Riflettevo e pensavo che la risposta molto spesso è nella fisica tanto amata o tanto odiata nei banchi di scuola. Soluzione? Quantomeno conoscenza della "realtà" e di quello che ci circonda e ci aspetta.
Ricordate le leggi della termodinamica? In quanti ed in quale materie queste vengono applicate?
1° legge --> Bilancio: nulla si crea e nulla si distrugge. Più nel dettaglio l'energia si conserva. Quindi?
Nessuno "crea" dal nulla nè energia nè alcun'altra cosa. Tutto si trasforma.
2° legge --> Entropia: nonostante l'energia si conservi, la sua distribuzione cambia in maniera irreversibile. La qualità dell'energia si degrada durante le sue trasformazioni. La misura del "degrado" o anche del caos dell'universo è l'entropia. L'entropia aumenta di continuo ed alcune trasformazioni sono irreversibili.
Applichiamo i principi della termodinamica all'economia? No? Sbagliamo.
Le leggi della fisica ci danno la conoscenza della realtà. E ci permettono anche una comprensione profonda dei principi di base non solo dell'economia ma anche di tutto quanto necessario a sostenere l'idea di capitalismo che ci è fatti negli ultimi anni.
La termodinamica ci fa capire che le risorse non sono infinite e che, per produrre beni e servizi e per avere la "trasformazione" di risorse in beni utilizzabili si ha necessariamente un "degrado", degrado misurabile e percepibile nel danno "ambientale" e nella diminuzione di risorse a disposizione della società.
Qualche considerazione:
- Non esistono risorse infinite, per cui non si potrà sostenere a lungo un economia basata sugli attuali livelli di consumo.
- Essendo finite le risorse ed essendo le trasformazioni "entropiche", l'utilizzo di beni e servizi non è equo ed avviene talvolta "sfruttando" fonti che invece non nè beneficiano (Nord - Sud del pianeta??)
- Durante le trasformazioni l'energia si "degrada", la qualità dell'energia diminuisce.
Degrado ambientale? Per quanto tempo il pianeta potrà sopportare l'inqinamento atmosferico e le polveri sottili? Quanti e quali ancora saranno i combustibili fossili? Quanto potrà durare il disboscamento? Quanto si potranno inquinare i mari? C'è spazio per tutti i rifiuti prodotti?
La considerazione di fondo è che il pianeta non è infinito e che quindi potrebbe essere necessaria una "decrescita" o quantomeno un cambiamento dei nostri comportamenti.
Non si tratta assolutamente di considerazioni nè di carattere politico nè di carattere generalista.
A dirlo è la termodinamica.
Quali soluzioni contro la "fine" delle risorse e quali contro "l'entropia" ??
Decrescita lenta, oculata e magari felice?
Cambiamento dei costumi e dei bisogni?
Nessun commento:
Posta un commento