giovedì 20 dicembre 2012

Inventiamoci un lavoro: export alimentare a Londra, Berlino, Stoccolma...

Certo non è nè semplice, nè immediato, nè tantomeno alla portata di tutti.
Ma immaginate cosa vorrebbe dire riuscire a promuovere un prodotto tipico, magari di qualità ed espressione di una particolare zona d'Italia nelle opulente città del Nord Europa?
Immaginate mozzarella di bufala, pasta fresca, marmellate, panuozzo di gragnano, friselle, dolci alle mandorle e pistacchi, vini, coppa, salami, prosciutto, tortelli, pane tipico e formaggi nei negozi,supermercati e ristoranti della City di Londra, di Parigi, Berlino, Stoccolma? In Olanda o in Baviera? O anche nell'Est Europa in via di sviluppo dove taluni prodotti non sono mai arrivati?
Allora promuoviamoci esportatori per i nostri produttori locali.

Come fare?
E' un pò come fare i PR per i locali alla moda. Ma alla moda questa volta saranno i nostri prodotti.
Immaginate di promuovere il mitico Panuozzo di Gragnano in Germania.
Come fare? Conoscere il tedesco, proporsi ai produttori locali campani di questo prodotto e poi:
-Partecipare alle fiere
-Promuovere fiere ed di prodotti italiani in loco
-Far conoscere il prodotto ai distributori locali
-Promuovere campagne pubblicitarie in loco
-Proporre gratis il prodotto per un certo lasso di tempo allo scopo di farlo conoscere
-Organizzare un grande evento in cui si mangia "panuozzo" a volontà: a partire da un classico con gusto un pò tedesco (ad esempio wurstel e crauti) per poi passare alle varianti con mozzarella, patate, melanzane, friarielli.
Per altri prodotti, magari anche non elaborati come alcune verdure o semplici come la pasta, basta far volare la fantasia.
Difficile? Sicuramente si.
Ma se si avesse successo?
Sarebbe male un'agenzia di export di prodotti tipici in questi opulenti paesi dal gusto "italianizzato"?


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