lunedì 15 agosto 2011

L'enorme business dei Musei

Ferragosto, tempo anche di musei.
Visitando il Nord Europa, ma non soltanto quello, mi sono reso conto di quanto siano curati, promossi, strategici e "sfruttati" i musei. Dalle collezioni d'arte, pittori e scultori noti e meno noti (purtroppo con opere di italiani che non sono quindi più in Italia), alle mostre fotografiche, dalla tecnologia e la scienza, alla cultura di un popolo, dalla mineralogia alla medicina. Musei, sembrerebbe, quasi per ogni cosa. Attenti e scrupolosi, molto spesso i nostri amici dell'estero sono riusciti a creare delle grandi occasioni di business, valorizzando ovviamente quelle che sono opere od oggetti di indubbia valenza.
Eppure in Italia abbiamo un patrimonio di musei e di monumenti, esistenti e potenzialmente tali, da far rabbrividire sicuramente tutto il mondo.
(Roma: Musei Vaticani)

Abbiamo musei di grandi dimensioni e musei molto piccoli. Ma soprattutto abbiamo tante, tantissime occasioni di crearne talvolta di nuovi. Le nostre città d'arte offrono mille occasioni e il museo può essere, oltre che l'occasione di valorizzare immensi patrimoni e di promuovere massicciamente lo sviluppo culturale (e direi di conseguenza anche sociale), un ottima occasione di business da un lato per i privati investitori, dall'altro anche per le pubbliche amministrazioni sempre più povere di fondi.

(Milano: pinacoteca di Brera)

Oltre al prezzo del biglietto, del ticket di ingresso (che all'estero, state certi, sanno farselo pagare), ci sono altre occasioni di guadagno legate ad esempio alle audioguide, alle guide fisiche, alla separazione tra esposizioni fisse ed esposizioni temporanee.Ci sono poi le librerie e le boutique di gadgets associate, ed ancora ovviamente introiti legati alla ristorazione interna ed esterna al museo, con un conseguente piccolo indotto che si viene a creare.
(Napoli: museo di Capodimonte)

E non soltanto opere d'arte ma anche musei legati a culture ed a popolazioni piuttosto che musei legati a particolari "prodotti" della nostra tradizione tecnologica (si pensi agli esistenti musei della Ducati e della Ferrari). Ad ogni modo lo sviluppo dei musei in Italia ha, a mio avviso, un potenziale da primato mondiale ed il turismo deve assolutamente essere sviluppato e promosso in tutte le modalità possibili, visto il patrimonio artistico, storico, architettonico e culturale del nostro paese.
Constatando quanto sono valorizzati i musei all'estero, per patrimoni quantomeno di "dimensioni" più ridotte delle nostre, direi in Italia non si fa ancora abbastanza per un settore che potrebbe creare molte migliaia di posti di lavoro.
(Torino: città ricca di importanti musei)

E poi c'è il valore indubbiamente più "nobile" che i musei possono dare: un grande contributo allo sviluppo culturale e sociale dei nostri giovani e meno giovani, una costante promozione di nuove idee, l'insegnamento di alcuni valori di convivenza civile basati sul rispetto e la cooperazione, un grande aiuto per la scuola e l'università, per la ricerca.
(Recanati: casa Leopardi)

Di musei possiamo crearne davvero mille altri e valorizzare molti di più tutti quelli che già abbiamo. E ciò potrà far venire molti più turisti, creare ricchezza e creare lavoro.

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