mercoledì 15 agosto 2012

La Campania ci prova con la pasta

Ecco un modo sano per promuovere lo sviluppo di un territorio problematico.

Pensare ad investimenti "fiume" che possono finire anche nelle mani sbagliate e che non guardare alla vocazione di un territorio si è mostrata una politica inefficace.

Ecco allora la pasta campana che guarda soprattutto all'export di qualità.


Ci ha pensato già moltissimo tempo fa il distretto dei pastai di Gragnano, che ancora sopravvive nonostante i cambiamenti degli ultimi anni. A seguire la pasta è sempre stata un particolare successo dalla firma partenopea.
Come continuare a crescere, investire e creare opportunità? Guardando all'estero ed in particolare ai nuovi consumatori, "golosi" del marchio Made in Italy.

Germania, Stati Uniti, ma anche Cina, Australia, Giappone e Sud America. I nuovi ed i vecchi ricchi hanno talvolta degli stereotipi anche vantaggiosi per il belpaese. E la pasta è uno di questi.
La Campania, con la sua vocazione per la produzione agroalimentare di qualità, può pensare al suo sviluppo proprio attraverso i suoi punti di forza ed un maggiore impegno per guardare sempre di più all'export.

Ad ognuno il suo, ciò che si sa fare meglio. Potreste mai rinunciare ad un piatto di paccheri marinari o ad una grande spaghettata rigorosamente "made in Gragnano"? Americani, Cinesi e Tedeschi vi rinunciano sempre meno.


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