mercoledì 12 giugno 2013

La preoccupante crisi del turismo

Da tempo sembra che il settore turistico si stia avvitando su se stesso: ma come? Proprio quella che potrebbe essere la risorsa principale del nostro paese?
Eppure la mancanza di politiche incentivanti, la forza di una crisi pesantissima ed un sistema Italia da sempre pesante e burocratizzato stanno portando al collasso un settore che da solo fa milioni di occupati...

Soltanto grazie ad un lieve incremento delle presenze straniere stiamo cercando di reggere il colpo. Nulla però fa ben sperare sul lato delle presenze italiane e su quelle che saranno le previsioni degli italiani che andranno in vacanza quest'anno.
Sempre di meno (circa il 50%) prenderà un periodo di vacanza tradizionale. Troppo poco se si pensa ai numeri pre-crisi, vicini all' 80%.
Le cause? Pochi soldi, necessità di risparmiare, necessità di lavorare nel periodo estivo per sbarcare il lunario, ferie già prese in inverno a causa di cali di produzione.
Si va in vacanza di meno e per meno giorni.

Le conseguenze di questo calo? Un calo degli occupati ovviamente.
E con meno occupati si hanno inevitabilmente conseguenze anche sui consumi privati. Ecco allora il circolo vizioso, il cane si morde la coda.
Soluzioni? Incentivare un settore vitale, importantissimo per la nostra economia, promuovere semplificazioni ed incentivi per le nuove imprese, iniziare campagne pubblicitarie all'estero che incentivino le presenza anche da paesi lontani e soprattutto nei paesi che ospitano i "nuovi ricchi". Sfruttare il marketing ed il suo potere. Gli altri sanno farlo meglio!
E poi curare il territorio (non denigrarlo!), studiare le attrazioni, promuovere ed incentivare la cultura.

C'è molto da fare, moltissimo.
Il tempo è invece poco.

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