Il tuo obiettivo è quello di diventare prima o poi un imprenditore? Sei creativo e ... troppo curioso? Sei nel posto giusto
giovedì 30 giugno 2011
Viaggio nella qualità Lamborghini: fra emozionalità italiana e rigore tedesco
Un link davvero davvero interessante (Fonte Omniauto.it):
Magazine: Viaggio nella qualità Lamborghini
Tutta l'emozionalità del made in Italy ma secondo i principi della Lean Production: la catena di montaggio Lamborghini non utilizza particolari robot o macchine automatiche ma tutte le postazioni di montaggio hanno un ordine ed una funzionalità ben precisa.
Il "Quality Day" è un interessante appuntamento con il controllo qualità di un'azienda complessa e ben strutturata, per poter comprendere da "dove" nasce la qualità di un prodotto e quali sono i principi di produzione alla base di essa.
Un attento mix di tecnologia ed artigianato per offrire un prodotto all'avanguardia, che nasce da una modellazione tridimensionale al computer. Una modellazione che riesce a combinare una simulazione aerodinamica, acustica e di design ed una trasformazione tridimensionale da toccare realizzata dal "master body center" per poter valutare con attenzione la qualità percepita dal cliente ed ottimizzare di conseguenza lo sviluppo prototipale del prodotto.
Magazine: Viaggio nella qualità Lamborghini
Tutta l'emozionalità del made in Italy ma secondo i principi della Lean Production: la catena di montaggio Lamborghini non utilizza particolari robot o macchine automatiche ma tutte le postazioni di montaggio hanno un ordine ed una funzionalità ben precisa.
Il "Quality Day" è un interessante appuntamento con il controllo qualità di un'azienda complessa e ben strutturata, per poter comprendere da "dove" nasce la qualità di un prodotto e quali sono i principi di produzione alla base di essa.
Un attento mix di tecnologia ed artigianato per offrire un prodotto all'avanguardia, che nasce da una modellazione tridimensionale al computer. Una modellazione che riesce a combinare una simulazione aerodinamica, acustica e di design ed una trasformazione tridimensionale da toccare realizzata dal "master body center" per poter valutare con attenzione la qualità percepita dal cliente ed ottimizzare di conseguenza lo sviluppo prototipale del prodotto.
mercoledì 29 giugno 2011
Efficienza ed efficacia: i due pilastri di un impresa
Quante volte abbiamo sentito queste due "magiche" quanto diffuse parole? Dai banchi di scuola a quelli dell'università, dai nostri clienti ai nostri partner, fino a finire ai nostri consulenti, capi o collaboratori.
Su "Wikipedia" c'è scritto nella definizione di efficienza:
"L'efficienza è la capacità di azione o di produzione con il minimo di scarto, di spesa, di risorse e di tempo impiegati"In estrema sintesi fare efficienza vuol dire esser capaci di compiere il nostro lavoro ottimizzando le risorse che si hanno a disposizione.
Essere "efficaci"vuol dire raggiungere con successo gli obiettivi prefissati.
Un azienda che produce per commessa, ad esempio, è efficace quando risponde pienamente alle aspettative del cliente, consegnando un prodotto ritenuto da quest'ultimo soddisfacente. Sara poi efficace se lo avrà fatto con "econmicità", utilizzando al meglio le risorse stanziate e con un guadagno congruo per gli azionisti e/o investitori.
Le due definizioni possono risultare semplici e banali ma dovrebbero essere estremamente chiare (e quindi costituire un constante e preciso obiettivo) per l'intera comunità aziendale, per tutti i lavoratori, per tutti i soggetti facenti parte della catena del valore.
Un valido (anche se generico) indicatore dell'efficienza può essere una misura della produttività del lavoro intesa come (Quantità di output) / (Ore lavorate).
Ancor più genericamente un indicatore dell'efficacia può essere ricavato come rapporto tra gli obiettivi ed i risultati raggiunti.
Non mi stanco di ripetere l'importanza di queste due piccole parole. Due parole importanti per la società, per il lavoro, per lo sviluppo sociale ed economico, per i giovani.
E per aumentare l'efficienza e l'efficacia delle imprese deve esserci anche "tanta" ricerca!
Su "Wikipedia" c'è scritto nella definizione di efficienza:
"L'efficienza è la capacità di azione o di produzione con il minimo di scarto, di spesa, di risorse e di tempo impiegati"In estrema sintesi fare efficienza vuol dire esser capaci di compiere il nostro lavoro ottimizzando le risorse che si hanno a disposizione.
Essere "efficaci"vuol dire raggiungere con successo gli obiettivi prefissati.
Un azienda che produce per commessa, ad esempio, è efficace quando risponde pienamente alle aspettative del cliente, consegnando un prodotto ritenuto da quest'ultimo soddisfacente. Sara poi efficace se lo avrà fatto con "econmicità", utilizzando al meglio le risorse stanziate e con un guadagno congruo per gli azionisti e/o investitori.
Le due definizioni possono risultare semplici e banali ma dovrebbero essere estremamente chiare (e quindi costituire un constante e preciso obiettivo) per l'intera comunità aziendale, per tutti i lavoratori, per tutti i soggetti facenti parte della catena del valore.
Un valido (anche se generico) indicatore dell'efficienza può essere una misura della produttività del lavoro intesa come (Quantità di output) / (Ore lavorate).
Ancor più genericamente un indicatore dell'efficacia può essere ricavato come rapporto tra gli obiettivi ed i risultati raggiunti.
Non mi stanco di ripetere l'importanza di queste due piccole parole. Due parole importanti per la società, per il lavoro, per lo sviluppo sociale ed economico, per i giovani.
E per aumentare l'efficienza e l'efficacia delle imprese deve esserci anche "tanta" ricerca!
lunedì 27 giugno 2011
Arriva V300-Zefiro: il nuovo supertreno veloce italiano
Dall'evoluzione dello Zefiro di Bombardier e del V250 di AnsaldoBreda nasce il V300-Zefiro.
In grado di viaggiare a 350 km/h, il nuovo treno permetterà di collegare Roma e Milano in 2 ore e mezza.
Ricordate il Settebello?
E poi il pendolino?
Il treno è senza dubbio un prodotto estremamente complesso, come complessa è la sua concezione, la sua progettazione e la sua costruzione. Dai pantografi ai convertitori di trazione, dagli impianti HVAC per il condizionamento a tutti gli arredi interni, le toilette, le porte e poi ancora i carrelli, i motori, i moduli elettrici ed elettronici. Tutti queste parti vengono prodotte anche in Italia. Pensate poi a tutto quello che c'è dietro l'elettrificazione di una linea, la gestione di una rete lunga migliaia di chilometri, la manutenzione dei convogli, dei binari, del segnalamento.
L'industria delle costruzioni, della manutenzione e del revamping ferroviario in Italia è stata sempre piuttosto vivace. Come lo è anche quella dei sistemi e del segnalamento.
E collegare in poche ore Roma e Milano, Napoli e Bologna, Firenze e Torino, Bari e Venezia potrebbe contribuire a rendere vivace l'economia.
In grado di viaggiare a 350 km/h, il nuovo treno permetterà di collegare Roma e Milano in 2 ore e mezza.
Ricordate il Settebello?
E poi il pendolino?
Il treno è senza dubbio un prodotto estremamente complesso, come complessa è la sua concezione, la sua progettazione e la sua costruzione. Dai pantografi ai convertitori di trazione, dagli impianti HVAC per il condizionamento a tutti gli arredi interni, le toilette, le porte e poi ancora i carrelli, i motori, i moduli elettrici ed elettronici. Tutti queste parti vengono prodotte anche in Italia. Pensate poi a tutto quello che c'è dietro l'elettrificazione di una linea, la gestione di una rete lunga migliaia di chilometri, la manutenzione dei convogli, dei binari, del segnalamento.
L'industria delle costruzioni, della manutenzione e del revamping ferroviario in Italia è stata sempre piuttosto vivace. Come lo è anche quella dei sistemi e del segnalamento.
domenica 26 giugno 2011
Zehst: progetto per un aereo supersonico - Parigi - Tokyo in 2 ore e mezza!
Dopo il post sull'Airbus trasparente nel 2050, ecco sempre per quella data, un aereo supersonico che riuscirà a coprire la distanza tra Parigi e Tokyo in due ore e mezza e quella tra Parigi e New York in un ora e mezza!
(Fonte Repubblica.it):
Zehst - 3000 miglia/h
(Fonte Ansa.it):
Eads svela il nuovo ipersonico
Il jet, che ricorda un pò un Concorde, uscito definitivamente di scena nel 2003, riuscirà a superare di quattro volte la velocità del suono e riuscirà ad avere un ascensione di 32 Km (contro gli attuali 11 km circa), avendo quindi un consumo ridottissimo di carburante.
Eads svela che nel 2020 si potrebbe già procedere con il primo volo prototipale.
Forse dobbiamo cominciare ad alzare lo sguardo al cielo??
Forse le imprese devono già cominciare ad attrezzarsi per questo "nuovo" prodotto???
(Fonte Repubblica.it):
Zehst - 3000 miglia/h
(Fonte Ansa.it):
Eads svela il nuovo ipersonico
Il jet, che ricorda un pò un Concorde, uscito definitivamente di scena nel 2003, riuscirà a superare di quattro volte la velocità del suono e riuscirà ad avere un ascensione di 32 Km (contro gli attuali 11 km circa), avendo quindi un consumo ridottissimo di carburante.
Eads svela che nel 2020 si potrebbe già procedere con il primo volo prototipale.
Forse dobbiamo cominciare ad alzare lo sguardo al cielo??
Forse le imprese devono già cominciare ad attrezzarsi per questo "nuovo" prodotto???
venerdì 24 giugno 2011
Friuli: un azienda "laboratorio" di lean production
Link (Fonte Sole24ore.com):
Friuli, laboratorio di lean production
Lean Experience factory a San Vito al Tagliamento. Un vero sito produttivo costruito allo scopo di organizzare corsi di formazione dal vivo ed imparare la Lean Production. Secondo McKinsey, multinazionale della consulenza d'impresa, la produttività è nascosta dietro dietro le tecniche lean e può aumentare fino al 70%, colmando nel tempo il gap del pil pro-capite italiano con quello americano.
Parola d'ordine per rimanere sul mercato competitivi e con profitto è quindi Efficienza. Non solo vendere di più, non solo trovare nuovi clienti, non solo migliorare i margini, ma fare efficienza.
Ridurre tempi e costi migliorando la qualità ed utilizzando al meglio le risorse che si hanno a disposizione. E questo si impara.
Friuli, laboratorio di lean production
Lean Experience factory a San Vito al Tagliamento. Un vero sito produttivo costruito allo scopo di organizzare corsi di formazione dal vivo ed imparare la Lean Production. Secondo McKinsey, multinazionale della consulenza d'impresa, la produttività è nascosta dietro dietro le tecniche lean e può aumentare fino al 70%, colmando nel tempo il gap del pil pro-capite italiano con quello americano.
Parola d'ordine per rimanere sul mercato competitivi e con profitto è quindi Efficienza. Non solo vendere di più, non solo trovare nuovi clienti, non solo migliorare i margini, ma fare efficienza.
Ridurre tempi e costi migliorando la qualità ed utilizzando al meglio le risorse che si hanno a disposizione. E questo si impara.
giovedì 23 giugno 2011
Ma investire nel "mattone" conviene ancora?
In generale si, se l'investimento è fatto bene.
Non posso mancare ovviamente in una considerazione di carattere teorico. L'investimento immobiliare di tipo abitativo è un pò come un investimento bancario. E' finanziariamente redditizio, ma, se non si considera il settore delle ristrutturazioni e dei materiali per uso edile, genera poco valore per la società.
Ovviamente diverso il settore degli immobili ad uso industriale e commerciale.
La crisi iniziata nel 2009 ha ovviamente colpito pesantemente tutto il settore, anzi, da qui è partita la scintilla che ha fatto scoppiare la crisi dapprima negli Stati Uniti (mutui subprime)
Oltre al crollo del settore immobiliare per usi industriali e commerciale, ovviamente pesantemente colpiti, anche il settore degli immobili ad uso abitativo ha subito un crollo, sostanzialmente per due motivi:
- E' stato ed è tutt'ora estremamente difficile ottenere dei mutui a tassi vantaggiosi, vista l'estrema diffidenza delle banche consequenziale alla pesante crisi economica;
- A cusa del forte aumento della disoccupazione e dei fallimenti d'impresa è aumentata fortemente la propensione al risparmio dei cittadini, i qauli preferiscono conservare la liquidità per far fornte ai momenti di emergenza finanziaria, visti per la crisi sempre "incombenti", e di conseguenza a non investire in nulla, neppure negli immobili.
Poca domanda, crollo dei prezzi. Quale momento migliore per acquistare se si ha la possibilità???
Qualcosa cambia, con la lieve ripresa. Il fatturato del mercato immobiliare nel 2010 ammonta a circa 110 miliardi di Euro, con un decisivo aumento nel settore turistico ed alberghiero e, cosa molto interessante, negli immobili ad uso logistico negli snodi stradali e ferroviari strategici (come Piacenza e Bologna).
Dove conviene investire? Se si hanno grandi disponibilità finanziarie città come Roma o Milano, grandi, turistiche, caratterizzate da terziario avanzato e di grande "passaggio", rappresentano senza dubbio un mercato sempre forte e redditizio, costituito da una forte domanda e da un'oscillazione solitamente più contenuta. Ritengo assai strategico anche l'investimento immobiliare nelle città universitarie, caratterizzate da una domanda consistente e sempre forte.
In caso di disponibilità limitate è importante individuare località con potenziale turistico o industriale, soggette ad una rivalutazione nel tempo. Capire dove la domanda potrà crescere in futuro.
I miei non vogliono essere consigli speculativi. Anzi.
Sappiate investire anche in immobili ad uso industriale e/o per lo sviluppo commerciale di beni e servizi. Avrete dei benefici per voi e per la società.
Consiglio per approfondire l'argomento il sito dell'agenzia del territorio, piuttosto essenziale:
http://www.agenziaterritorio.it/
Non posso mancare ovviamente in una considerazione di carattere teorico. L'investimento immobiliare di tipo abitativo è un pò come un investimento bancario. E' finanziariamente redditizio, ma, se non si considera il settore delle ristrutturazioni e dei materiali per uso edile, genera poco valore per la società.
Ovviamente diverso il settore degli immobili ad uso industriale e commerciale.
La crisi iniziata nel 2009 ha ovviamente colpito pesantemente tutto il settore, anzi, da qui è partita la scintilla che ha fatto scoppiare la crisi dapprima negli Stati Uniti (mutui subprime)
Oltre al crollo del settore immobiliare per usi industriali e commerciale, ovviamente pesantemente colpiti, anche il settore degli immobili ad uso abitativo ha subito un crollo, sostanzialmente per due motivi:
- E' stato ed è tutt'ora estremamente difficile ottenere dei mutui a tassi vantaggiosi, vista l'estrema diffidenza delle banche consequenziale alla pesante crisi economica;
- A cusa del forte aumento della disoccupazione e dei fallimenti d'impresa è aumentata fortemente la propensione al risparmio dei cittadini, i qauli preferiscono conservare la liquidità per far fornte ai momenti di emergenza finanziaria, visti per la crisi sempre "incombenti", e di conseguenza a non investire in nulla, neppure negli immobili.
Poca domanda, crollo dei prezzi. Quale momento migliore per acquistare se si ha la possibilità???
Qualcosa cambia, con la lieve ripresa. Il fatturato del mercato immobiliare nel 2010 ammonta a circa 110 miliardi di Euro, con un decisivo aumento nel settore turistico ed alberghiero e, cosa molto interessante, negli immobili ad uso logistico negli snodi stradali e ferroviari strategici (come Piacenza e Bologna).
Dove conviene investire? Se si hanno grandi disponibilità finanziarie città come Roma o Milano, grandi, turistiche, caratterizzate da terziario avanzato e di grande "passaggio", rappresentano senza dubbio un mercato sempre forte e redditizio, costituito da una forte domanda e da un'oscillazione solitamente più contenuta. Ritengo assai strategico anche l'investimento immobiliare nelle città universitarie, caratterizzate da una domanda consistente e sempre forte.
In caso di disponibilità limitate è importante individuare località con potenziale turistico o industriale, soggette ad una rivalutazione nel tempo. Capire dove la domanda potrà crescere in futuro.
I miei non vogliono essere consigli speculativi. Anzi.
Sappiate investire anche in immobili ad uso industriale e/o per lo sviluppo commerciale di beni e servizi. Avrete dei benefici per voi e per la società.
Consiglio per approfondire l'argomento il sito dell'agenzia del territorio, piuttosto essenziale:
http://www.agenziaterritorio.it/
martedì 21 giugno 2011
Il distretto della ceramica della Provincia di Modena: storica eccellenza italiana
In un Italia post - bellica sconvolta dalla guerra ma desiderosa di ricostruire, nasce e si sviluppa una storica eccellenza italiana: le ceramiche di Sassuolo e dintorni, un distretto sviluppatosi lungo l'asse Sassuolo - Fiorano e che ha visto coinvolti una buona parte dei comuni pedemontani tra le provincie di Modena e Reggio Emilia.
Il boom edilizio e la crescita esponenziale del settore delle costruzioni edili e civili per la ricostruzione post bellica ha permesso un rapidissimo sviluppo di quelle che erano poche decine di imprese di produzione di ceramica per pavimenti e rivestimenti, portandole già alla fine degli anni '60 ad oltre 200.
Alla fine degli anni '70 il distretto di Sassuolo registra il 40 % della produzione "Mondiale" di ceramica ed oltre il 60 % di quella europea, diventando il leader mondiale nel prodotto.
La ridotta entità del capitale necessario alle fasi di start-up e l'ampia disponibilità di competenze specifiche indussero le banche locali a sostenere ampiamente l'avvio di nuove imprese del settore fino alla fine degli anni '90. A questo va aggiunta l'ampia disponibilità locale della materia prima e la presenza di manodopera proveniente dai territori agricoli limitrofi e dal sud. La densità di imprese del settore e dell'indotto viene così portata ad oltre 60 per Km quadrato, un esempio forse unico in Italia, grazie anche all'eccellenza dei risultati raggiunti.
Ed oggi?
Quasi 300 imprese, 38.000 addetti, 6500 milioni di fatturato annuo.
Un settore purtroppo enormemente colpito dalla crisi, crisi derivante sia dalla domanda estera crollata sia alla forte crisi degli ultimi anni del settore immobiliare.
Nell'ultimo anno si è però avuta una ripresa della domanda estera di ceramica, dovuta sostanzialmente alla crescita dei mercati riguardanti i paesi in via di sviluppo, oltre ad una timida ripresa della domanda interna.
Ma il distretto va senz'altro sostenuto, nella ricerca, nella qualità, nel credito. Un settore che può e deve saper utilizzare lo strumento delle reti d'impresa a sostegno della propria competitività.
Uno sviluppo che deve partire dall'idea di nuovi prodotti, dalla ricerca di materiali innovativi, e sopratutto da una qualità che solo l'Italia può e deve dare.
E mica pensabile essere superati dalla produzione spagnola o brasiliana?
Il boom edilizio e la crescita esponenziale del settore delle costruzioni edili e civili per la ricostruzione post bellica ha permesso un rapidissimo sviluppo di quelle che erano poche decine di imprese di produzione di ceramica per pavimenti e rivestimenti, portandole già alla fine degli anni '60 ad oltre 200.
Alla fine degli anni '70 il distretto di Sassuolo registra il 40 % della produzione "Mondiale" di ceramica ed oltre il 60 % di quella europea, diventando il leader mondiale nel prodotto.
La ridotta entità del capitale necessario alle fasi di start-up e l'ampia disponibilità di competenze specifiche indussero le banche locali a sostenere ampiamente l'avvio di nuove imprese del settore fino alla fine degli anni '90. A questo va aggiunta l'ampia disponibilità locale della materia prima e la presenza di manodopera proveniente dai territori agricoli limitrofi e dal sud. La densità di imprese del settore e dell'indotto viene così portata ad oltre 60 per Km quadrato, un esempio forse unico in Italia, grazie anche all'eccellenza dei risultati raggiunti.
Ed oggi?
Quasi 300 imprese, 38.000 addetti, 6500 milioni di fatturato annuo.
Un settore purtroppo enormemente colpito dalla crisi, crisi derivante sia dalla domanda estera crollata sia alla forte crisi degli ultimi anni del settore immobiliare.
Nell'ultimo anno si è però avuta una ripresa della domanda estera di ceramica, dovuta sostanzialmente alla crescita dei mercati riguardanti i paesi in via di sviluppo, oltre ad una timida ripresa della domanda interna.
Ma il distretto va senz'altro sostenuto, nella ricerca, nella qualità, nel credito. Un settore che può e deve saper utilizzare lo strumento delle reti d'impresa a sostegno della propria competitività.
Uno sviluppo che deve partire dall'idea di nuovi prodotti, dalla ricerca di materiali innovativi, e sopratutto da una qualità che solo l'Italia può e deve dare.
E mica pensabile essere superati dalla produzione spagnola o brasiliana?
lunedì 20 giugno 2011
domenica 19 giugno 2011
Ascona: città illuminata di notte, ma con i suoi colori del giorno!
Fonte: Sole24ore.com:
Ascona prima città al mondo illuminata di notte con i colori del giorno
Ma come si sono riprodotte queste sfumature di colore "solari"?
"Grazie ad un complesso sistema informatico, che connette le scenografie luminose con le condizioni metereologiche ed ambientali, replicando i colori giornalieri di Ascona e del lago. Due telecamere collegate al sistema informatico registrano i colori e con < un sofisticato sistema colorimetrico> fissano le triplette cromatiche".
Un complesso sistema software quindi, unito ad un sistema luminoso all'avanguardia.
Un esempio in cui la tecnologia, fra tutti i suoi nobili compiti, si pone anche a supporto dello sviluppo turistico, rafforzando quelli che sono già scenari di tutto rispetto ed a grande vocazione turistica.
"Abbiamo voluto rendere la piazza e il Lungolago del nostro borgo una zona completamente pedonale, eliminando tutti quegli elementi che ormai erano inutili come la strada e il marciapiede. I protagonisti principali del progetto sono stati i centenari platani del lungolago che scandiscono con la loro prestanza gli spazi della passeggiata. Oggi questa area oltre a essere luogo di manifestazioni di vario tipo è soprattutto un luogo di transito, di sogni ad occhi aperti, di incontri" spiega il sindaco di Ascona.
Tecnologia, idee, consorzi tra imprese e professionisti, lavoro di squadra.
Un esempio da imitare?????
Ascona prima città al mondo illuminata di notte con i colori del giorno
Ma come si sono riprodotte queste sfumature di colore "solari"?
"Grazie ad un complesso sistema informatico, che connette le scenografie luminose con le condizioni metereologiche ed ambientali, replicando i colori giornalieri di Ascona e del lago. Due telecamere collegate al sistema informatico registrano i colori e con < un sofisticato sistema colorimetrico> fissano le triplette cromatiche".
Un complesso sistema software quindi, unito ad un sistema luminoso all'avanguardia.
Un esempio in cui la tecnologia, fra tutti i suoi nobili compiti, si pone anche a supporto dello sviluppo turistico, rafforzando quelli che sono già scenari di tutto rispetto ed a grande vocazione turistica.
"Abbiamo voluto rendere la piazza e il Lungolago del nostro borgo una zona completamente pedonale, eliminando tutti quegli elementi che ormai erano inutili come la strada e il marciapiede. I protagonisti principali del progetto sono stati i centenari platani del lungolago che scandiscono con la loro prestanza gli spazi della passeggiata. Oggi questa area oltre a essere luogo di manifestazioni di vario tipo è soprattutto un luogo di transito, di sogni ad occhi aperti, di incontri" spiega il sindaco di Ascona.
Tecnologia, idee, consorzi tra imprese e professionisti, lavoro di squadra.
Un esempio da imitare?????
sabato 18 giugno 2011
L'Airbus presenta l'aereo trasparente del futuro: volerà nel 2050
Navigando ho trovato alcuni articoli che hanno suscitato subito il mio interesse, da appassionato di aerei e di tutto quanto connesso con questi ultimi:
Fonte AffariItaliani.it:
Airbus presenta l'aereo del futuro: green e trasparente
Fonte Leggo.it:
L'Airbus trasparente volerà nel 2050
Il progetto è stato presentato dalla Airbus a Londra, che insieme alla Boing, ha attualmente il monopolio negli assemblaggi completi dei grandi aerei passeggeri ad uso commerciale.
Oltre al concept estremamente futuristico di poter avere un "contatto diretto" con il cielo e le nuvole, si potrà trasformare il viaggio da tempo improduttivo ad un'esperienza interessante, dall'area benessere all'area tecnologica, senza avere più l'attuale suddivisione in classi.
E chissà che il nuovo aereo avrà la possibilità di "eliminare" per i passeggeri l'attualissima e diffusa paura del volo, trasformando l'esperienza da obbliga ad estremamente piacevole e ricercata, con ovvi benefici commerciali per le compagnie.
Che questo aereo riesca ad eliminare anche quella già infinitesima possibilità di incidente tanto temuta dai passeggeri?
Cosa significherà in termini di mteriali. di ricerca degli stessi, di componentistica, di supporto tecnologico, di "nuova elettronica" questo nuovissimo aereo? Ne beneficierà anche il nostro ancora troppo "piccolo" distretto aeronautico italiano?
Fonte AffariItaliani.it:
Airbus presenta l'aereo del futuro: green e trasparente
Fonte Leggo.it:
L'Airbus trasparente volerà nel 2050
Il progetto è stato presentato dalla Airbus a Londra, che insieme alla Boing, ha attualmente il monopolio negli assemblaggi completi dei grandi aerei passeggeri ad uso commerciale.
Oltre al concept estremamente futuristico di poter avere un "contatto diretto" con il cielo e le nuvole, si potrà trasformare il viaggio da tempo improduttivo ad un'esperienza interessante, dall'area benessere all'area tecnologica, senza avere più l'attuale suddivisione in classi.
E chissà che il nuovo aereo avrà la possibilità di "eliminare" per i passeggeri l'attualissima e diffusa paura del volo, trasformando l'esperienza da obbliga ad estremamente piacevole e ricercata, con ovvi benefici commerciali per le compagnie.
Che questo aereo riesca ad eliminare anche quella già infinitesima possibilità di incidente tanto temuta dai passeggeri?
giovedì 16 giugno 2011
La fabbrica del sole: la fabbrica del futuro??
Fonte SOLE24ORE:
A Catania apre i battenti la fabbrica del sole
L'altro giorno ho chiesto ad uno dei capi linea in officina dell'impresa per cui lavoro, grande esperto di elettronica: "Se dovessimo impiantare un azienda,tu, in quale settore investiresti?" Mi ha risposto: " Caro Fabrizio, senza ombra di dubbio al giorno d'oggi una grande idea ed un grande business sono tutte quelle modalità di trasformazione / conversione di energia che non abbiano nulla a che vedere con i combustibili fossili. Mi viene da pensare oltre al solare, all'idroelettrico, alle maree ed al recupero dell'energia cinetica. Studia, studia ....!".
Ho pensato tanto .... La sfida che mi ha lanciato per me è avvincente. La soluzione sarebbe qualcosa davvero di gratificante..
Effettivamente, immaginate un mondo senza energia??
Leggendo quest'articolo ho saputo ( e non sapevo ) che fra poco, nella piana di Catania, nascerà la fabbrica di pannelli solari più grandi d'Italia e che, nel profondo sud, si fa tanta ricerca su dispositivi di potenza e di conversione di potenza. Solare, termico e fotovoltaico.
L'attuale rendimento del fotovoltaico attualemente è molto basso, intorno al 15%. Ma ciò non vuol dire che debba rimanere tale. La ricerca su come aumentare il rendimento del fotovoltaico, ma anche del solare termico e dell'eolico può costituire una delle sfide future.
Segnalo per gli appossionati o semplicemente curiosi del settore un sito abbastanza chiaro e diretto, ottimo per avere una prima infarinatura dell'argomento:
www.ecoage.it
A Catania apre i battenti la fabbrica del sole
L'altro giorno ho chiesto ad uno dei capi linea in officina dell'impresa per cui lavoro, grande esperto di elettronica: "Se dovessimo impiantare un azienda,tu, in quale settore investiresti?" Mi ha risposto: " Caro Fabrizio, senza ombra di dubbio al giorno d'oggi una grande idea ed un grande business sono tutte quelle modalità di trasformazione / conversione di energia che non abbiano nulla a che vedere con i combustibili fossili. Mi viene da pensare oltre al solare, all'idroelettrico, alle maree ed al recupero dell'energia cinetica. Studia, studia ....!".
Ho pensato tanto .... La sfida che mi ha lanciato per me è avvincente. La soluzione sarebbe qualcosa davvero di gratificante..
Effettivamente, immaginate un mondo senza energia??
Leggendo quest'articolo ho saputo ( e non sapevo ) che fra poco, nella piana di Catania, nascerà la fabbrica di pannelli solari più grandi d'Italia e che, nel profondo sud, si fa tanta ricerca su dispositivi di potenza e di conversione di potenza. Solare, termico e fotovoltaico.
L'attuale rendimento del fotovoltaico attualemente è molto basso, intorno al 15%. Ma ciò non vuol dire che debba rimanere tale. La ricerca su come aumentare il rendimento del fotovoltaico, ma anche del solare termico e dell'eolico può costituire una delle sfide future.
Segnalo per gli appossionati o semplicemente curiosi del settore un sito abbastanza chiaro e diretto, ottimo per avere una prima infarinatura dell'argomento:
www.ecoage.it
martedì 14 giugno 2011
Vino: l'Italia è il primo produttore al mondo, superando la Francia
49, 6 milioni di ettolitri prodotti nell'ultima vendemmia:
Link (Fonte: Repubblica.it):
Vino, l'Italia sorpassa la Francia
Costituendo un indubbio fiore all'occhiello dell'Italia, territorialmente, culturalmente e climaticamente adatta ad essere "sempre" il primo produttore al mondo, il vino dovrebbe a mio avviso un settore da potenziare al massimo, promuovendo uno sviluppo territoriale legato non solo alla coltivazione viticola, ma anche a tutto il grande indotto legato alla produzione ed al confezionamento del vino, alla culturo enogastronomica ed alle immense possibilità offerte dal turismo.
Segnale estremamente incoraggiante arriva dalle esportazioni. L'imperante sviluppo di paesi come la Cina apre le porte ad enormi mercati sicuramente interessati ad un prodotto che costiuisce, nell'immaginario comune ma non solo, uno degli acquisti cardine della medio-alta borghesia. Non a caso proprio la Cina, sempre più attenta alla "qualità" delle proprie importazioni ha avuto un incremento della propria importazione di vino di addirittura il 146 per cento.
E non dimentichiamo il mercato della Russia (forte imitatrice dei costumi europei), dell'India, del Brasile etc.
Perchè allora non promuovere la produzione e la vendita del vino italiano attraverso delle attente azioni di marketing volte all'abbinamento dei vini con prodotti e piatti tipici del nostro territorio. Perchè non attirare il mercato estero con appositi accordi (utilizzando eventualmente anche lo strumento delle reti d'impresa) atti all'associazione dei vini con determinati prodotti gastronomici dei vari territori? Perchè non adoperarsi, non strutturarsi, all'organizzazione apposita di tour enogastonomici (organizzare viaggi dedicati alla scoperta di vino e cibi del nostro territorio, sviluppato in più tappe) ?
C'è ancora spazio, nella nostra economia un pò affaticata, per tutto ciò ...
Link (Fonte: Repubblica.it):
Vino, l'Italia sorpassa la Francia
Costituendo un indubbio fiore all'occhiello dell'Italia, territorialmente, culturalmente e climaticamente adatta ad essere "sempre" il primo produttore al mondo, il vino dovrebbe a mio avviso un settore da potenziare al massimo, promuovendo uno sviluppo territoriale legato non solo alla coltivazione viticola, ma anche a tutto il grande indotto legato alla produzione ed al confezionamento del vino, alla culturo enogastronomica ed alle immense possibilità offerte dal turismo.
Segnale estremamente incoraggiante arriva dalle esportazioni. L'imperante sviluppo di paesi come la Cina apre le porte ad enormi mercati sicuramente interessati ad un prodotto che costiuisce, nell'immaginario comune ma non solo, uno degli acquisti cardine della medio-alta borghesia. Non a caso proprio la Cina, sempre più attenta alla "qualità" delle proprie importazioni ha avuto un incremento della propria importazione di vino di addirittura il 146 per cento.
E non dimentichiamo il mercato della Russia (forte imitatrice dei costumi europei), dell'India, del Brasile etc.
Perchè allora non promuovere la produzione e la vendita del vino italiano attraverso delle attente azioni di marketing volte all'abbinamento dei vini con prodotti e piatti tipici del nostro territorio. Perchè non attirare il mercato estero con appositi accordi (utilizzando eventualmente anche lo strumento delle reti d'impresa) atti all'associazione dei vini con determinati prodotti gastronomici dei vari territori? Perchè non adoperarsi, non strutturarsi, all'organizzazione apposita di tour enogastonomici (organizzare viaggi dedicati alla scoperta di vino e cibi del nostro territorio, sviluppato in più tappe) ?
C'è ancora spazio, nella nostra economia un pò affaticata, per tutto ciò ...
lunedì 13 giugno 2011
E-commerce e "wwworking": frontiere e motore di sviluppo per l'economia del futuro
Gerardo - 28 anni di Milano - Animatore e PR manager online
Donatella - 26 anni di Torino - autrice di libri personalizzati
Filippo - 28 anni di Bologna - importatore e distributore di shopping bags ecologiche
Silvia - 52 anni di Firenze - ecoartigiana online
Luca - 28 anni di Pisa - consulente marketing e comunicazione di dispositivi mobili
Mara - 31 anni di Como - wedding planner
Alessandro - 22 anni di Milano - dogsitter
Sono soltanto alcuni esempi di persone, di professionisti, che hanno scelto un lavoro approfittando del potere della rete, del potere di internet. Più o meno vicini a quello che possiamo definire e-commerce, spesso si tratta di persone che hanno lasciato il loro vecchio lavoro ed hanno studiato nei minimi dettagli un progetto di lavoro basato sul web. Un web che può essere utilizzato o per pubblicizzare al meglio la propria attività e la prestazione offerta o proprio come un vero e proprio negozio on-line, con possibilità di acquistare i prodotti offerti "cliccando" comodamente da casa propria.
La realizzazione di un attività online ha indubbi vantaggi da poter sfruttare e potenziare al massimo. Tra questi troviamo:
- La possibilità di creare una situazione "amichevole", nel quale è possibile far sentire il cliente seguito in tutti i passaggi e nel quale dare dimostrazione di una forte attenzione verso i suoi bisogni;
- Avere in sostanza un rapporto "personalizzato" con il cliente;
- Creare una piccola (o grande) comunità online, dove è possibile esprimere opinioni e giudizi, nel quale avere la possibilità di crearsi il prodotto su misura secondo le proprie esigenze. Un mondo dove tutti si conoscono e dove tutti sono amici;
- Realizzare un ambiente accattivante, con colori , immagini, fotografie, espressioni di particolare interesse;
- Offrire affidabilità e sicurezza, attraverso i moderni sistemi di controllo delle transazioni, facendo sentire il cliente al sicuro da frodi informatiche;
- Snellire al massimo il processo di business, accorciando il più possibile la filiera produttiva (acquistare il prodotto direttamente dal produttore, senza alcun tipo di catena distributiva);
- Assistere il cliente nella sua attività di consumatore, dandogli la possibilità di un costante feedback e migliorando il suo prossimo acquisto
Un attività online richiede un grande impegno costante nel tempo, aggiornamento continuo, uno studio attento del migliro prodotto o servizio da offrire e dell'organizzazione più appropriata, un approfondimento di tutte le tecniche del web marketing ed un fortissimo orientamento al cliente. Ma, a mio avviso, può essere qualcosa di molto stimolante ...
Donatella - 26 anni di Torino - autrice di libri personalizzati
Filippo - 28 anni di Bologna - importatore e distributore di shopping bags ecologiche
Silvia - 52 anni di Firenze - ecoartigiana online
Luca - 28 anni di Pisa - consulente marketing e comunicazione di dispositivi mobili
Mara - 31 anni di Como - wedding planner
Alessandro - 22 anni di Milano - dogsitter
Sono soltanto alcuni esempi di persone, di professionisti, che hanno scelto un lavoro approfittando del potere della rete, del potere di internet. Più o meno vicini a quello che possiamo definire e-commerce, spesso si tratta di persone che hanno lasciato il loro vecchio lavoro ed hanno studiato nei minimi dettagli un progetto di lavoro basato sul web. Un web che può essere utilizzato o per pubblicizzare al meglio la propria attività e la prestazione offerta o proprio come un vero e proprio negozio on-line, con possibilità di acquistare i prodotti offerti "cliccando" comodamente da casa propria.
La realizzazione di un attività online ha indubbi vantaggi da poter sfruttare e potenziare al massimo. Tra questi troviamo:
- La possibilità di creare una situazione "amichevole", nel quale è possibile far sentire il cliente seguito in tutti i passaggi e nel quale dare dimostrazione di una forte attenzione verso i suoi bisogni;
- Avere in sostanza un rapporto "personalizzato" con il cliente;
- Creare una piccola (o grande) comunità online, dove è possibile esprimere opinioni e giudizi, nel quale avere la possibilità di crearsi il prodotto su misura secondo le proprie esigenze. Un mondo dove tutti si conoscono e dove tutti sono amici;
- Realizzare un ambiente accattivante, con colori , immagini, fotografie, espressioni di particolare interesse;
- Offrire affidabilità e sicurezza, attraverso i moderni sistemi di controllo delle transazioni, facendo sentire il cliente al sicuro da frodi informatiche;
- Snellire al massimo il processo di business, accorciando il più possibile la filiera produttiva (acquistare il prodotto direttamente dal produttore, senza alcun tipo di catena distributiva);
- Assistere il cliente nella sua attività di consumatore, dandogli la possibilità di un costante feedback e migliorando il suo prossimo acquisto
Un attività online richiede un grande impegno costante nel tempo, aggiornamento continuo, uno studio attento del migliro prodotto o servizio da offrire e dell'organizzazione più appropriata, un approfondimento di tutte le tecniche del web marketing ed un fortissimo orientamento al cliente. Ma, a mio avviso, può essere qualcosa di molto stimolante ...
domenica 12 giugno 2011
Il pizzaiolo che reinventò la pizza - una storia di innovazione
Comprendere il mercato, applicare il marketing oriented, individuare bisogni insoddisfatti, leggete un pò:
Il pizzaiolo che reinventò la pizza
La lezione, sviluppata nel settore artigianale, è estremamente valida per le filiere produttive complesse e l'industria in genere. Innovare prodotti ormai facilmente riproducibili ed imitabili, aumentandone la qualità e precedendo quello che sta per essere un bisogno. Oppure, perchè no, creare quel bisogno ...
Il pizzaiolo che reinventò la pizza
La lezione, sviluppata nel settore artigianale, è estremamente valida per le filiere produttive complesse e l'industria in genere. Innovare prodotti ormai facilmente riproducibili ed imitabili, aumentandone la qualità e precedendo quello che sta per essere un bisogno. Oppure, perchè no, creare quel bisogno ...
venerdì 10 giugno 2011
Dieci idee per creare un impresa
Dieci idee per creare un impresa - Studenti "potenziali imprenditori"
Solitamente sono molto affascianto dalle idee inerenti il recupero di energia e/o la produzione di energia alternativa, anche perchè questo sarà un settore di sicuro "business" per i prossimi decenni, oltre ad arrestare il declino ambientale in cui è ormai incorso il pianeta.
Interessante anche l'Hi-book per l'apprendimento interattivo e le nuove frontiere dell'agricoltura biologica.
Solitamente sono molto affascianto dalle idee inerenti il recupero di energia e/o la produzione di energia alternativa, anche perchè questo sarà un settore di sicuro "business" per i prossimi decenni, oltre ad arrestare il declino ambientale in cui è ormai incorso il pianeta.
Interessante anche l'Hi-book per l'apprendimento interattivo e le nuove frontiere dell'agricoltura biologica.
mercoledì 8 giugno 2011
Web Marketing: nuova frontiera dell'economia post - 2000
Sfruttare il canale online per studiare e sviluppare il mercato ed i rapporti commerciali: il web marketing.
Alle strategie di promozione e di vendita tradizionali si affiancano le potenzialità offerte dalla rete e soprattutto si punta verso gli utenti / clienti navigatori della rete.
L'obiettivo principale sarà quindi quello di fare in modo che si possa ottenere, attraverso il web, attraverso il nostro sito, la massima visibilità. Avere la massima visibilità vorrà dire avere maggiori possibilità di pubblicizzare e quindi di vendere il nostro prodotto attraverso la rete e/o in rete.
I servizi SEO (Search engine optimization) si occupano di ottimizzare il posizionamento nei motori di ricerca, di far si quindi di ottenere la maggiore visibilità possibile attraverso il "posizionamento in prima linea" nei motori di ricerca. Negli ultimi anni è sempre più ricorrente la figura del professionista SEO, colui che studia il modo di ottenere il posizionamento ottimo in rete, aumentando la competitività e le possibilità di vendita del prodotto o servizio pubblicizzato in rete.
Attirare l'utente costituisce senza dubbio una sfida avvincente quanto difficile. Strategie di colori, di parole, di immagini, soprattutto di contenuti.
Prima di cominciare un progetto di web marketing atto a finalizzare l'acquisto di un prodotto/servizio piuttosto che opportunità di guadagno online (sponsorizzazioni, banner, pay for click) è bene definire:
- i competitors esistenti e potenziali del mercato
- la pianificazione del ritorno dell'investimento sostenuto
- i tools a disposizione e le strategie SEO da utilizzare
- l'usabilità del sito / blog
- la vendibilità del prodotto
Approfondirò presto le opportunità dell' e-commerce.
Alle strategie di promozione e di vendita tradizionali si affiancano le potenzialità offerte dalla rete e soprattutto si punta verso gli utenti / clienti navigatori della rete.
L'obiettivo principale sarà quindi quello di fare in modo che si possa ottenere, attraverso il web, attraverso il nostro sito, la massima visibilità. Avere la massima visibilità vorrà dire avere maggiori possibilità di pubblicizzare e quindi di vendere il nostro prodotto attraverso la rete e/o in rete.
I servizi SEO (Search engine optimization) si occupano di ottimizzare il posizionamento nei motori di ricerca, di far si quindi di ottenere la maggiore visibilità possibile attraverso il "posizionamento in prima linea" nei motori di ricerca. Negli ultimi anni è sempre più ricorrente la figura del professionista SEO, colui che studia il modo di ottenere il posizionamento ottimo in rete, aumentando la competitività e le possibilità di vendita del prodotto o servizio pubblicizzato in rete.
Attirare l'utente costituisce senza dubbio una sfida avvincente quanto difficile. Strategie di colori, di parole, di immagini, soprattutto di contenuti.
Prima di cominciare un progetto di web marketing atto a finalizzare l'acquisto di un prodotto/servizio piuttosto che opportunità di guadagno online (sponsorizzazioni, banner, pay for click) è bene definire:
- i competitors esistenti e potenziali del mercato
- la pianificazione del ritorno dell'investimento sostenuto
- i tools a disposizione e le strategie SEO da utilizzare
- l'usabilità del sito / blog
- la vendibilità del prodotto
Approfondirò presto le opportunità dell' e-commerce.
martedì 7 giugno 2011
Le imprese: più credito per le reti di PMI
lunedì 6 giugno 2011
I3P: un incubatore universitario di idee
Un link per saperne di più:
I3P, incubatore di imprese innovative del politecnico di Torino
I3P valuta idee imprenditoriali e business plan ed avvia start up delle idee migliori: dall'information technology all'energia, dalla meccanica all'elettronica ed all'ambiente.
Benvenute le idee...
I3P, incubatore di imprese innovative del politecnico di Torino
I3P valuta idee imprenditoriali e business plan ed avvia start up delle idee migliori: dall'information technology all'energia, dalla meccanica all'elettronica ed all'ambiente.
Benvenute le idee...
domenica 5 giugno 2011
sabato 4 giugno 2011
Implementare il Lean Six Sigma: iniziare il miglioramento lean con pochi semplici mosse
Portare una serie di cambiamentinel modo di gestire ed organizzare i processi aziendali può essere implementato, sopratutto nelle fasi inziali con regole e metodi che portano via pochi sforzi e sopratutto senza ingenti investimenti. Riporto qualcuno di questi semplici strumenti che tutti noi possiamo dar diventare parte della nostra metodologia quotidiana di gestione:
Il metodo 5S
Ne ho già parlato in un post dedicato. Il metodo 5S ha l'obiettivo di creare le migliori condizioni di lavoro. Individua ed elimina tutto ciò che è superfluo. Le 5S, le 5 parole giapponesi che rappresentano i 5 step da seguire sono:
- Seire. Selezionare ed eliminare tutto quanto non essenziale al processo o flusso.
- Seiton. Riordinare il luogo di lavoro.
- Seiso. Pulire le attrezzature, gli utensili e tutti gli strumenti utilizzati.
- Seiketsu. Rendere standard tutte le attività di miglioramento, implementandole nel normale lavoro quotidiano.
- Shitsuke. Applicare sistematicamente le 4S di cui sopra.
Visual Management
Per avere un miglioramento continuo vuol dire utilizzare la principale risorsa dell'impresa: le persone. Quindi è necessario sempre coinvolgere tutto il personale. Stimolare tutta l'organizzazione al miglioramento, rendendo partecipe ciascuna risorsa delle problematiche e degli obiettivi dell'azienda. Informare sempre il dipendente di tutto quanto caratterizza l'azienda e delle sue performance, anche in termini di miglioramento.
Ridurre i tempi di setup
I set up sono chiaramente identificati come attività non a valor aggiunto. Pur cui è fondamentale individuare i set up, studiarne la tipologia e la durata. Importante suddividere i set up in interni, cioè da eseguirsi a macchina ferma, ed esterni, cioè da eseguirsi a macchina comunque in funzione. Fondamentale trasformare i set up da interni ad esterni, riducendo sempre i tempi di fermo.
TPM
TPM - Total productive maintenance è una tecnica che, attraverso il coinvolgimento del personale e la creazione di gruppi di lavoro appositi, si propone di ridurre le perdite e massimizzare la resadegli impianti attraverso uno studio ed un implementazione intelligente della manutenzione. Il gruppo di lavoro dovrà quindi:
- valutare i dati e le informazioni del flusso produttivo;
- analizzarli suddividendo i tempi di attesa di un impianto per il suo funzianamento posto un limite
studiare i tempi morti
- definire le azioni e la manutenzione preventiva, implementando un piano di miglioramento
Orientamento verso un sistema pull
Il Lean six sigma trae agevolazione dai sistemi produttivi con logica "pull", cioè laddove la domanda di mercato tira la produzione. Si produce solo sotto domanda di mercato e non per aggiungere prodotto finito a magazzino in attesa di acquisto. Una logica di tipo pull dovrebbe essere perseguita a tutti i livelli aziendali e per tutte le attività, studiandone in maniera quantitativa i benefici che ne possono derivare per il tipo di produzione e/o servizio offerto, considerando anche nei casi specifici gli altri livelli o reparti dell'azienda come clienti con una propria "domanda".
Semplicissimi e subito applicabili consigli. Strumenti a supporto della nostra competitività e della nostra crescita.
Il metodo 5S
Ne ho già parlato in un post dedicato. Il metodo 5S ha l'obiettivo di creare le migliori condizioni di lavoro. Individua ed elimina tutto ciò che è superfluo. Le 5S, le 5 parole giapponesi che rappresentano i 5 step da seguire sono:
- Seire. Selezionare ed eliminare tutto quanto non essenziale al processo o flusso.
- Seiton. Riordinare il luogo di lavoro.
- Seiso. Pulire le attrezzature, gli utensili e tutti gli strumenti utilizzati.
- Seiketsu. Rendere standard tutte le attività di miglioramento, implementandole nel normale lavoro quotidiano.
- Shitsuke. Applicare sistematicamente le 4S di cui sopra.
Visual Management
Per avere un miglioramento continuo vuol dire utilizzare la principale risorsa dell'impresa: le persone. Quindi è necessario sempre coinvolgere tutto il personale. Stimolare tutta l'organizzazione al miglioramento, rendendo partecipe ciascuna risorsa delle problematiche e degli obiettivi dell'azienda. Informare sempre il dipendente di tutto quanto caratterizza l'azienda e delle sue performance, anche in termini di miglioramento.
Ridurre i tempi di setup
I set up sono chiaramente identificati come attività non a valor aggiunto. Pur cui è fondamentale individuare i set up, studiarne la tipologia e la durata. Importante suddividere i set up in interni, cioè da eseguirsi a macchina ferma, ed esterni, cioè da eseguirsi a macchina comunque in funzione. Fondamentale trasformare i set up da interni ad esterni, riducendo sempre i tempi di fermo.
TPM
TPM - Total productive maintenance è una tecnica che, attraverso il coinvolgimento del personale e la creazione di gruppi di lavoro appositi, si propone di ridurre le perdite e massimizzare la resadegli impianti attraverso uno studio ed un implementazione intelligente della manutenzione. Il gruppo di lavoro dovrà quindi:
- valutare i dati e le informazioni del flusso produttivo;
- analizzarli suddividendo i tempi di attesa di un impianto per il suo funzianamento posto un limite
studiare i tempi morti
- definire le azioni e la manutenzione preventiva, implementando un piano di miglioramento
Orientamento verso un sistema pull
Il Lean six sigma trae agevolazione dai sistemi produttivi con logica "pull", cioè laddove la domanda di mercato tira la produzione. Si produce solo sotto domanda di mercato e non per aggiungere prodotto finito a magazzino in attesa di acquisto. Una logica di tipo pull dovrebbe essere perseguita a tutti i livelli aziendali e per tutte le attività, studiandone in maniera quantitativa i benefici che ne possono derivare per il tipo di produzione e/o servizio offerto, considerando anche nei casi specifici gli altri livelli o reparti dell'azienda come clienti con una propria "domanda".
Semplicissimi e subito applicabili consigli. Strumenti a supporto della nostra competitività e della nostra crescita.
giovedì 2 giugno 2011
L'agricoltura: seguendo le stagioni - il ritmo di un tempo .... passato, presente o futuro?
Vorrei iniziare con un link:
Fare impresa: agevolazioni per i giovani agricoltori
Artisti, scrittori, intellettuali hanno sempre visto il lavoro della terra, la campagna, il contatto forte e continuo con la natura un'indiscutibile via d'uscita dalle brutture del mondo, un affascinante via di fuga, un eventuale sogno da realizzare. Basta leggere i classici di letteratura per trovare conferma di quanto la terra abbia sempre avuto un fascino travolgente per i più "sensibili".
Io stesso, qualche volta, ho pensato per qualche attimo di condurre vita di campagna!
Eppure l'agricoltura una volta era l'unica forma di sostentamento economico per la popolazione. Poi soppiantata dall'industria, è diventato un settore secondario. Ancora oggi però c'è chi ne fa un business. Dopotutto, come pensiamo di poter mangiare frutta fresca, verdura, carne di qualità e non soltanto senza qualcuno che si dedichi ancora come un tempo, magari con un pò di tecnologia in più, a curare la terra ed a chiederne i frutti?
Ed ancora, oltre all'agricoltura in sè, oggi sono sempre più forti alcuni settori ad essa fortemente legati, come gli agriturismi, piuttosto che tutta la meccanica agricola, fortissima ed estremamente redditizia in alcune zone del nord Italia.
Qualche numero in Italia (Fonte: ISTAT - Diffuso il 14 febbraio 2011)
"Nel 2008 sono 1,6 milioni le aziende agricole italiane appartenenti all’universo di riferimento UE. Esse occupano 1,2 milioni di unità di lavoro (ULA), di cui 178 mila unità di lavoro dipendenti, con una produzione di 40,8 miliardi di euro ed un valore aggiunto di 23 miliardi di euro, valutati ai prezzi base.
Rispetto al 2007, il numero di aziende è aumentato dello 0,4 per cento, la produzione del 2,2 per cento ed il valore aggiunto dello 0,9 per cento, mentre l’occupazione fa registrare un calo del 2,2 per cento.
Il 72,9 per cento delle aziende agricole è caratterizzato dalla presenza di meno di un’unità di lavoro, il 97,1 per cento è costituito da aziende individuali e il 98 per cento è a conduzione diretta. L’8,5 per cento delle aziende produce esclusivamente per l’autoconsumo, mentre il peso delle unità produttive multifunzionali appare significativo in termini di numerosità (10,6 per cento), ULA (17,8 per cento), produzione (25 per cento) e valore aggiunto (24,9 per cento).
Nel 2008, le aziende agricole hanno realizzato in media circa 25 mila euro di prodotto (di cui il 91,8 per cento commercializzato), con un aumento dell’1,8 per cento rispetto al 2007. Il risultato lordo di gestione (RLG) è di circa 13 mila euro per impresa e risulta in diminuzione del 3,8 per cento rispetto all’anno precedente ."
Qualcosa forse che dobbiamo valorizzare, pensando anche a tutti i settori ad essa annessi (come detto prima, turismo, enogastronomia, meccanica agricola).
Fare impresa: agevolazioni per i giovani agricoltori
Artisti, scrittori, intellettuali hanno sempre visto il lavoro della terra, la campagna, il contatto forte e continuo con la natura un'indiscutibile via d'uscita dalle brutture del mondo, un affascinante via di fuga, un eventuale sogno da realizzare. Basta leggere i classici di letteratura per trovare conferma di quanto la terra abbia sempre avuto un fascino travolgente per i più "sensibili".
Io stesso, qualche volta, ho pensato per qualche attimo di condurre vita di campagna!
Eppure l'agricoltura una volta era l'unica forma di sostentamento economico per la popolazione. Poi soppiantata dall'industria, è diventato un settore secondario. Ancora oggi però c'è chi ne fa un business. Dopotutto, come pensiamo di poter mangiare frutta fresca, verdura, carne di qualità e non soltanto senza qualcuno che si dedichi ancora come un tempo, magari con un pò di tecnologia in più, a curare la terra ed a chiederne i frutti?
Ed ancora, oltre all'agricoltura in sè, oggi sono sempre più forti alcuni settori ad essa fortemente legati, come gli agriturismi, piuttosto che tutta la meccanica agricola, fortissima ed estremamente redditizia in alcune zone del nord Italia.
Qualche numero in Italia (Fonte: ISTAT - Diffuso il 14 febbraio 2011)
"Nel 2008 sono 1,6 milioni le aziende agricole italiane appartenenti all’universo di riferimento UE. Esse occupano 1,2 milioni di unità di lavoro (ULA), di cui 178 mila unità di lavoro dipendenti, con una produzione di 40,8 miliardi di euro ed un valore aggiunto di 23 miliardi di euro, valutati ai prezzi base.
Rispetto al 2007, il numero di aziende è aumentato dello 0,4 per cento, la produzione del 2,2 per cento ed il valore aggiunto dello 0,9 per cento, mentre l’occupazione fa registrare un calo del 2,2 per cento.
Il 72,9 per cento delle aziende agricole è caratterizzato dalla presenza di meno di un’unità di lavoro, il 97,1 per cento è costituito da aziende individuali e il 98 per cento è a conduzione diretta. L’8,5 per cento delle aziende produce esclusivamente per l’autoconsumo, mentre il peso delle unità produttive multifunzionali appare significativo in termini di numerosità (10,6 per cento), ULA (17,8 per cento), produzione (25 per cento) e valore aggiunto (24,9 per cento).
Nel 2008, le aziende agricole hanno realizzato in media circa 25 mila euro di prodotto (di cui il 91,8 per cento commercializzato), con un aumento dell’1,8 per cento rispetto al 2007. Il risultato lordo di gestione (RLG) è di circa 13 mila euro per impresa e risulta in diminuzione del 3,8 per cento rispetto all’anno precedente ."
Qualcosa forse che dobbiamo valorizzare, pensando anche a tutti i settori ad essa annessi (come detto prima, turismo, enogastronomia, meccanica agricola).
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