Ed è boom per il 2012. A dirlo è Unioncamere che conta oltre 600 contratti secondo la legge 33 del 2009 che istituisce il contratto di rete.
Quale occasione può costituire la rete di impresa?
Che tipo di opportunità può offrire questo strumento?
I contratti di rete coinvolgevano a fine 2012 circa 3300 imprese. Ma l'obiettivo è molto più ambizioso e, per nostra fortuna, al centro dell'attività programmatica della maggior parte delle forze politiche.
Il contratto di rete dà l'opportunità di unire le forze di più imprese, molto spesso più di due (si conta un caso di contratto di rete fra 50 imprese), permettendo alla singola azienda di specializzarsi soltanto per una parte dell'attività o per un solo prodotto /servizio.
Grazie al contratto di rete le imprese che uniscono le proprie forze possono contare su una fetta maggiore di mercato, battere più facilmente la concorrenza, guardare soprattutto a mercati esteri che da soli non avrebbero potuto neppure avvicinare.
A proposito di crisi: fare rete molto spesso vuol dire anche unire le "forze finanziarie" e sconfiggere in questo modo la crisi del credito che sta soffocando troppe aziende in questo infausto periodo.
Specializzarsi o occuparsi soltanto di una parte del processo oppure curare un solo settore del mercato può dare l'opportunità di aver bisogno di meno credito per sopravvivere o addirittura essere in rete può essere un' ulteriore garanzia nell'ottenimento di crediti necessari allo sviluppo ed alla crescita dell'impresa.
I contratti di rete sembrano al momento coinvolgere maggiormente il Nord ed il Centro mentre tra le città spiccano Milano, Bologna, Roma ed il Nord Est.
Il contratto di rete può essere invece una validissima opportunità per tante piccole imprese del mezzogiorno magari ancora chiuse nel mercato domestico e bisognose di unire le forse su più fronti per conoscere la "jungla" di un mercato sempre più evoluto, esigente e specializzato.
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