mercoledì 3 agosto 2011

Spread Btp-Bund, Piazza Affari in caduta libera. Italia sotto attacco?

L'avrete sentito davvero decine di volte in questi ultimi giorni. L'Italia sembra essere stata presa di mira dagli speculatori e più in generale l'Europa è sotto una pericolosa spirale ribassista.
Ma cosa sta ad indicare lo spread (il "differenziale") tra i Btp, i Buoni del Tesoro italiani ed i Bund tedeschi? E perchè è negativo che tale differenziale cresca?

Tale differenziale, lo spread appunto, segnala la differenza di rendimento tra i titoli italiani e quelli tedeschi. Se tale differenziale cresce vuol dire che i titoli italiani offrono un interesse sostanzialmente maggiore rispetto al tasso offerto dai titoli tedeschi. E tale differenza è dovuta al maggior rischio dei titoli italiani. In parole povere ad un tasso più alto corrisponde ovviamente un rischio più alto, un rischio di insolvibilità, di default.
E gli speculatori giocano su questo rischio, facendo leva sulle probletiche strutturali che caratterizzano il nostro paese. Quali sarebbero queste problematiche da cui tutto sembra scaturire?
- Un maxidebito pubblico, su cui pagare ovviamente anche gli interessi (sostanzialmente causata da una politica di spesa pubblica poco oculata e spesso incontrollata degli ultimi 40 anni, oltrettutto lontana dalla politica di welfare orientato allo sviluppo nordeuropea)
- Una crescita debole da troppo tempo;
- Una situazione politica incerta ed oscillante;
- Riforme stutturali da troppo tempo in stand by;
- Scarsi investimenti in ricerca, cultura e sviluppo;
- Una produzione industriale abbastanza ferma;
- Una disoccupazione (soprattutto giovanile), seppur contenuta rispetto ad altri paesi, in crescita da molto tempo.

Ma come ridare speranza al paese ed all'economia? Naturalmente la risposta non è univoca. Non esiste una ricetta precisa ed il risultato che ne verrà fuori sarà sempre frutto del mix tra politica e riforme del nostro paese e situazione poltica ed economica internazionale. Ma di sicuro il nostro paese DEVE imparare anche questa volta, e forse più delle altre volte (visto quanto ci tocca da vicino) che non c'è più tempo da aspettare per:
- Fare le riforme necessarie al rilancio economico sociale;
- Riformare in maniera decisa il sistema "fastidiosamente" obsoleto di welfare;
- Investire in maniera "pesante" in ricerca, nella scuola, nell'università, nella cultura
- Investire nei giovani (non depredarli)
- Promuovere in tutti le modalità e con tutti gli strumenti possibili lo sviluppo d'impresa e la cultura del "fare impresa"

Darsi degli obiettivi di crescita precisi e molto ambiziosi, con un appuntamento non troppo distante nel tempo.
Altrimenti ancora una volta, ed ormai per troppo tempo, ci troveremo a pagare interessi altissimi sui nostri titoli di stato, che cercano di raccogliere liquidità per far fronte agli impegni sul debito. Interessi troppo alti rispetto a quelli pagati dalla stabile e solida Germania. E questo, quando potrà venir meno anche la solidità del nostro risparmio privato e il grande ombrellone offerto ai giovani dalle famiglie, non ce lo potremo più permettere ...

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