giovedì 27 giugno 2013

Misure per il rilancio e l'occupazione giovanile

E' di questi giorni l'annuncio di nuove misure che il governo sta varando per rilanciare in primis l'occupazione giovanile e per riavviare la macchina dell'economia nazionale ormai ingolfata.

Sono in varo misure per incentivare l'assunzione dei giovani, incoraggiare l'inizativa d'impresa degli under 30 e debellare o quantomeno ridurre il fastidioso fenomeno dei "Neet", Not in education, employement or training", giovani che non studiano e non lavorano.

Allo studio di economisti, politici ed altre figure ci sono sempre nuove misure che possono permettere l'inversione di tendenza di un'economia che non ritrova lo slancio per numerose cause.
A mio avviso le principali cause che inceppano la "macchina italiana" sono:
- Una burocrazia fastidosa e pesante
- Un retaggio culturale basato sui privilegi dei fortunati di "vecchia data"
- Una scarsa fiducia nelle istituzioni
- Una comunicazione ed una collaborazione tra le imprese e gli attori economici spesso inesistente
- Un sistema di formazione assolutamente obsoleto ed inadeguato

Non si parla quindi di chissà quanti punti. Ma perchè si fatica  a toccarli tutti ed a sviscerare i tasselli più onerosi ed i blocchi più difficili?

Si tratta allora di studiare una/due misure per ciascuno dei punti che ho elencato sopra e che permettano di:
- Porre fine a vecchi privilegi
- Incentivare in maniera decisa le "reti d'impresa" e l'internazionalizzazione di quelle imprese che producono il Made in Italy che fa gola all'estero
- Investire in scuola ed università ed aumentare in maniera sostanziosa i fondi per la ricerca
- Istituire corsi di formazione obbligatori ed insegnare "a tutti" un mestiere durante i periodi di disoccupazione
- Abolire la burocrazia inutile e permettere la creazione d'impresa in pochissime e banali mosse
- Favorire la comunicazione tra gli attori economici e promuovere anche una mobilità sostenibile e ben studiata, magari anche semplici "prestiti" di personale qualificato tra più imprese "consociate" in particolari associazioni di scambio.

Le idee ci sono. Vanno applicati a raffica, senza sosta, in una volontà ritrovata di riscatto di un paese troppo prezioso per il mondo intero. 

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