lunedì 16 settembre 2013

Il bombardamento mediatico e la paura della morte

Tempi moderni: sinonimo di pro e contro.
Ansia, panico, depressione e ... non so... vogliamo aggiundere disturbi "gengivali"?
A parte l'ironia, come mai i nostri nonni a parte sporadici casi di quello che si usava definire "esaurimento nervoso" non conoscevano certe patologie oggi espremamente diffuse?

Facciamo un pò di filosofia del lunedì?
Più che altro cerchiamo di trovare utili spunti che possano aiutarci a ritrovare una serenità che sembrava perduta e che quantomeno ci aiutino a razionalizzare quello che ci sembra una punizione divina.

Cosa succede quotidianamente?
Succede che siamo invasi da notizie ansiogene. Basta accendere la tv per ritrovarsi sommersi da telegiornali. Sommersi di allarmi. E poi?
Basta accendere il pc per trovare anche di peggio. Giornali online, social, blog, tutto invoca l'inimmaginabile e l'irrisolvibile.
Passeggiamo e ci ritroviamo sommersi di edicole dove compriamo giornali che ci dicono quello che avevamo sentito in tv. Ed ancora manifesti, cartelloni ed il chiacchiericcio della gente che fa il resto.
Quotidianamente un bombardamento mediatico quasi inevitabile ci fa spaventare su un economia al collasso, uno spread ormai fuori controllo che a "giorni alterni" rientra sotto controllo, conflitti esplosivi in medio-oriente, situazioni politiche tragiche e foriere di sciagure nazionali, incidenti aerei ed automobilistici (senza dimenticare quelli ferroviari), omicidi familiari e passionali, criminalità organizzata e spicciola.
Pensate che tutto questo nel nostro inconscio, ma sono sicuro anche nel nostro "conscio" non ci invochi una continua paura della morte?

Avere continuamente una "minaccia " di morte non fa altro che alimentare il meccanismo naturale che ci fa evitare quel pericolo di morte continuo: l'ansia.
L'ansia è un naturale meccanismo che ci fa evitare i pericoli e ci mette sull'allerta per proteggerci dalla morte. Ma qualche volta questo meccanismo va in tilt.
Ciò significa che la minaccia diventa continua e la nostra difesa cerca di fare di meglio. Cerca di proteggerci da pericoli che il più delle volte non esistono.
Ed il mondo dell'informazione a volte può contribuire in maniera molto forte se non addirittura esclusiva a mandare il tilt il nostro meccanismo di difesa naturale.

Proprio io che sono un grandissimo cultore dell'informazione e della "velocità" con cui questa si trasmette e che rappresenta una sicura leva di sviluppo sociale invito tutti a filtrare con attenzione il "bombardamento mediatico".
Facciamo attenzione a quello che ci viene propinato: impariamo a capire che nella maggior parte dei casi ... non succede proprio nulla!

Il peggio che ci può capitare è la morte? Allora pensiamo a questo concetto epicureo a me caro:
"se c'è la morte NON ci siamo noi, se ci siamo noi NON c'è la morte".
Banale?
Lo spread non ci ucciderà domani mattina. E neanche la crisi.
Semmai è sempre dalle macerie che si costruisce un bellissimo edificio.

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