lunedì 23 luglio 2012

La cultura per lo sviluppo dell'economia

Avete mai pensato che la cultura possa costituire un vero e proprio settore su cui investire in futuro anche per la promozione e lo sviluppo dell'economia ?
Per me sarebbe davvero una bella cosa.

Se solo penso che alla fine, se qualcuno mi chiedesse cosa mi piacerebbe fare in generale risponderei subito: "Stare quattro, cinque, sei, sette ore in una grandissima biblioteca o in una fornitissima libreria, a trovare i più impensati libri, a leggere, a scoprire, a rilassarmi.
Tranquillo nel mondo del sapere.


Secondo Unioncamere e la fondazione Symbola l'industria culturale in Italia vale il 5,4 % del PIL, che arriva fino al 15% se si guarda all'indotto.
Un indotto fatto non soltanto di cultura "propriamente detta" ma di tutto quanto è connesso all'identità ed alle tradizioni anche di artigianato di un territorio.
Prodotti tipici, artigianato locale, manifattura d'alta qualità, enogastronomia specifica di una terra.
E poi architettura, design, moda.

L'industria culturale ha come obiettivo la rievocazione o meglio l'esaltazione del "bello".
E questo "bello" per il nostro paese sarebbe davvero facile da esaltare. E' senz'altro un punto di forza e può costituire un coraggioso volàno.
Un abbondanza di cultura che può significare abbondanza anche per il nostro popolo. E non è soltanto un aspetto puramente materiale.

Talvolta io penso invece alla cultura intesa nella maggior parte dei casi come "libro, biblioteca, libreria, imparare, leggere, sapere".

E tutto ciò mi allieta e mi delizierebbe.

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