Le professioni sanitarie costituiscono da sempre uno sbocco professionale di sicuro interesse se non altro per la buona offerta di lavoro in diversi campi.
Avete mai pensato di diventare fisioterapisti?
Il Decreto 14 settembre 1994 , n. 741 definisce il fisioterapista come "l'operatore sanitario,che svolge in via autonoma, o in collaborazione con altre figure sanitarie, gli interventi di prevenzione, cura e riabilitazione nelle aree della motricità, delle funzioni corticali superiori, e di quelle viscerali conseguenti a eventi patologici, a varia eziologia, congenita od acquisita". Definizione completa e precisa.
Ma come si diventa fisioterapista?
Il percorso è piuttosto lineare è prevede nello specifico un corso di Laurea in Fisioterapia di durata triennale (organizzato da molte Facoltà di Medicina e Chirurgia in tutta Italia) seguito da un apposito esame di Stato che abilità alla professione.
Il fisioterapista svolte la propria attività in una buona parte dei casi in maniera autonoma oltre che in studi associati oppure in appositi istituti specializzati nella riabilitazione a seguito di infortuni, malattie o interventi chirurgici.
I guadagni sono di tutto rispetto così come le altre professioni sanitarie e la passione l'ingrediente fondamentale!
Il tuo obiettivo è quello di diventare prima o poi un imprenditore? Sei creativo e ... troppo curioso? Sei nel posto giusto
giovedì 30 giugno 2016
lunedì 27 giugno 2016
Come si diventa enologo
Lavorare nel vino in Italia regala grande soddisfazione e prestigio. Il settore dà lavoro a circa un milione di persone (quindi parliamo di grandi numeri) tra viticoltura, produzioni varie, conservazione e distribuzione e la produzione di vino il Italia (in competizione con la Francia) la prima al mondo.
Ma chi è e come si diventa enologo?
L'enologo è un professionista che si occupa di produzione, conservazione e invecchiamento del vino.
L'enologo è quindi chiamato a seguire tutto il ciclo di produzione di una bottiglia: dalla vite fino alla cantina e all'imbottigliamento e conservazione.
Come diventare enologo? In passato bastavano semplici corsi di specializzazione professionale mentre adesso la professione è di tipo universitario.
Esiste quindi un apposito corso di laurea in Viticoltura ed Enologia (nella facoltà di agraria) ed un tirocinio professionalizzante obbligatorio.
E' inoltre possibile frequentare la facoltà di agraria e completare la laurea Magistrale con diversi corsi di laurea specialistiche oppure frequentare corsi post-laurea in diverse univeristà o istituti specializzati.
Esistono anche diversi istituti professionali agrari per una formazione pre-universitaria (soprattutto in Piemonte)
L'enologo dovrà avere competenze specifiche legate all'intero ciclo produttivo del vino ed essere capace di:
- gestire le varie fasi di coltivazione
- riconoscere le tecniche di viticoltura e sapere le fasi ottimali di maturazione e raccolta
- conoscere le fasi di conservazione ed invecchiamento e saper intervenire sui processi biochimici di base
- saper orientare le aziende nella scelta della materia prima e nella creazione del marchio
La complessa formazione è compensata da un'offerta lavorativa davvero di tutto rispetto per uno dei settori agroalimentari più prosperi del nostro paese.
Ma chi è e come si diventa enologo?
L'enologo è un professionista che si occupa di produzione, conservazione e invecchiamento del vino.
L'enologo è quindi chiamato a seguire tutto il ciclo di produzione di una bottiglia: dalla vite fino alla cantina e all'imbottigliamento e conservazione.
Come diventare enologo? In passato bastavano semplici corsi di specializzazione professionale mentre adesso la professione è di tipo universitario.
Esiste quindi un apposito corso di laurea in Viticoltura ed Enologia (nella facoltà di agraria) ed un tirocinio professionalizzante obbligatorio.
E' inoltre possibile frequentare la facoltà di agraria e completare la laurea Magistrale con diversi corsi di laurea specialistiche oppure frequentare corsi post-laurea in diverse univeristà o istituti specializzati.
Esistono anche diversi istituti professionali agrari per una formazione pre-universitaria (soprattutto in Piemonte)
L'enologo dovrà avere competenze specifiche legate all'intero ciclo produttivo del vino ed essere capace di:
- gestire le varie fasi di coltivazione
- riconoscere le tecniche di viticoltura e sapere le fasi ottimali di maturazione e raccolta
- conoscere le fasi di conservazione ed invecchiamento e saper intervenire sui processi biochimici di base
- saper orientare le aziende nella scelta della materia prima e nella creazione del marchio
La complessa formazione è compensata da un'offerta lavorativa davvero di tutto rispetto per uno dei settori agroalimentari più prosperi del nostro paese.
giovedì 23 giugno 2016
Come si diventa sommelier
Parliamo di professioni affascinanti. Avete mai pensato di diventare Sommelier? Ditemi la verità... qualcuno sì, ne sono sicuro...
Ma come fa un sommelier e soprattutto come si diventa sommelier?
Il sommelier è un particolare professionista che attraverso le caratteristiche organolettiche (odore, sapore, colore e consistenza) del vino dà consigli ed informazioni sulle caratteristiche e qualità del vino oggetto della degustazione e suggerisce specifici abbinamenti ai cibi.
Diventare sommelier non è semplicissimo e non è previsto un percorso di studi specifico, ma è sicuramente necessario oltre ad un approfondita conoscenza del mondo della ristorazione e della viticoltura (meglio la provenienza dal settore alberghiero e/o da esperienze di agronomia) la frequentazione di appositi corsi che forniscono la preparazione di base su più livelli.
Sarà sicuramente necessario avere padronanza dei seguenti aspetti:
- Viticoltura ed enologia
- Tecniche di degustazione
- Produzione viticola nelle varie regioni Italiane e nel mondo
- Competenza spinta sugli abbinamenti cibo-vino
I corsi sono quasi sempre a numero chiuso e prevedono esami piuttosto severi soprattutto in virtù del prestigio che la figura dovrà ricoprire se assunta ed al servizio di marchi pregiati o di strutture alberghiere o ristoranti di alto livello.
Non è quindi semplice se si vuole ottenere apposite certificazioni e non essere troppo "autodidatti".
Ma quante soddisfazioni può dare coronare una grande passione per la bevanda più famosa del mondo?
Ma come fa un sommelier e soprattutto come si diventa sommelier?
Il sommelier è un particolare professionista che attraverso le caratteristiche organolettiche (odore, sapore, colore e consistenza) del vino dà consigli ed informazioni sulle caratteristiche e qualità del vino oggetto della degustazione e suggerisce specifici abbinamenti ai cibi.
Diventare sommelier non è semplicissimo e non è previsto un percorso di studi specifico, ma è sicuramente necessario oltre ad un approfondita conoscenza del mondo della ristorazione e della viticoltura (meglio la provenienza dal settore alberghiero e/o da esperienze di agronomia) la frequentazione di appositi corsi che forniscono la preparazione di base su più livelli.
Sarà sicuramente necessario avere padronanza dei seguenti aspetti:
- Viticoltura ed enologia
- Tecniche di degustazione
- Produzione viticola nelle varie regioni Italiane e nel mondo
- Competenza spinta sugli abbinamenti cibo-vino
I corsi sono quasi sempre a numero chiuso e prevedono esami piuttosto severi soprattutto in virtù del prestigio che la figura dovrà ricoprire se assunta ed al servizio di marchi pregiati o di strutture alberghiere o ristoranti di alto livello.
Non è quindi semplice se si vuole ottenere apposite certificazioni e non essere troppo "autodidatti".
Ma quante soddisfazioni può dare coronare una grande passione per la bevanda più famosa del mondo?
lunedì 20 giugno 2016
Come si diventa criminologo
Cosa vuol dire scoprire i dettagli della scena di un crimine, capire la psicologia dei crimini e la scienza delle investigazioni? Ecco la figura del criminologo, una figura professionale ancora poco definita in Italia ma che sta prendendo sempre più piede soprattutto nell'offerta formativa.
Ma come si diventa criminologo?
Il criminologo è una figura trasversale per cui è necessario effettuare innazitutto una distinzione tra criminologia forense e criminologia clinica.
La prima si occuperà degli aspetti principalmente legislativi e di processo per cui il criminologo forense trova il suo principale percorso di studi nella Giurisprudenza e nelle Scienze Politiche magari affiancando appositi master disponibili in varie università. La seconda invece segue il naturale percorso di studi in Psicologia e Sociologia.
Un apposito corso di Laurea triennale in Scienze dell'Investigazione è invece presente all'Università dell'Acquila mentre per le lauree magistrali e specialistiche troviamo all'Università di Torino Psicologia criminale e all'Università di Bologna Criminologia applicata per l'investigazione e la sicurezza.
Insomma l'offerta formativa non manca neppure in Italia ma il percorso di studi, ad elevata specializzazione, è senz'altro tortuoso e prevede una peculiare e profonda preparazione di base atta ad affrontare concorsi pubblici appositi solitamente in campo forense (ma mi viene da pensare anche in diversi settori delle forze dell'ordine).
Ma come si diventa criminologo?
Il criminologo è una figura trasversale per cui è necessario effettuare innazitutto una distinzione tra criminologia forense e criminologia clinica.
La prima si occuperà degli aspetti principalmente legislativi e di processo per cui il criminologo forense trova il suo principale percorso di studi nella Giurisprudenza e nelle Scienze Politiche magari affiancando appositi master disponibili in varie università. La seconda invece segue il naturale percorso di studi in Psicologia e Sociologia.
Un apposito corso di Laurea triennale in Scienze dell'Investigazione è invece presente all'Università dell'Acquila mentre per le lauree magistrali e specialistiche troviamo all'Università di Torino Psicologia criminale e all'Università di Bologna Criminologia applicata per l'investigazione e la sicurezza.
Insomma l'offerta formativa non manca neppure in Italia ma il percorso di studi, ad elevata specializzazione, è senz'altro tortuoso e prevede una peculiare e profonda preparazione di base atta ad affrontare concorsi pubblici appositi solitamente in campo forense (ma mi viene da pensare anche in diversi settori delle forze dell'ordine).
giovedì 16 giugno 2016
Come si diventa broker finanziario
Sogno di moltissimi giovani (forse anche grazie a numerosi film degli ultimi tempi) ecco che il broker cattura l'immaginario collettivo e ci scaraventa in una realtà fatta di prestigio, dollari, euro, grattacieli e super-attici di lusso!!
Ma è proprio così? E soprattutto come si diventa broker finanziario e cosa fa il broker?
Il broker si occupa di gestire ed investire capitali nel mercato di riferimento solitamente per conto di terzi.
La sua principale attività è quindi quella di generare un profitto tramite l'acquisto e la vendita di prodotti idonei alle esigenze del cliente. Il broker guadagna quindi delle commissioni alla conclusione dell'affare che il cliente gli avrà commissionato.
Il percorso per giungere ad un'attività di questo tipo (da svolgere in autonomia o per conto di apposite società) non è univoco ma presuppone ovviamente delle competenze spinte in campo finanziario acquisite sia attraverso specifici percorsi di studi in campo economico, sia tramite appositi Master ad esempio in Business Administration sia in ultima istanza tramite l'esperienza diretta sul campo acquisita con una "gavetta" che appare inevitabile per giungere a determinati livelli di fiducia sul mercato.
E' molto importante non confondere un tipo di figura di questo tipo con il tipico agente stile Wall Street.
Un bravo broker può infatti lavorare per conto di banche o assicurazioni e costituisce una delle figure di riferimento capace di generare anche ingenti profitti per queste società e guadagnando di conseguenza grosse provvigioni.
Ma è proprio così? E soprattutto come si diventa broker finanziario e cosa fa il broker?
Il broker si occupa di gestire ed investire capitali nel mercato di riferimento solitamente per conto di terzi.
La sua principale attività è quindi quella di generare un profitto tramite l'acquisto e la vendita di prodotti idonei alle esigenze del cliente. Il broker guadagna quindi delle commissioni alla conclusione dell'affare che il cliente gli avrà commissionato.
Il percorso per giungere ad un'attività di questo tipo (da svolgere in autonomia o per conto di apposite società) non è univoco ma presuppone ovviamente delle competenze spinte in campo finanziario acquisite sia attraverso specifici percorsi di studi in campo economico, sia tramite appositi Master ad esempio in Business Administration sia in ultima istanza tramite l'esperienza diretta sul campo acquisita con una "gavetta" che appare inevitabile per giungere a determinati livelli di fiducia sul mercato.
E' molto importante non confondere un tipo di figura di questo tipo con il tipico agente stile Wall Street.
Un bravo broker può infatti lavorare per conto di banche o assicurazioni e costituisce una delle figure di riferimento capace di generare anche ingenti profitti per queste società e guadagnando di conseguenza grosse provvigioni.
lunedì 13 giugno 2016
L'auto autonoma elettrica LeSee
Ecco che la cinese LeEco impressiona allo show di presentazione organizzato per la nuovissima auto elettrica LeSee attraverso un parcheggio senza alcun conducente con una semplice chiamata dallo smartphone.
Ebbene sì... una guida con una semplice chiamata...
Un super-futuristico display touchscreen si interfaccia direttamente con il computer di bordo rendendo superflui tutti i comandi...
Un volante a scomparsa fuoriesce dalla plancia e permette la guida con pilota che può tranquillamente eclissarsi per permettere la guida automatica.
Specchietti retrovisori sostituiti da telecamere in perfetto stile "film d'azione".
La nuovissima auto presentata dal costruttore di Smartphone cinese promette una vera e propria rivoluzione che, allo stato delle cose e della tecnologia, riusciamo ancora ad immaginare con grande difficoltà.
Sarà la rivoluzione automobilistica dei prossimi decenni e che questo sia solo l'inizio?
Ebbene sì... una guida con una semplice chiamata...
Un super-futuristico display touchscreen si interfaccia direttamente con il computer di bordo rendendo superflui tutti i comandi...
Un volante a scomparsa fuoriesce dalla plancia e permette la guida con pilota che può tranquillamente eclissarsi per permettere la guida automatica.
Specchietti retrovisori sostituiti da telecamere in perfetto stile "film d'azione".
La nuovissima auto presentata dal costruttore di Smartphone cinese promette una vera e propria rivoluzione che, allo stato delle cose e della tecnologia, riusciamo ancora ad immaginare con grande difficoltà.
Sarà la rivoluzione automobilistica dei prossimi decenni e che questo sia solo l'inizio?
giovedì 9 giugno 2016
Come aprire una lavanderia a gettoni
Idea dalla facile burocrazia e dalla facile (quantomeno presunta) gestione, la lavanderia self-service a gettoni rappresenta un business di sicuro interesse negli ultimi tempi.
Perchè un'attività di questo tipo potrebbe funzionare?
In una vita sempre più frenetica dove il tempo è "denaro" e dove quest'ultimo rappresenta una risorsa preziosa da non sprecare è davvero una grande comodità poter fare il bucato in quattro mosse ed evitare lunghe ore a casa in attesa della lavatrice e dell'asciugatura.
Pensiamo alla vita frenetica delle grandi città.
I punti strategici dell'idea sono quindi:
- qualità e velocità del servizio
- posizione del punto service (centro città e/o luogo di grande passaggio)
- scarsa presenza di famiglie ma maggiore presenza di single, coppie giovani o persone di passaggio (manager, gente di passaggio per lavoro, turisti)
- prezzo (competitivo e che può garantire un eventuale bilancio positivo anche qualora si facesse il bucato a casa)
L'idea quindi si basa principalmente sul luogo prescelto e sull'eventuale presenza di concorrenza.
I tempi di apertura di una lavanderia self-service sono relativamente limitati, la burocrazia è abbastanza semplice (SCIA, apertura partita IVA/costituzione eventuale società, idoneità igienica dei locali) ed oggi esistono delle apposite società in grado di seguire tutto l'avvio passo passo ed in grado di fornire tutta l'attrezzatura, le installazioni e la manutenzione necessaria.
E voi cosa ne pensate di questa idea ormai sempre più in voga?
Perchè un'attività di questo tipo potrebbe funzionare?
In una vita sempre più frenetica dove il tempo è "denaro" e dove quest'ultimo rappresenta una risorsa preziosa da non sprecare è davvero una grande comodità poter fare il bucato in quattro mosse ed evitare lunghe ore a casa in attesa della lavatrice e dell'asciugatura.
Pensiamo alla vita frenetica delle grandi città.
I punti strategici dell'idea sono quindi:
- qualità e velocità del servizio
- posizione del punto service (centro città e/o luogo di grande passaggio)
- scarsa presenza di famiglie ma maggiore presenza di single, coppie giovani o persone di passaggio (manager, gente di passaggio per lavoro, turisti)
- prezzo (competitivo e che può garantire un eventuale bilancio positivo anche qualora si facesse il bucato a casa)
L'idea quindi si basa principalmente sul luogo prescelto e sull'eventuale presenza di concorrenza.
I tempi di apertura di una lavanderia self-service sono relativamente limitati, la burocrazia è abbastanza semplice (SCIA, apertura partita IVA/costituzione eventuale società, idoneità igienica dei locali) ed oggi esistono delle apposite società in grado di seguire tutto l'avvio passo passo ed in grado di fornire tutta l'attrezzatura, le installazioni e la manutenzione necessaria.
E voi cosa ne pensate di questa idea ormai sempre più in voga?
lunedì 6 giugno 2016
Come si diventa assistente di volo
Il tuo sogno è quello di "vivere nei cieli"? Sei gioviale, hai sempre il sorriso sulle labbra e per te la maggior soddisfazione personale è quella del cliente? Conosci benissimo una o due lingue?
Allora se la risposta è si a tutte queste domande l'assistente di volo potrebbe essere il lavoro che fa per te.
E' necessario avere ben chiaro una cosa: l'assistente di volo rappresenta l'immagine dell'azienda. Di conseguenza il suo scopo principale è di rendere confortevole il viaggio del cliente dall'inizio alla fine, dall'accoglienza al servizio pasti, dalla vendita di prodotti alla spiegazione sulle norme di sicurezza dino alla rassicurazione dei passeggeri spaventati del volo.
Se avete sangue freddo ed un bell'aspetto ecco l'iter da seguire:
1) Diploma di scuola secondaria
2) Ottima conoscenza dell'inglese e di una seconda lingua
3) Ottime capacità natatorie
4) Requisiti fisici stringenti riguardanti l'altezza e le condizioni fisiche generali tra cui la vista
Se questi requisiti sono rispettati allora potrete candidarvi per le compagnie aree (magari prima le low cost per poi far carriera nelle compagnie di bandiera), frequentare i corsi di formazione e finalmente volare!!!
I guadagni sono interessanti e la vita dell'assistente di volo anche se molto stressante è molto interessante per coloro che amano viaggiare, che non amano la stabilità geografica e che preferiscono svegliarsi sempre in nuove città e conoscere tutti i giorni gente nuova.
Allora se la risposta è si a tutte queste domande l'assistente di volo potrebbe essere il lavoro che fa per te.
E' necessario avere ben chiaro una cosa: l'assistente di volo rappresenta l'immagine dell'azienda. Di conseguenza il suo scopo principale è di rendere confortevole il viaggio del cliente dall'inizio alla fine, dall'accoglienza al servizio pasti, dalla vendita di prodotti alla spiegazione sulle norme di sicurezza dino alla rassicurazione dei passeggeri spaventati del volo.
Se avete sangue freddo ed un bell'aspetto ecco l'iter da seguire:
1) Diploma di scuola secondaria
2) Ottima conoscenza dell'inglese e di una seconda lingua
3) Ottime capacità natatorie
4) Requisiti fisici stringenti riguardanti l'altezza e le condizioni fisiche generali tra cui la vista
Se questi requisiti sono rispettati allora potrete candidarvi per le compagnie aree (magari prima le low cost per poi far carriera nelle compagnie di bandiera), frequentare i corsi di formazione e finalmente volare!!!
I guadagni sono interessanti e la vita dell'assistente di volo anche se molto stressante è molto interessante per coloro che amano viaggiare, che non amano la stabilità geografica e che preferiscono svegliarsi sempre in nuove città e conoscere tutti i giorni gente nuova.
giovedì 2 giugno 2016
Come si diventa insegnanti di sostegno
Eccoci di nuovo nel campo dell'insegnamento,
Se diventare insegnanti delle elementari è un impresa a dir poco titanica... diventare insegnante di sostegno non è per nulla da meno!!
Vediamo il percorso, del tutto simile a quello per insegnanti elementari se non con qualche implementazione:
1) Conseguire una laurea preferibilmente in scienza dell'educazione o in materie comunque attinenti. Nel caso di insegnamento per le scuole materne o elementari è necessario frequentare il corso di laurea in scienza della formazione
2) Per il solo insegnamento nelle scuole materne ed elementari sarà sufficiente seguire il corso di 400 ore necessario all'abilitazione. Per le medie e superiori sarà invece necessario frequentare il TFA - Tirocinio Formativo Attivo al quale seguirà il corso di 400 ore specifico per il sostegno.
3) L'iter successivo è lo stesso rispetto agli altri insegnanti. I corsi abilitanti permettono l'accesso diretto al concorso (quando indetto). La seconda possibilità è un eventuale assorbimento delle graduatorie degli abilitati e supplenti.
Insomma neanche per diventare insegnanti di sostegno (una volta escamotage di alcuni aspiranti insegnanti) il percorso è facile e prevede un'elevata specializzazione oltre che una lungimirante pazienza!
Se diventare insegnanti delle elementari è un impresa a dir poco titanica... diventare insegnante di sostegno non è per nulla da meno!!
Vediamo il percorso, del tutto simile a quello per insegnanti elementari se non con qualche implementazione:
1) Conseguire una laurea preferibilmente in scienza dell'educazione o in materie comunque attinenti. Nel caso di insegnamento per le scuole materne o elementari è necessario frequentare il corso di laurea in scienza della formazione
2) Per il solo insegnamento nelle scuole materne ed elementari sarà sufficiente seguire il corso di 400 ore necessario all'abilitazione. Per le medie e superiori sarà invece necessario frequentare il TFA - Tirocinio Formativo Attivo al quale seguirà il corso di 400 ore specifico per il sostegno.
3) L'iter successivo è lo stesso rispetto agli altri insegnanti. I corsi abilitanti permettono l'accesso diretto al concorso (quando indetto). La seconda possibilità è un eventuale assorbimento delle graduatorie degli abilitati e supplenti.
Insomma neanche per diventare insegnanti di sostegno (una volta escamotage di alcuni aspiranti insegnanti) il percorso è facile e prevede un'elevata specializzazione oltre che una lungimirante pazienza!
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