venerdì 13 aprile 2012

Allarme Fmi: con l'aspettativa di vita in crescita bilanci statali e welfare a rischio

L'aspettativa di vita, si sa, è in crescita. Migliori condizioni di vita, benessere degli ultimi anni e grandi passi avanti in campo medico e farmacologico hanno permesso che alla nascita possiamo sperare in una vita sempre più lunga, anno dopo anno.
Se tutto questo ci fa felici da un lato, dall'altro ci porta ad alcune considerazioni. Sarà il welfare, sanità e pensioni, sostenibile dai bilanci statali?

L' Fmi, con il rapporto Global Financial Stability Report che diffonderà a breve, lancia l'allarme sulla sostenibilità dei trattamenti pensionistici e dell'assistenza sanitaria con le modalità degli ultimi tempi e per una popolazione sempre più vecchia. Dove gli Stati potranno prendere i soldi per sostenere il welfare? E nella fattispecie come si farà nel nostro paese dove gli anziani over 65 saranno entro il 2025 oltre il 35 %?
Beh, di sicuro non si potrà diminuire l'assistenza oltremodo e si dovranno trovare soluzioni nel brevissimo periodo se non si vorrà incorrere in ricorrenti crisi finanziarie e di sostenibilità dei debiti sovrani che rischierebbero di vanificare tutti gli sforzi fatti negli ultimi 5 anni per tentare l' uscita dalla crisi. Quale può essere la strada da percorrere?

- La prima purtroppo, socialmente costosa ma inevitabile, è l'aumento dell'età pensionabile di pari passo con l'aumento dell'aspettativa di vita, in tutti gli Stati ed in tutte le economie.
- Allo stesso tempo all'aumento dell'età pensionabile e di conseguenza dei volumi contributivi versati per più tempo dovranno corrispondere anche alcuni aggiustamenti sulle quote contributive, soprattutto per i redditi più sostanziosi.
- A tutto ciò dovrà poi corrispondere una redistribuzione del carico fiscale, una tendenza alla diminuzione continua dell'evasione fiscale ed una ottimizzazione della spesa pubblica. Un punto che può sembrare piuttosto generico ma che invece rappresenta una leva importante nel reperimento di risorse.

E secondo l'Fmi sono pochi i governi che hanno riconosciuto a pieno il rischio di un repentino aumento dell'aspettativa di vita in termini di sostenibilità della spesa pubblica. Gli aumenti in termini percentuali potrebbero essere di oltre il 50% entro il 2050 con solo tre anni in più di vita media rispetto a quanto stimato. Un motivo in più per continuare con più decisione la strada delle riforme e non perdere neanche una settimana del sempre più prezioso tempo.

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