mercoledì 4 aprile 2012

Aerei supersonici del futuro: la ricerca post-Concorde

E' proprio vero che ciò che succede lassù non succede sulla Terra.
Ed allora via liberi agli aerei del futuro. Nessuno si è fermato al Concorde, lo sfortunato aereo eliminato dalla scena dal 2003 dopo la sfurtunata sciagura di Parigi.
Capace di superare la velocità del suono, il Concorde però non ha raggiunto il desiderato successo per gli evidenti difetti che ha presentato. Dalla scomoda aereodinamica "necessaria" all'ingente velocità alla fastidiosa rumorosità. Soluzioni? A qualcosa si pensa ormai da tempo.

Si parte dal Super Tram, fratello dello StarTram di cui ho già parlato. Un aereo-treno capace di trasportare centinaia di persone utilizzando la già esistente tecnologia a levitazione magnetica. Un "approfondimento in materia" che permetterebbe in larga scala un trasporto di "linea" su lunghe tratte a levitazione magnetica.
Si rimane nell'ambito quindi del già discusso StarTram: un veicolo capace di andare sia nello spazio sia di rimanere sulla Terra e coprire però grandissime distanze.
E poi? E poi c'è il nuovo biplano di MIT. Di cosa si tratta?
Si tratta di un nuovo velivolo avente una configurazione con delle ali tra di loro legate. Delle ali che permetterebbero una minore resistenza dell'aria ed una minore rumorosità per le velocità supersoniche. Ed una minore resistenza permettere un minore consumo, un minore peso ed una velocità potenziale superiore. Il fastidioso "bang" del Concorde sarebbe solo un ricordo e il consumo di carburante alle "stesse velocità" sarebbe ridotto di oltre la metà.
Ancora. Vi siete dimenticati di Zehst (Zero Emission Hypersonic Trasportation)? Non mi sono dimenticato del costoso aereo con turboreattori a biocarburanti, presentato dall'ambizioso progetto aereospaziale EADS, già discusso. Parigi-Tokyo in meno di 3 ore e Parigi - New York in un'ora e mezza ... Non ha bisogno di molte spiegazioni, se non quelle su come sia possibile. Nel dettaglio (non ci accontentiamo di spiegazioni superficiali).
Siete pronti allora ad arrivare al 2050 ed a scoprire come si volerà? Io sì.
E se pensate che le tecnologie aereospaziali si fermaranno qua vi sbagliate.
Ve lo confermo già adesso.

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