martedì 25 ottobre 2011

Ed ecco a voi la mortadella! Ricordo d'infanzia, bontà italianissima, produzione d'eccellenza

Da piccolo quando mia madre aveva comprato la mortadella per me era una sorpresa eccezionale. Il suo profumo lo sentivo da lontano e per me rappresentava un momento di piacere da gustare lentamente, altrimenti finiva troppo presto... Non posso non parlarne con voi.
Oggi è esattamente la stessa cosa. Probabilmente sono indeciso se mettere la mortadella al primo posto tra le cose che mi piace mangiare di più. Se non è il primo posto è il secondo...

Bolognese DOP, la mortadella però è amatissima ovunque in Italia. I romani l'adorano e non tutti sanno che i napoletani non si azzardano a fare nessuna gita, nè tantomeno passano nessuna giornata al mare senza aver confezionato accuratamente un bel panino ripieno di mortadella!
Zola Predosa, cittadina confinante con Bologna, concentra una grossa fetta dell'intera produzione nazionale ed ospita ogni anno "Mortadella, please", mentre il salume è conosciuto in zona addirittura prima del medioevo ed è un piatto portante della saporita cucina bolognese.
Ma come si fa?
La carne fresca, assolutamente pregiata ( a differenza di alcuni luoghi comuni la mortadella è apprezzata dai nutrizionisti ed un normale consumo non è assolutamente un problema) ed in diversi tagli viene triturata fino a diventare una crema con appositi tritacarne ("sterminio").
A parte vengono preparati i cubetti di grasso della dimensione di circa un centimetro cubo.
Il composto di carne viene mescolato ai cubetti di grasso assieme a delle spezie e talvolta al pistacchio.
Insaccata, la mortadella viene a questo punto cotta a lungo e subito dopo sottoposta a docciatura di acqua fredda e ad una stabilizzazione in cella. E direttamente da Bologna è pronta per il nostro panino. Il mio. A deliziarmi.

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