lunedì 12 dicembre 2011

La manifattura che tira l'Italia

Dove possiamo puntare il prossimo anno per gettarci alle spalle la crisi?
Simest, finanziaria oer lo sviluppo nel mondo delle aziende italiane non ha dubbi. La manifattura italiana, con l'elettromeccanica (le macchine utensili in primis), il chimico-famaceutico, le energie rinnovabili, l'edilizia e l'agroalimentare made in Italy saranno i nostri punti di forza nel mondo (Fonte Sole24Ore).
Perchè le macchine utensili? Un vero e proprio fiore all'occhiello della nostra industria. Prodotte sopratutto nell'area padana, le macchine utensili sono necessarie all'impetuoso sviluppo industriale dei paesi crescenti, del BRIC prima di tutto, Brasile - Russia - India -Cina, grandi compratori della nostra elettromeccanica con tante industrie da costruire ed avviare per le loro assetate economie.
Soltanto nel 2011 il fatturato previsto nell'elettromeccanica per i progetti privati si aggira intorno ai 3,2 Miliardi di Euro (Fonte Simest) ... non pochi spiccioli...
Ed altri tre settori dal grande potenziale di sviluppo per le imprese italiane, secondo Simest, sono le energie rinnovabili, la gomma - plastica e l'edilizia.
La prima, con la crescente domanda dei paesi in via di sviluppo e l'attenzione verso le nuove fonti, è ormai in crescita da diversi anni. Il secondo settore va bene ovunque nel mondo e vede le imprese italiane attivissime nella produzione di componenti che vengono utilizzati in diversissimi settori, automotive, elettronica, arredamenti, beni di largo consumo ed edilizia. Ed anche l'edilizia appunto gode di un'ampia crescita nei paesi dall'economia emergente. Ovviamente la domanda sia di infrastrutture sia di edilizia abitativa dagli standard occidentali cresce in tutti quei paesi dove aumenta la disponibilità economica dei privati e dove le imprese hanno bisogno di condizioni al contorno favorevoli.

Abbiamo menzionato Simest. Di cosa si occupa precisamente? L'attività di Simest si sviluppa su:
- Partecipazione al capitale di società che operano fuori dalla UE per un massimo di otto anni ed un capitale non superiore al 49%;
- Assistenza su specifici progetti e supporto all'individuazione di nuovi business ed opportunità;
- Gestione di fondi pubblici per l'internazionalizzazione
(Fonte Sole24Ore)

Le occasioni non mancano. Ed a quanto pare l'industria ed in generale il manifatturiero (sopratutto ad elevata specializzazione) è ancora un nostro punto di grande forza, un settore che ha ancora ampi margini di crescita e che potrebbe tirarci fuori da una stagnazione economica ormai opprimente, puntando soprattutto su qualità e tecnologia. Penso che sarà solo questione di tempo.

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