sabato 19 novembre 2011

L'odioso dualismo del mercato del lavoro: davvero potrebbe pian piano scomparire?

L'avrete sentito o letto in qualche articolo di un giornale qualsiasi negli ultimi giorni. E' stato inserito nel programma del Governo Monti, a quanto pare. Eliminare il dualismo del mercato del lavoro ....
Ma cosa si intende per dualismo del mercato del lavoro?
Nulla di più semplice da spiegare: l'attuale mercato del lavoro, così come previsto ed avvallato dalla leggi della Repubblica Italiana, permette la formazione di due grandi macrocategorie, tra le quali poi ci sono piccole ma estremamente scarse vie di mezzo. Le due macrocategorie sono:
- Categoria (o serie, non uso mezzi termini) A: "iperprotetti" contratti a tempo indeterminato di alcune aziende e del settore pubblico
- Categoria (o serie, è proprio il caso di dirlo...) B: esercito di contratti a tempo determinato, di somministrazione, a progetto e via discorrendo, talvolta senza alcuna tutela e per di più, ciò che davvero rappresenta la cosa più becera da "Super-Sud-Europa", senza alcun ammortizzatore sociale efficace in caso di perdita del lavoro, purtroppo davvero probabile e facile.
Gli ammortizzatori sociali, cassa integrazione e mobilità, sono previsti per i contratti a tempo indeterminato, sono previsti solo per la serie A.

Forse qualcuno potrebbe aver capito che tutto ciò non è certo un "volano" per lo sviluppo economico, nè tantomeno è espressione di equità e giustizia sociale. Forse non è neanche espressione piena della democrazia.
E di sicuro non può contribuire allo sviluppo economico e sociale, anche solo per il fatto che la "Serie B" non è propensa a "consumare", a spendere soldi, a far girare l'economia, spaventata dalle necessità incombenti in cui potrebbe trovarsi nel futuro ed a cui potrebbe far fronte soltanto con i propri risparmi o con l'ammortizzatore sociale della famiglia, che a sua volta sarà costretta a contrarre i consumi ed a spendere meno.
Dall'altro lato non è nemmeno giusto che la serie A può esser libera di lavorare male, di produrre quando e come vuole, tanto nessuno può toccarla! E lavorando male le aziende avranno paura di assumere persone in serie A. E non potranno crescere, non si espanderanno, perchè la serie A non produce come dovrebbe.
Allora li assumiamo in serie B ( o ci arrangiamo con chi abbiamo).
E l'occupazione si riduce, la crescità non c'è, i consumi si contraggono.

Ed ecco che il dualismo del mercato del lavoro, ahimè fenomeno Italianissimo, rappresenta una zavorra al sistema Italia. Un peso esorbitante che ha contribuito a far sprofondare il nostro Bel paese.

EQUITA' ed UGUAGLIANZA. Due paroline che i nostri governanti dovrebbero mettersi bene in testa.
Due paroline che il Nord Europa, in buona parte, ha capito da molto molto molto tempo.

Fate una piccola indagine e verificate voi stessi che, nei paesi dove c'è maggiore equità ed uguaglianza sociale, dove meno c'è disparità di trattamenti, c'è maggiore ricchezza. Indipendentemente dalle idee e dagli ideali ....

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