venerdì 14 giugno 2013

Il treno del futuro: il Giappone vuole i 500 Km/h

Un treno a 500 Km/h sfruttando la levitazione magnetica: soltanto fantasia?
Assolutamente no.
Come già sappiamo il Giappone in campo ferroviario fa sul serio: presto implenterà un nuovissimo prototipo per sperimentare la velocità di 500 Km/h e raggiungere quindi un traguardo ad oggi ancora non raggiunto.
Come è possibile raggiungere tali velocità? Quali sarebbero i vantaggi in termini di tempi di percorrenza?

Gli Shinkansen, i cosiddetti "treni proiettile" giapponesi, hanno da sempre costruito la storia dell'alta velocità non solo in Giappone ma nel mondo intero che, sull'esempio giapponese, ha costuito linee AV che hanno trasformato il volto di interi paesi (Italia inclusa).
Nel 1964 apre la leggendaria e supermoderna (per l'epoca) linea Tokio-Osaka: 220 km/h ed un tempo di percorrenza di circa 3 ore e mezza (rispetto alle oltre 6 ore e mezza precedenti).
Il treno diventa da subito il mezzo più utilizzato per gli spostamenti e la linea, molto utilizzata dai manager e dagli uomini di affari che in quegli anni stanno trasformando il volto del Giappone nel paese supertecnologico che conosciamo, diventa l'esempio di un sistema di trasporti moderno ed efficiente che contribuirà a cambiare il volto delle distanze ed a renderle assai più morbide e meno ostili rispetto al passato.

Già negli anni '80 lo Shinkansen serie 200 arrivava all'mbita soglia dei 300 Km/h (280 circa per la precisione). Le distanze diventano già in quegli anni accessibilissime e lo sviluppo delle infrastutture giapponesi rappresenta l'esempio da imitare.
Ed ecco allora che nel 2013 il governo Giapponese approva il super-progetto per un nuovissimo treno ad altissima velocità: lo Shinkansen Serie L0 (emblematico che il primo treno del '64 fosse la Serie 0...) che raggiungerà i 500 Km/h servendosi della tecnologia a levitazione magnetica.
Tale tecnologia permette infatti ai convogli di sollevarsi leggermente dal binario grazie alla forza di elettromagneti: in questo modo si evita l'attrito del binario e, con un utilizzo energetico del tutto simile ai normali treni, il treno potrà avvicinarsi a velocità assai maggiori poichè dovrà vincere il solo attrito dell'aria.
Si ridurranno inolte sensibilmente i costi di manutenzione grazie al mancato contatto tra carrelli e rotaia.
Unico neo i costi di costruzione delle linee molto più alti di quelli per la costruzione di linee normali (per giunta già elevati). Necessaria quindi un'analisi costi benefici e consistenti investimenti magari in project financing.

Insomma anche per i treni il futuro è davvero alle porte.
Provare, anzi, aspettare per credere.


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