aspetti:
- Software che permettono di costruire apposite banche dati dedicate alla raccolta e selezione dei curriculum vitae per potenziali candidati
- Software che gestistono i processi di registrazione timbrature e l'elaborazione dati delle presenze
-Software che gestiscono la formazione del personale

Ho voluto tenere fuori i software dedicate alle paghe e contributi dove secondo me c'è poco margine vista la ormai ampia offerta per questo specifico segmento.

Per le tre categorie sopra elencate i software esistono ma il mercato, secondo le mie ultime ricerche, presenta ancora dei margini di ingresso e una discreta possibilità di ampliamento.
Anche le piccolissime imprese hanno sempre di più l'esigenza di gestire processi complessi come la gestione della formazione, delle certificazioni delle competenze ma soprattutto tutta la parte legata alla "presenza da cartellino" con annessa reportistica dedicata all'assenteismo e agli straordinari, dati che vengono ormai sempre più richiesti da tutti i vertici aziendali che vogliono mettere naso nei costi.

Non per questo quindi le PMI dovranno necessariamente acquistare costosi moduli dei colossi dei gestionali  a discapito di una gestione snella propria delle aziende con pochi o pochissimi dipendenti.
Ecco allora la possibilità di inserirsi nel mercato del "piccolo".
Lancio la sfida anche per questo settore e mi piacerebbe raccogliere esperienze e commenti in merito.

lunedì 2 maggio 2016

Inventarsi un lavoro: creare un software per gestire un negozio

Che l'economia legata al mondo dei software sia, nonostante la crisi, ancora discretamente in crescita non è un segreto.

Quali settori "tirano" ancora nell'epoca dell'apocalisse industriale post-crisi???
Che paroloni altisonanti!!
Eppure forse è il caso di fare un'analisi approfondita di tutte quelle che possono essere le opportunità nell'era del web e nel "post 2008-2009".

I software, qualunque sia la loro funzione, sono ancora un prodotto valido e con un potenziale (seppure ridotto rispetto a qualche anno fa) di crescita.

Cosa ne pensate dei software che permettono la gestione del magazzino, la fatturazione, la gestione dell'amministrazione e la contabilità, il flusso dei materiali in ingresso ed uscita per piccole e piccolissime imprese e per negozi?

Certo non stiamo parlando dei gestionali colossi che vengono utilizzati nella grande impresa.
A qualcuno verrà da pensare che la maggior parte di questi software può essere addirittura scaricata gratuitamente dalla rete. In parte (ma solo in parte) ciò è vero. Ma cosa ne dite della personalizzazione, dell'assistenza e di tutto quanto connesso con le specifiche esigenze di un cliente?
E' proprio sull'assistenza che spesso si hanno gli introiti e i margini maggiori nella vendita di taluni software.

Quante aziende esistono sul mercato che producono software di questo tipo? Quante e soprattutto dove?
Lancio la sfida!

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