martedì 12 giugno 2012

Aiuti alle banche spagnole: l'economia giovane di Madrid

Il governo spagnolo ha ufficialmente richiesto aiuto al Efsf, Fondo Salva-Stati, per ricapitalizzare le proprie banche in difficoltà. E le difficoltà della Spagna sono ormai ben note, tra cui l'evidente ed altisonante disoccupazione al 24,5 %. Ma quali sono le caratteristiche di questa giovane e fino a qualche anno fa dirompente economia?


Le politiche di rilancio dell'economia implementate dal regime di Francisco Franco hanno si avuto l'effetto di trasformare la Spagna rurale in un economia psudo-occidentale con una classe borghese dominante (un miracolo economico si è avuto proprio negli anni '60, esattamente come in Italia), ma non hanno portato il paese ai livelli di tutti quelli dell'Europa Occidentale fino all'altro boom degli anni '80.
Fu in questi anni che si ebbe una notevole trasformazione del volto industriale del paese con la nascita di grandi società nel campo delle infrastrutture ed anche dell'alta tecnologia, ma sopratutto una notevolissima apertura ai capitali stranieri e verso tutte le economie emergenti dell'America Latina.

Il notevole ingresso di capitali stranieri (soprattutto da Italia, Francia e Germania) nelle società, la crescita continua delle esportazioni verso l'America Latina con il parallello impianto di società spagnole in questi paesi, lo sviluppo impetuoso dell'immobiliare e la crescita fortissima del turismo hanno portato questa economia, che fino agli anni '80 veniva definita la "sorella povera" dell'Italia, a raggiungere la nostra economia, quasi "minacciandola" fino a qualche tempo fa di superarla.

Ma poi è arrivata la crisi del 2008 e qualcosa non è andato fondamentalmente per la mancanza di alcuni fondamentali in questa giovane economia e soprattutto per quell'impetuosa crescita dell'immobiliare di cui sopra.
Fortemente orientata all'indebitamento privato e alla corsa verso il nuovo benessere gustato in pieno nei primi anni 2000, gli spagnoli si sono trovati con una disoccupazione che è passata dall'8,3% del 2007 al quasi 25% del 2012. Una disoccupazione che nasce dalla crescita esponenziale negli ultimi anni del solo settore dei servizi e di tante piccole e giovani società che si sono viste fallire da un momento all'altro.

E le banche, fortemente esposte verso un settore che ha gonfiato la crescita negli ultimi anni, sono andate in forte sofferenza.

Tuttavia la presenza nel mondo di società spagnole all'avanguardia nella produzione e nello sviluppo delle bio-tecnologie e dell'hi-tech, le esportazioni verso l'emergente e crescente economia latino-americana, la forte vocazione per il turismo, organizzato ed anche "di massa", mi fanno pensare ad una nuova (come altre volte nella storia) ripresa della Spagna, magari propria assieme alla sorella "maggiore" Italia.


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