giovedì 21 luglio 2011

Layout per processo o per prodotto?

Quale può essere la disposizione planimetrica più idonea per le nostre lavorazioni?
Cosa ottimizza le disposizioni in ottica di produzione snella? Quale layout diminuisce le movimentazione di materiali, attrezzature e persone e quindi, come dico sempre, ottimizza i costi?
Di solito le varie disposizioni da poter realizzare in officina per la nostra produzione si possono raggruppare in due tipi di base:
-          Layout per processo : tutte le macchine e/o i processi dello stesso tipo sono raggruppati assieme;
-          Layout per prodotto : tutte le macchine e/o i processi inerenti la lavorazione di un determinato prodotto sono raggruppati assieme.
Individuiamo le caratteristiche principali di ciascun layout.
Layout per processo
Vantaggi à minori investimenti per macchinari e macchine più utilizzate; costi più bassi per produzioni medie; il processo non si interrompe per guasto poiché viene utilizzata un’altra macchina.
Svantaggi à maggiore spazio necessario per stock materiali; maggiori immobilizzi per semilavorati; non viene individuato un flusso preciso per i materiali; addestramento più impegnativo ed oneroso per gli operatori
Layout per prodotto
Vantaggi à flusso ordinato dei materiali; riduzione soste ed immobilizzi semilavorati; tempo di lavorazione ridotto; costi minori per lotti elevati
Svantaggi à maggiori investimenti per macchine; minore utilizzo delle macchine; i guasti possono interrompere la produzione
Esiste poi un ulteriore layout di produzione che chiamo per “raggruppamento di prodotti tecnologicamente affini” dove si attua un centro di lavorazione multiplo formato da macchinari e postazioni non omogenei tra di loro e dove vengono lavorati particolari con caratteristiche affini.

I layout su discussi sono associabili a lavorazioni in cui il lavoro di “trasformazione” viene eseguito principalmente da macchine utensili e/o da attrezzature specifiche. Tuttavia quanto detto può facilmente essere “riadattato” a tutte quelle lavorazioni in cui la “trasformazione” è eseguita principalmente dalle risorse umane più che dalle macchine.
Un esempio, a me molto vicino, è quello dell’industria ferroviaria, dove il layout in questione riguarda le “casse” del veicolo in lavorazione e dove al posto del particolare macchinario, troviamo il “particolare operatore”, elettricista, meccanico, tubista, allestitore o collaudatore…

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