venerdì 19 agosto 2011

Crisi finanziarie ed economiche: come investire e proteggere i risparmi?

I mercati in mezzo a quotidiane tempeste. Quotidiane e fastidiose voci di nuove e sempre più imprevedibili recessioni mondiali. Il "colore rosso" che domina tutti i quotidiani economici e tutte le testate giornalistiche.
Ciò che più ci spaventa, ovviamente, oltre al pensiero di una ritrovata sfiducia della società che si potrà ripercuotere sulla condizione e sul mercato del lavoro (speriamo in un qualche intervento che non la permetterà) è se sarà ancora possibile trovare investimenti sicuri o comunque proteggere al meglio i nostri risparmi, magari frutto di un duro e tenace lavoro durato anni, anni ed anni.
Probabilemente leggendo opinioni e consigli fra i più svariati non troverete una risposta univoca alla vostra domanda. Nè tantomeno esiste una teoria "matematica" su questo aspetto, una stategia certa e scientificamente provata. Non c'è nessuna risposta sicura, soprattutto in questo momento. Ma ...
Esiste un consiglio che probabilemnte avrete già trovato e che sento di darvi anche io. La migliore strategia nella finanza, come nell'economia ed anche nella vita è diversificare.
Diversificare il proprio portafoglio, che sia in azioni di investimento piuttosto che di protezione del risparmio. Magari trovare il giusto mix delle due cose. Trovare quindi un bilanciamento tra investimenti più rischiosi (azioni su imprese o banche, titoli esteri, valute più fluttuanti, etc.) ed investimenti meno rischiosi ( titoli di stato, metalli preziosi, valute meno fluttuanti) fino ad arrivari agli strumenti di protezione del risparmio come conti correnti, conti deposito e le assicurazioni.
Poichè come ci insegnano le recenti crisi dei mercati finanziari, anche la definizione stessa di investimento sicuro ed investimento meno sicuro potrebbe non avere più lo stesso fondamento di una volta, a maggior ragione la diversificazione trova ancora più ragione nel ridurre sensibilmente i rischi e, con il passare del tempo, anche a contribuire ad un sensibile miglioramente dei profitti. Esempio. Il portafoglio di un soggetto poco "propenso" alla sopportazione di un rischio notevole potrebbe essere:
- 5% capitale in azione rischiosa A (esempio titolo bancario)
- 3% capitale in azione rischiosa B (esempio titolo di impresa 1)
- 2% capitale in azione rischiosa C (esempio titolo di impresa 2)
- 2% investito in metallo prezioso
- 3% in investimento valutario
- 5% in fondo assicurativo
- 10% titolo di stato
- 35% conto deposito
- 35% conto corrente
Seppure ci dovessero essere perdite su alcuni investimenti rischiosi, questi incideranno poco sul vostro portafoglio, così come ci potrebbero essere perdite su alcuni titoli ma anche cospicui guadagni su altri.
Altresì il portafoglio potrebbe essere composto soltanto da investimenti sicuri o protezione del risparmio da tutti quesi soggetti che magari, vista anche l'esiguità dei propri risparmi, non possono sopportare rischi. Una protezione sicura associata ad un piccolo investimento al momento può essere sicuramente fornita dai conti deposito.
In generale anche avere più di un conto corrente costituisce, in piccolo, una forma di diversificazione.

Se proprio poi siete sicuri dei vostri progetti e delle vostre idee, non c'è migliore investimento che una start-up!

Siete daccordo?

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