martedì 19 luglio 2011

Gragnano: la valle della pasta, la città del "panuozzo", la tradizione di vini e tessuti

Nella mia infanzia, come in tutte quelle di origine "vesuviana", nelle adolescenze di circa seicento-settecento mila abitanti alla falde del Vesuvio ed a quattro passi dalla penisola sorrentina, il "panuozzo", il mitico e magico "panuozzo" di Gragnano, quattro passi da Sorrento e quattro passi dal Vesuvio, è sempre stato il prodotto da "andare a mangiare" assieme agli amici di sempre, per festeggiare un occasione importante, per passare una serata diversa, per ricordare l'amicizia di anni, per conoscersi meglio, per stare assieme, per abbuffarsi in compagnia...


Classico con pancetta e mozzarella (ovviamente mozzarella di Agerola!!!!!) oppure in mille gusti diversi da salsiccia e friarielli, a parmigiana di melanzane, peperoni, porchetta, patate, prosciutto, provola, formaggi vari. Il panuozzo di Gragnano è conosciutissimo, famosissimo, buonissimo in tutto il napoletano e salernitano. Un prodotto davvero particolare, l'emblema di un Italia simpatica e genuina.

Ma se per i napoletani Gragnano è la città soprattutto del panuozzo, per il resto dell'Italia, dell'Europa e credo anche del mondo Gragnano è la storica città della pasta. La produzione della pasta risale al XVI secolo, e nasce con pastifici soprattutto a conduzione familiare. La produzione dei celebri "maccheroni" di Gragnano è stata resa florida dalle particolari e favorevoli condizioni climatiche e da una tradizione che veniva tramandata, da un'arte fatta di segreti e di passione, della passione per il grano e per i mulini, per una terra genuina e sanguigna.
Gragnano era diventata nell'ottocento davvero famosa per la produzione di pasta, atnto da ottenere il riconoscimento delle grandi città del Nord e dell'Europa intera.
Ma la concorrenza spietata del novecento, soprattutto dei grandi marchi industriali, ha ridotto i pastifici attuali a poche unità. Poche unità che puntano ad un "eccelsa qualità", poche unità che potrebbero diventare molte di più con un impegno ed una valorizzazione che sarebbe davvero assurdo non proporre e non promuovere.
La pasta di Gragnano che mantiene la cottura, trafilata ancora in bronzo, dal sapore ricco, gustoso, importante.
Una pasta che sa "comunicare" il sapore di una terra. Viaggiate un pò, provate a fare un giro nei mercati di Parigi e Londra. Lì troverete sui banchi anche la pasta di Gragnano!


E Gragnano sa essere anche un vino inconfondibile, ed ancora pregiati tessuti per le vicine "costiere" di Sorrento ed Amalfi e fuochi d'artificio.
Una piccola città di provincia che ha enormi potenzialità per se stessa e tutti i territori vicini. E se si hanno tali potenzialità si ha il dovere civico e tutta la forza di risollevare una terra che sa e "deve" essere bella ..

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