Under 35, uomo, del Sud.
Questo l'identikit del neo-imprenditore degli ultimi tempi secondo il Centro Studi di Unioncamere.
Sempre più anche i neo-imprenditori under 30. A quanto pare la nuova impresa viene vista come un'alternativa o meglio, l'alternativa a disoccupazione o precariato soprattutto se di lunga data (come accade sempre più spesso).
Secondo lo studio condotto sul 2011 nel 45 % dei casi il nuovo imprenditore ha meno di 35 anni e in 7 casi su 10 bastano soltanto 10.000 euro per cominciare. Un capitale basso ma quanto basta magari per un impresa che non ha personale oltre l'imprenditore stesso e che, con prudenza, lascia il tempo necessario alla crescita ed allo sviluppo dell'idea.
L'incidenza degli imprenditori under 30 è invece circa al 27% (non male come percentuale) mentre in 8 casi su 10 il capitale necessario all'avvio dell'attività è capitale proprio o in prestito da famiglie o amici. Sempre meno richieste di prestiti bancari.
La nuova impresa nasce in quasi il 31% dei casi al Sud o isole, seguito dal Nord-Ovest al 29%.
E come dicevo in oltre il 22% dei casi l'impresa diventa l'alternativa per studenti, disoccupati, o casalinghe. E precari.
Ma non si tratta soltanto di una strada eventualmente obbligata. L'iniziativa imprenditoriale è sempre una straordinaria opportunità per dare una chance alle nostre aspettative professionali più esigenti, per dare voce alla nostra creatività, per mettere a frutto i sogni che abbiamo raccontato soltanto a pochi. Per decidere soltanto noi come, quando e cosa fare. Dando dimostrazione, talvolta, che avevamo ragione.
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