"Presente angoscioso" è la frase che subito mi ha colpito leggendo dell'intevento del Presidente della Repubblica a Rimini. Ed il futuro si presenta con sfide ardue, incerte e dall'esito incerto.
Quanto detto dal Presidente della Repubblica non ha certo l'obiettivo di "angosciarci" o di spaventarci più di quello che già siamo adesso, ma ha l'obiettivo di provocare, di spronare la "cura" ai tempi italiani moderni. Di provocare la cura da parte della politica, delle istituzioni ma anche del popolo tutto.
- «Non si dà fiducia e non si suscitano le reazioni necessarie minimizzando o sdrammatizzando i nodi critici della realtà, ma guardandovi in faccia con intelligenza e con coraggio» -. Il tempo per guardare con obiettività, con decisione, con forza, con LUNGIMIRANZA, è arrivato.
Ed ancora: - «lasciare quell'abnorme fardello sulle spalle delle generazioni più giovani e di quelle future significherebbe macchiarci di una vera e propria colpa storica e morale - Il fardello in questione e quello del debito pubblico e di tutto quanto ad esso legato in termini di crescita economica. E' l'ultima chiamata alle riforme forti, decise e radicali, che guardino alle prossime decine di anni.
E conseguenza di ciò potrà essere l'avere più voce e peso in Europa.
E da parte nostra che dire? Che fare?
Le idee, la passione, il lavoro ed una sana imitazione di quanto fatto da nostri nonni dopo la grande guerra, questa è la risposta di tutti.
Dopotutto sono, siamo stanchi di questo "presente angoscioso" che ci accompagna da dieci anni..
Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate.
Il paese vive ultimamente una crisi di idee, fonte talvolta di degrado sociale. Dove sono finite le persone intraprendenti?
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