lunedì 17 settembre 2012

Davvero a breve fuori dalla crisi?

La settimana appena trascorsa ha acceso speranze ma anche mille dubbi.
Ci abbiamo capito qualcosa, a volte poco, non sappiamo che pensare.
L'altro giorno mi ha chiamato la banca. Proponeva diversi tipi di investimento, sostenendo che alcuni tassi di interesse (soprattutto su conti deposito e su conti correnti) scenderanno in seguito alle recenti mosse della Bce.

Ho riflettuto un pò sull'argomento ed ho pensato che effettivamente con "l'onda" di liquidità immessa dalla Bce il risultato non può che essere un abbassamento dei tassi. Le banche non avrebbero più così bisogno di liquidità.

Ma per quanto riguarda la ripresa? L'Europa sta davvero per uscire dal tunnel? Quali altri rischi potrebbero essere dietro l'angolo? Le mosse di Draghi e della Bce (e poi anche quelle recentissime della Fed) basteranno a ridare fiducia ai mercati e a spegnere le fiamme su questo odiatissimo quanto celeberrimo e davvero poco affidabile spread?
Non essendo un economista non posso dare linee guida certe. Ma anche se lo fossi stato non le avrei date lo stesso. Le variabili in gioco sono ancora troppe.

Forse dopo il focus sui mercati, seppure estremamente necessario, adesso l'attenzione dovrà essere tutta dirottata sull'economia reale, sui cittadini e sulle imprese.
Forse adesso dopo aver (probabilemente ma chissà) ridato fiducia agli investitori e distolto l'accanimento degli speculatori è giunto il momento di pensare a come incentivare le start-up, le idee innovative, il mondo dell'energia rinnovabile, gli investimenti dall'estero sul tessuto produttivo, le nuove invenzioni, il mondo della comunicazione digitale, le infrastrutture nelle aree depresse, la spesa privata. E' giunto il tempo di trovare delle soluzioni per agevolare la disponibilità finanziaria dei cittadini e per spronare gli imprenditori a sperare ed assumere nuove leve.
E' giunto il tempo di ripensare davvero al welfare ed a focalizzarsi sui giovani.

E' giunto il tempo della vera fase due, la più difficile e sentita, dopo la giusta e necessaria fase uno che ha guardato ai mercati finanziari.


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